Quadro notturno, diario
Eravamo tutti seduti attorno a un tavolo. La giornata andava concludendosi, e chiunque avrebbe potuto dirlo soltanto guardandoci in faccia. Ci eravamo messi a discutere dei varia argomenti in cui cade l’attenzione degli studenti universitari. La luce della veranda del bungalow illuminava il tavolo di plastica rovinato che ci teneva uniti anche a notte tarda. Ascoltavo con un orecchio solo, mentre per la maggiore ero assorto nei miei pensieri. Poi venne, improvvisamente, qualcosa attirò la mia curiosità , e io abboccai.
«Ma che c… ne so io, mica devo lavorarci fino alla fine dei miei giorni. Mica sono come C…, che ha deciso di sgobbare». Tutti ruotarono la testa verso di me. Che c… guardate?
«Qualcun1o mi ha invocato, vedo»
«Sì, al tavolo 16. Chiedono perché tu faccia un lavoro così brutto. Chiedono che tu ti tolga quell’orribile maglietta che hai»
«No e no. Tra l’altro, mi sembra che tu non abbia mai fatto un lavoro, vero?»
«Col cazzo che lavoro, finché posso. Non sono un sadico, io». Masochista, idiota.
«Capisco, hai ancora un posto dove vivere a scrocco.»
«Magari per qualche lavoretto non pagato potresti anche tu forse guadagnare qualcosa in futuro. Magari, oppure no. So che passi tutte le tue giornate a lavoro. Dimmi, ti piace?»
Lo guardai con uno sguardo che dovette evidentemente destare la sua curiosità .
«perché mi guardi così?»
«Voglio ciò che ha il mio capo. Il ristorante »Risero tutti. Ridano coloro a cui cadranno i denti nell’età della miseria.
«Certo, e io sarò il prossimo presidente. Questa era buona» e riprese a ridere. Poi mi riguardò, e notò che la mia espressione rimaneva determinata.
«E dimmi, come farai? Lo sanno tutti che il vecchio non mollerà mai le redini. Ha pure escluso i suoi figli dalla gestione. Chi saresti tu per riuscire in ciò che gli altri hanno fallito?»
Fu una frase d’oro che brillò davanti a me come solo poche occasioni possono
“Vedi, se un uomo ha ciò che vuoi, e non vuole cedere ciò che più brami, è inutile corrergli addosso. Ancora prima che tu possa raggiungerlo, egli avrà costruito un muro che separi te da lui. Al che tu puoi decidere se abbandonar il tuo obiettivo e cercare qualcos’altro, oppure puoi completare il suo lavoro. Se egli voleva creare un muro fra voi due, tu completi il suo lavoro. E lo fai perché hai capito che puoi ancora aspettare per ottenere ciò che l’altro tiene in mano. Ma non puoi nemmeno lasciarlo andare via, altrimenti perderesti ciò che potrebbe essere tuo. Muralo vivo, dunque, e sii veloce. Poi aspetta, e torna solo dopo che avrai la certezza che quella mano, la quale teneva ciò che volevi, ora non può più avere una presa salda su nulla.
C’è una cosa bella nella vita, ed è che tutto si rinnova. Per cui, è inevitabile che tutte le mani prima o poi cedano ciò che posseggono. Tu, come chiunque, hai la facoltà di raccogliere ciò che gli altri non possono più trattenere. E’ quindi una questione di rinnovarsi delle forze. Esattamente come tutti gli animali, e come la Natura, tu stai prendendo ciò che nessun’altro oramai può reclamare.
E’ l’ambizione in sé: sapere che prima o poi tutti devono cedere, o per forza di natura, o perché costretti. Sta a te decidere se vuoi sorpassare quei limiti che noi chiamiamo comunemente e con un solo nome di etica.
Non è importante l’opinione delle persone circa l’etica delle scelte. A noi interessa osservare i comportamenti umani in tutte le sue sfaccettature. Noterai che le persone si raggruppano per il grado di coscienza e consapevolezza che hanno. Per fare uno sfregio ai nostri statistici, potremmo dire che anche la distribuzione delle persone in base al grado di consapevolezza è normale. Molti hanno, forse il 70%, hanno un senso di coscienza che non è nulla di eccezionale, quindi né migliore né peggiore. Ma esiste un trenta per cento, diviso in due per le due code simmetriche. Un 15% delle persone ha ancor meno consapevolezza di sé: magari sono in uno stato quasi vegetativo. L’altro 15% hanno forse un maggiore senso del dovere e di ciò che sia buono o cattivo. Può anche darsi che in questo ultimo 15% ci siano persone altamente capaci di osservare il mondo e le dinamiche complesse in cui l’umanità si forma. Ma ciò non vuol dire che siano per forza tutti più buoni o superiori del 70%. Ciò detto, diciamo anche che queste proporzioni sono il rimasuglio della selezione naturale. Di tutti le versioni di esseri umani con diverse concezioni morali, la natura ha preferito quella con la distribuzione normale sopra dichiarata. Quindi, non rientra nelle scelte delle persone come comportarsi o che etica avere, perché è già predeterminato da meccanismi che favoriscono comunque la proliferazione all’interno della razza umana. Chissà , magari pure gli omicidi sono tanto utili quanto gli atti caritatevoli.” Mi guardarono con occhi perplessi.
«Che? Non avete capito?» chiesi, mentre alcuni di loro muovevano le labbra sillabando le mie ultime parole.
Tornarono rapidamente ai loro discorsi, e la mia epifania si concluse per quella serata.
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