Profumati di sesso

Ordinai da bere. Arrivò un bicchiere a tulipano con del Chivas Regal. Oramai ne conoscevo tanti di whiskey. Tutti avevano lo stesso aroma, non sentivo la differenza.

“Lo pago io questo”

Sentii una voce femminile pronunciare queste parole.

Mi ritrovai a casa sua.

Le carote ed i piselli nella padella cuocevano su di un fuoco lento, moderato. Un lieve vapore misto al profumo degli ortaggi si aizzò verso il soffitto. Una brezza s’infranse contro il vapore, entrando da una finestra aperta a metà, priva di tende e con la tapparella abbassata di un terzo.

Un piccolo posacenere stracolmo di mozziconi poggiava sul davanzale umido.

Il lavello era vuoto, i piatti furono puliti la sera prima e solo una piccola macchinetta del caffè sgocciolava sui bordi dello stesso. Le credenze, al di sopra del piano cucina, erano chiuse e bianche. All’interno erano stracolme di cibo.

L’appartamento era condiviso da tre ragazze.

Al centro un tavolo, bianco anch’esso, con sopra un rotolo di carta assorbente ed una bottiglia d’acqua. Se fosse stato vino, probabilmente sarebbe già a metà.

Sulla sinistra una caldaia; verso la parte ovest della cucina due divani. Uno di pelle beige, l’altro più hippie; con un copridivano psichedelico tra il fuxia, l’ambra ed il rosato con alcune sfumature di giallo ocra.

Ero seduto su uno di questi, con me c’era un libricino di Hesse: “Peter Camenzind”.

Qualche volta mi alzavo dal divano preoccupato dallo stato degli ortaggi sul fuoco. Verde ed arancione contrastavano; un soggetto perfetto per un quadro dell’Arcimboldo.

Aggiunsi un filo di olio, il gusto mi sembrava esageratamente naturale.

Guardai fuori la finestra.

Nevicava.

La neve cadeva, ed io tra un po’ di musica, il cappello sulla testa ed una sigaretta fumante, restai lì, l’osservavo.

Vedevo quei fiocchi scendere giù tra una boccata e l’altra. La testa s’alleggeriva. Erano belli, leggeri, piccoli, simpatici. Mi sorrisero, restando fermo ad osservarli. Volevano fare amicizia.

Il traffico era monotono, lento, sfuggevole, scorrevole. Non era come Roma, sovvertita dal caos e dalle malelingue. L’asfalto s’era imbiancato, e dai tetti simili a quelli delle baite su pe i monti, i camini esalavano respiri incandescenti del loro fuoco.

Il cielo era grigio, sembrava una manta gigante che esplorasse l’oceano nell’atmosfera più alta. Il mondo in quell’attimo si capovolse.

Le ante delle finestre erano chiuse, gli abitanti si godevano i tozzi di legno ardere. Il fuoco, io, l’avevo dentro.

Scopammo come animali. Nient’altro in mezzo, solo cibo e sonno. 

I profumi del sesso inebriarono la casa mentre noi sudammo intenti nell’atto fisico. I gemiti e le espressioni di godimento s’ affiancarono ai profumi, s’appoggiarono ai muri. Sembravano guardarci. Pareva che anche loro stessero scopando, con la lingua di fuori ed il succo vaginale grondante sui battiscopa.

Ridevamo e ridevano, con uno sguardo imperterrito. Si masturbarono, vogliosi di un orgasmo tra i forati e la calce asciutta. La pittura era bianca, come il loro sperma, ma quest’ultimo fu recluso in una repressione sia mentale che fisica. I muri volevano fare sesso ma non potevano.

Lo sguardo a quel punto si concentrò su di noi. Animali lussuriosi, viziati, soggiogati dalla passione e dalla carne: unici motivi di una vita così noiosa.

Mani fuggiasche s’incontrarono in corpi liberi, sinuosi, invertebrati.

Toccarono, sfregarono, lacerarono.

In una danza sognante quei corpi s’incatenarono tra di essi. Rimasero le manette, di una libertà illusoria.

“Amore ma dove sei finito? Ti sto aspettando”

“Mi dispiace, arrivo. Sono imbottigliato nel traffico”

Riattaccò il telefono con un sorriso amaro sul volto.

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Discussioni

  1. Un tipo di scrittura cinematografica. Sei credibile, seppure come ha detto Micol non si sia vista la ragazza del video. Ma sei stato bravo a portare avanti un discorso che era nella tua testa. Con convinzione. Tanto che è piaciuto a tutti.
    Ciao 🙂

  2. Un racconto che lambisce l’erotico ma scritto con grazia e fluidità. In alcuni punti non è molto chiaro ma forse è voluta questa poca chiarezza, come spesso succede quando la passione travolge due persone.. quando tutto è finito, ricordando quei momenti sembra di guardare un film dove i protagonisti sono altre persone.
    Alla prossima lettura.

  3. Racconto da marte pervenuto. Descrittivo, particolareggiato e specchio di un frammento vitale. Mi è piaciuto perché gli istinti e la fantasia non conoscono distinzione di sesso e chiunque potrebbe ritrovarsi tra queste righe.
    Complimenti all’autore.
    Ho letto nei post che partecipa al lab di scrittura, ma non vedo i tag. Se cosi fosse, in bocca al lupo

  4. Ciao Mattia, la lettura della tua storia non mi ha coinvolta particolarmente per questione di gusto personale. Nulla da eccepire dal lato tecnico. Ho solo una grandissima curiosità: perché hai pubblicato il racconto nel laboratorio di scrittura? Non sono riuscita a vedere la ragazza del video proposto dalla Open.

  5. Davvero complimenti! Un sogno erotico partorito da mente maschile crudo, sintetico e a tratti animalesco. Mi piacciono molto i racconti con questo stile. Spero di leggere altro di tua mano!