
Parte I.
Serie: La Grande Onda
- Episodio 1: Parte I.
- Episodio 2: II. – L’ufficiale con la camicia sporca
- Episodio 3: III. -Miserabili
- Episodio 4: IV. – Sabbia
STAGIONE 1
Gunnar faceva il cuoco giù al porto, nel peggio locale della città. Teneva banco il tizio da cui uscivano i quattrini, tale Capitan R, ufficialmente vecchio navigatore mercantile; ma sapevano tutti che Erre era fuggito da un posto all’altro per non farsi appendere per il collo, prima di finire in città e farsi spacciare per ristoratore. Perché a metà della sua carriera, dove per maschera incrinata lasciava trapelare la canaglia ch’era, prese con la forza il timone della Filalete insieme a quattro lordazzi dell’equipaggio, e navigarono fuori rotta col carico prezioso della nave.
Erre aveva già fatto fuori il resto dei suoi, prima di arrivare da solo in città e farsi ricco. C’era un diavolo, là nella Guglia dove stanno i nobili, che contemplava il mercimonio coi deliquenti -e col quale il Capitano aveva già fatto tràstole-, che gli comprò carico e nave per farla sparire.
Il locale, Erre lo vinse in una scommessa contro un fesso malato d’oppio, Sed, ch’era sceso all’inferno dopo che la sua fidanzata aveva scelto un’altra strada e l’aveva lasciato da solo con sé stesso. Nel suo niente, passava le giornate fissando il mare, alternando luci e ombre di pensiero; poi aveva cominciato a scendere giù al porto per non rimanere da solo.
Il suo bisogno d’amicizia venne accolto dal demonio dello stordimento:
“Tanto, cosa vuoi che ti faccia un bicchierino?” gli diceva.
E finì straccio e sciocco per le strade della città, legando un vizio appress’all’altro.
Dopo aver perso il locale, Sed venne arruolato per navigare sotto i vessilli della Magistratura a causa della guerra ai pirati.
Dalla stessa nave sulla quale lui salpava, stava invece sbarcando un uomo, tornato in congedo dopo anni di servizio. La grande tranquillità di casa lottava col grave segreto che gli era stato ordinato di portare all’Alto Magistrato Hearts: le pergamene erano state rubate, e avevano perso le tracce del ladro.
Non potevano sapere che il ladro era fuggito per mare per e terra finendo col farsi stordire e incatenare dagli schiavisti su un’isola dell’est.
Fu venduto come lottatore nell’Arena per dare spettacolo alla città il sabato sera, quando il popolo pagava per entrare e vedere pirati spaccarsi la facci’a sangue nella prospettiva del denaro o della libertà.
Il riscatto di questo prigioniero venne pagato da Erre, acuto osservatore, al fine di farselo compare di ventura mascherando la pirateria notturna con l’umile lavoro delle cucine.
A un certo punto i loro piatti divennero una squisitezza: tenevano in segreto, nelle rocche dietro al porto, una Caracca mai registrata e senza nome, che loro affettuosamente chiamavano “La Calcagno”, colla quale uscivano al chiar di luna per razziare la parte lesa e cieca dell’isola al saccheggio di mercantili carichi di spezie e ingredienti preziosi.
Di contro, quest’altri se ne lamentarono colla Magistratura, che fece presto ad alzar guardia posizionando navi di pattuglia.
Per allora, Erre e Gunnar avevano stretto la mano in accordo coi pirati nobili strisciati agli alti livelli della società, dove il loro dire e fare era di gran peso, e gli affari loro erano tanti e disonesti.
Nel giro di qualche mese la bettola divenne gran taverna: questo fatto attirò l’attenzione dei Magistrati, che decisero in consiglio di mandare gli Investigatori del Regno a scoprire l’intrallazzo di tale successo.
Prese l’incarico Eireen Hearts, la figlia dell’Alto Magistrato. La mente più acuta e spietata del regno.
Serie: La Grande Onda
- Episodio 1: Parte I.
- Episodio 2: II. – L’ufficiale con la camicia sporca
- Episodio 3: III. -Miserabili
- Episodio 4: IV. – Sabbia
Mi è piaciuto molto il tono e l’immaginario, davvero ricco e suggestivo. L’unica cosa è che all’inizio ci sono tanti nomi e dettagli tutti insieme: un po’ disorienta, ma basta poco per rendere la lettura più fluida. Con qualche respiro in più diventerebbe ancora più avvincente. C’è tanto, intrigo, tensione, doppia vita, naturalmente il mio è semplicemente un banalissimo punto di vista.
Carissimo, la ringrazio invece per i preziosi consigli che avrò modo di adoperare proseguendo nella scrittura.
Grazie mille ancora.