
PASQUALE & PASQUALE
Mi presento: mi chiamo Pasquale e voglio farvi tanti auguri di buona Pasqua. Mi hanno chiamato Pasquale senza chiedermelo prima, quando non ero ancora capace d’intendere e di volere. Non sono proprio contento come una Pasqua ma li perdono, e ciò nonostante sia nato in dicembre. Mi piace immaginare che la cicogna si sia confusa; anche se penso, molto probabilmente, che i miei genitori si siano confusi non avendo fatto bene i calcoli. In ogni caso ho visto la luce il 25 dicembre: il giorno di Natale.
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È evidente che Pasquale ci sia rimasto male. Nulla possiamo fare noi umani contro un destino beffardo, come quello che ha dato i natali al povero Paquale nel giorno di Natale.
Che confusione negli anni a venire: 《Ma Natale è il giorno di Pasquale? Prepariamo il pranzo di Natale per Pasquale! Hai preso il panettone per Pasquale? No, ho preso la colomba: ma molto in anticipo!》
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Una domenica ho incontrato Domenico con un suo amico: Natale. Così ho incontrato Natale: l’amico di un mio amico. Ben presto anche Natale è divento mio amico. Ho scoperto che anche lui si trovava nella mia stessa condizione, solo invertita: era nato il giorno di Pasqua. Sua mamma gli aveva dato i natali il giorno di Pasqua (forse sarebbe corretto dire i “pasquali)” chiamandolo incredibilmente Natale. Il sacerdote, meglio prete in questo contesto, per averlo battezzato con quel nome dovrebbe essere condannato per averlo fatto volutamente, senza opporre la benché minima resistenza. Non conosco bene il diritto penale, tuttavia lo considero un reato tipicamente “preterintenzionale”.
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Per fortuna o purtroppo i genitori non si possono scegliere, ed anche se si potesse, i genitori di Natale sarebbero stati una seconda scelta; non saprei come definirli diversamente per aver scelto quel nome poco “pasquale”. Così lo sono stati anche i genitori che hanno dato i natali a Galileo Galilei, Guido Guidi, Alessia Alessi, Bianca Bianchi, Gorino Gorini, Moretto Moretti, Vittorio Vittori, Riccardo Riccardi (assessore alla sanità del Fvg), Santorio Santorio (medico e filosofo italiano del ‘500 conosciuto a Trieste perché esiste un Largo Santorio Santorio, Santorio due volte, così si evitava almeno di confondere il nome dal cognome), tutti genitori di poca fantasia.
Natale festeggia il compleanno non sempre nel giorno di Pasqua: perché Pasqua non cade in un giorno prestabilito ed immutabile dell’anno. Pasqua è variabile: può essere “bassa” o “alta” o, nella maggioranza dei casi, “intermedia”. Così, dopo il giorno di Pasqua che ha dato i natali a Natale, per il futuro trovare nuovamente la stessa coincidenza è poco probabile.
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Come da tradizione pasquale, ogni famiglia che si rispetti ha la sua colomba. Io ho di più: ho Colomba, la mia prima moglie! Che combinazione: come il marito di Rebecca, con la sua prima moglie, quella dopo non la conosco, chiedetelo a Colomba.
Colomba, devo dire, è molto brava a preparare l’agnello pasquale. Lo condividiamo col mio amico Natale che ha compiuto gli anni pochi giorni fa; anche quest’anno il compleanno non è caduto il giorno di Pasqua. Capiterà il prossimo anno? I calendari del 2023 non sono ancora in vendita, e perciò non ne abbiamo la certezza.
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Natale è triste perché si sente davvero nato nel giorno sbagliato. Così ha preso una decisione importante che gli cambierà la vita: cambiare nome, per mettere finalmente un po’ ordine nella sua vita disordinata. Vuole chiamarsi Pasquale come Pasquale.
L’iter prevede una richiesta al Prefetto del comune di appartenenza. Così Natale non si è perso d’animo e, al costo di una marca da bollo, il suo desiderio è diventato realtà. Ora, quando passeggiano per la via centrale del paese, per la gente sono “i Signori Pasquale”.
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Anch’io potrei cambiare nome. Ci ho pensato spesso: ma non in Natale, troppo scontato!
Mi chiamerò con un nome comune: voglio chiamarmi Epifanio.
Così il 6 gennaio festeggerò l’Epifania:
“E che tutti i nomi imbarazzanti la Befana li porti via!”
Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Umoristico / Grottesco
Pasquale e Colomba ringraziano. Anche Fabius.
Racconto azzeccato, nel giorno festeggiato. Come sempre ben scritto e assai gradito.