Perché fa cosí male?

Una cosa che mi riempie il cuore di tristezza e disgusto per il creato, è vedere una persona fragile e sensibile sotto la coltre dello stordimento autoindotto. Prima di fronte a te c’era qualcuno che stimavi e verso il quale nutrivi un profondo e incondizionato senso di fierezza, e da un certo momento in poi quel qualcuno si trasforma nell’ombra dei propri demoni. Parole, pensieri e sentimenti che prima si univano armonizzando e dando vita ad una personalità unica, si denaturano e si scindono, originando un baccano assordante e caotico che abbraccia il senso comune e la superficialità tipica di un qualunque bigotto. Il ricordo di colui che stimavi collassa su se stesso, divenendo un punto… e poi evapora sotto forma di una rarefatta e quasi invisibile polvere di nostalgia. La bocca dalla quale uscivano le parole che ti avevano fatto sentire meno solo, diviene un semplice orifizio rigurgitante fonemi privi di calore umano, provenienti da un animo tormentato e in cerca di leggerezza. Vorresti fare qualcosa per aiutare quella persona, a maggior ragione se quest’ultima soffre per qualcosa che ormai fa parte di ciò che hai elaborato, ma allo stesso tempo dici a te stesso “Dovrà arrivarci da sola…”, e ti si riempie l’anima di rammarico, perché sai che quel momento potrebbe non arrivare mai. Vorresti abbracciarla e dirle che andrà tutto bene, ma al tempo stesso vorresti anche darle una sberla in faccia dicendogli ciò che già sa, ma che non ha mai avuto il coraggio di dirsi in faccia. Forse sei solo un idiota arrogante che cerca di convincersi di avere in mano il lume della ragione, perché sai che quei demoni che vedi costantemente negli altri, non sono altro che la proiezione delle tue paure più recondite. Forse vederli negli altri te li fa sentire più lontani, come qualcosa che ormai non può più farti del male. O forse stai solo impazzendo.

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