Predoni.

Serie: Pedrapolis 2218


Paragrafo primo.

In origine Pedrapolis nacque come città simbolo dell’arte e dell’integrazione, finì più volte eletta città della cultura mondiale. Intagliata nella pietra, era suddivisa in cinque zone. Ognuna di esse aveva riproduzioni degli stili architettonici di un continente differente. Al centro, vicino il municipio, vi era la più grande biblioteca al mondo ed un enorme riproduzione del Pantheon.

Dopo la “Prima grande guerra della conoscenza” e l’esplosione della vecchia Pedrapolis, vi furono le due Settimane del delirio. Giorni di pura anarchia dove imperversava solo la sete di sopravvivenza, fu in quei giorni che iniziarono a formarsi i primi gruppi di Predoni. Vagavano per le nazioni cercando luoghi dove potersi fermare e costruire le proprie postazioni. Le rovine di Pedrapolis furono la prima grande postazione dei Predoni, veniva utilizzata soprattutto come zona di scambio. Rapivano dalle città attorno donne e bambini per poterli vedere come schiavi. Al termine delle due Settimane del delirio, il governo prese nuovamente il controllo di Pedrapolis rendendola il luogo da cui sarebbe stato avviato il Giorno del reset. Ricostruirono la città ad immagine e somiglianza dell’originale. I Predoni finirono nascosti in dei piccoli paesini attorno essa. Bretterik fu il primo ad avviare rapporti con loro. I Predoni tenevano lontani i gruppi di robot fuori controllo ed in cambio lui chiudeva un occhio sui loro reati.

Attorno la città insomma vi era la più grande fazione di Predoni al mondo suddivisa in vari clan. Esaltati dei vecchi film apocalittici del diciannovesimo secolo che vi presero spunto divenendo ironicamente gli stessi avidi sciacalli che disprezzavano.

I Predoni tennero fede all’accordo con Bretterik fino a pochi giorni dal giorno del reset, quando Ten li mobilitò.

Bretterik ordinò ai soldati di scortare la popolazione nel Pantheon di Pedrapolis. I KH utilizzarono il CSCTN come sede principale della difesa contro i Predoni. Il vecchio centro di collaborazione tra Tec e NoTec divenne in poche ore una vera e propria armeria. La battaglia imperversò arrivando al vecchio laboratorio del padre di Monique.

Amanda: Parte delle mie cellule è nella tua mente. Tu puoi bloccarlo. – percepì la voce.

La ragazza sollevò il palmo concentrandosi su Adamo, l’uomo era in parte robot ed IA. Lo vide finire contro la parete preso alla sprovvista. Dana, Erik e Gerard le fecero cenno di seguirli. Decine di membri del Gruppo Apostolo erano giunti per liberare il laboratorio dai robot di Adamo, tuttavia dovevano vedersela anche con i Predoni.

Dana: Dobbiamo proteggerti Monique, contieni Amanda grazie al tuo DNA NewGen.

Uscirono dal laboratorio lasciando i guerrieri del Gruppo Apostolo alle prese con i robot ed Adamo. Decine di Predoni li circondarono. Avevano attillati vestiti di pelle rossa.

Dana: Dirigiti alla centrale abbandonata, fatti guidate da Amanda.

Vide la ragazza estrarre due pistole al plasma disintegrando un nemico. Erik estrasse una spada e raggiungendo un nemico lo decapitò. Sentì la mano di Gerard afferrarla e guidarla verso la zona libera appena creata da Dana ed Erik. Vide il ragazzo voltarsi trafiggendo al cuore un altro Predone. I due entrarono in un vicolo nascosto scorgendo altri nemici raggiungere Dana ed Erik.

Monique vide il ragazzo fermarsi. Dei passi li stavano raggiungendo. Vicino a loro vi era l’entrata dell’impianto idrico.

Gerard: Devi tenere al sicuro Amanda. – il ragazzo attivò l’entrata dell’impianto senza avvisarla.

Cadde nella gelida acqua, la corrente tentava di trascinarla. Vide i Predoni raggiungere l’amico e l’entrata chiudersi.


Paragrafo secondo.

Osservò Billy sorseggiando il caffè. Il robot era ancora immobile. Scorse l’uomo entrare nuovamente nella stanza.

Ten: Noi NewGen non siamo soddisfatti. – mentì spudoratamente – Metà Pedrapolis è sotto il controllo dei Predoni.

Bretterik: Sai Ten, dovreste guardare i lati positivi. Parte del Gruppo Apostolo è stato catturato oggi.

Ten: Tu sapevi dunque…

Bretterik: Sono il sindaco di Pedrapolis, – sorrise – sapevo esattamente il nome di tutti loro ed anche dove tenevano Amanda.

Ten: E non li hai fermati?

Bretterik: Ho optato per far finta di non sapere ed osservare le loro mosse.

Ten: Dov’è Amanda?

Bretterik: Nella mente di una giovane ragazza. L’unica NewGen di cui non sapevate niente. Un pericolo per tutti noi.

Si alzò in piedi sorridendo. Raggiunse Billy sfiorandolo.

Bretterik: Caso vuole che abbiamo con noi il suo caro robot pronto per essere controllato da noi.

Ten: Se provi ad ingannarla Amanda potrebbe accorgersene.

Bretterik: Potrei avere la soluzione anche a questo.


Paragrafo terzo.

Strizzò i capelli lasciando gocciare l’acqua. Sentiva un leggero freddo. Pedrapolis era costruita a strati, sotto la nuova città vi era l’impianto idrico di acqua potabile, le fogne egregiamente separate dal primo e la vecchia Pedrapolis. A causa di questi strati spesso le persone subivano effetti collaterali, a volte finivano avvelenate bevendo della semplice acqua. Si narrava di uno stretto labirinto di marmo messo a separare l’impianto idrico dalle fogne, quel giorno Monique scoprì che non fosse solo una diceria. Il labirinto era interamente bianco.

Amanda: Ti guiderò io, per prima cosa raggiungiamo la Fonte.

La ragazza iniziò a camminare guidata dall’IA.

Amanda: La Fonte è un luogo al centro del labirintico impianto. Vi si nasconde un gruppo Gen. In origine estremisti di Bretterik, consideravano le IA come me una forma di consapevolezza superiore, loro ci aiuteranno.

Monique: Ma sono seguaci di Bretterik.

Amanda: Lo erano, tagliarono i ponti con lui quando avviò la distruzione della vecchia Pedrapolis.

Monique: Dunque è stato Bretterik?

Dei passi la fecero voltare, due predoni le erano dinanzi.

Amanda: Le armi digitali possono controllarsi a vicenda. – le indicò dei dispositivi che i nemici avevano ai polsi.

Monique sollevò i palmi facendoli esplodere. Vide i nemici cadere a terra assieme ad una pistola ed un coltello. Prese l’arma da fuoco e con pochi colpi li uccise entrambi.

Amanda: Sono sulle nostre tracce, dobbiamo sbrigarci!

Dopo poche ore di viaggio ed alcuni predoni uccisi raggiunsero la Fonte.

L’enorme struttura sotterranea era simile al Colosseo con migliaia di fiumi di acqua potabile che vi partivano.

Amanda: Finché sono nella tua mente NewGen posso materializzarmi.

La vide apparirle accanto. Dalla cime del monumento videro decine di cecchini abbassare le armi facendosi il segno della croce. Delle guardie uscirono facendole segno di entrare. Avevano tutti lunghe tuniche bianche. Le due entrarono. L’interno era simile al colosseo come l’esterno. Gli abitanti dormivano evidentemente attorno le colonne. Al centro vi era l’enorme sorgente ed un piedistallo da cui comandava il gran sacerdote Gen.

Alpha: Benvenute, io sono Alpha. – l’uomo s’inchinò un istante – Vi aspettavamo da tempo e vi terremo al sicuro per sempre!


Paragrafo quarto.

I Predoni avevano una società semplicemente suddivisa in cinque clan. I Signori dei Predoni si riunirono la sera dell’attacco nel pilastro ovest di Pedrapolis. Si scrutarono, avevano vestiti attillati rossi e caratteristiche simili a quelle dei classici predatori dei film post-apocalittici. Entrando nella società abbandonavano il proprio passato ed i propri nomi.

Alce: Metà Pedrapolis è sotto il nostro controllo.

Bufalo: Il patto con Bretterik ci portava guadagno ma mai come ciò che ci ha offerto Ten.

Iguana: L’eterno buio lontano dal ritorno dell’elettricità e tutta Pedrapolis. Torneremo a possedere la città in cui siamo germogliati.

Gorilla: Manterremo la posizione ed il Giorno del reset lo faremo fallire.

Serpente: Abbiamo altri ordini. Trovare Amanda.

Istrice: Ma dobbiamo tenere il controllo di questa metà della città e soprattutto respingere Adamo in caso attacchi.

Gorilla: Mandiamo i nostri guerrieri più forti a controllare i paesi più vicini. Amanda non ci scapperà!

I cinque chiusero la seduta.


Fine quarto episodio.

Serie: Pedrapolis 2218


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