
Re-incarnazione
Serie: Saṃsāra
- Episodio 1: Re-incarnazione
- Episodio 2: Bed & Breakfast
- Episodio 3: Compact-Disc
- Episodio 4: White Pearl
- Episodio 5: Nucleo
- Episodio 6: Dove sei?
STAGIONE 1
Dove mi trovo? Non… non capisco bene, m-ma… dove sono?
Che cos’è, questo posto? E io? Io, chi… chi sono?
No, no, tutte queste domande…troppe domande! Io non so niente, non mi ricordo niente.
Non so perché mi trovo qui e che cosa ci faccio.
Non ricordo nemmeno come ci sono arrivata, eppure ho la sensazione che prima mi trovavo da qualche altra parte.
Ma prima, in che senso? Che significa, prima. O che cos’è lo Spazio, mi chiedo?
Riuscissi almeno a capirci qualcosa, eppure un vago ricordo lo avrei.
Se non sbaglio eravamo seduti, si. In movimento. Forse mi trovavo all’interno di un auto, con lui.
Lui che sorrideva e io cantavo, è vero! Ora inizio a ricordare! Eppure qui intorno è tutto diverso, io, mi sento diversa. C’è caldo, non vedo bene il mio stesso corpo ed è buio. Tanto, buio,
Ciò nonostante vedo, intorno, anche se tutto così soffuso, così… così liquido, fluido.
C’è una cosa intorno al mio ombelico, dura, sembra una specie di cavo.
Non percepisco praticamente nessun suono, tutto mi appare ovattato.
Eppure la canzone che stavo cantando quella si, la ricordo bene.
Era Ancora, Ancora, Ancora e a lui piaceva un sacco.
«Sembri tu, quando fai quella voce» diceva quando cantavo con tutta me stessa le canzoni di Mina.
Io che si, magari mi sentivo anche brava e intonata, ma esser paragonata a lei era un complimento che il più delle volte mi destabilizzava. Così come mi sento adesso, turbata, confusa. Lui non è vicino a me, lo percepisco.
Ne sono certa. La cosa fastidiosa è che non ricordo nemmeno più il suo nome, o dove fossimo diretti.
Chi eravamo? Perché io cantavo, così messa a nudo davanti a lui, dentro una scatola di metallo che si muoveva a quasi duecento chilometri orari?
Continuavo a farmi queste ed un sacco di altre domande, nel frattempo che toccavo quel filo collegato al mio stomaco. Era duro, rugoso. Lo volevo tirare via ma sembravamo una cosa sola, pensai fosse meglio lasciarlo stare. Almeno, per ora.
Perché, questo buio? Come mai nonostante ciò, riesco comunque a vedere? Eppure, i miei occhi… i, miei, occhi… mi sembra… mi sembra di non averli mai usati prima d’ora, quasi fossero nuovi. Le m-mie mani…oddio… perché le mie mani sono così piccole? Queste non sono le mie braccia! Dove sono finiti, i miei tatuaggi? I miei fiori di ciliegio intrecciati, le maschere giapponesi, gli ideogrammi sull’avambraccio sinistro, niente! Sono tutti spariti. Che mi succede? Queste non sono le mie braccia, eppure penso di muoverle e loro, in un attimo, ecco che lo fanno!
Che scherzo è mai questo? Provai dunque a toccarmi la testa, mi accorsi di non avere capelli.
I miei lunghissimi capelli erano spariti, avevo giusto qualche scarno peletto mal messo.
Com’é possibile? E perché, non ricordo quasi nulla?
Perché, mi è rimasta così impressa la canzone che stavo cantando e basta?
Non ricordo praticamente nient’altro, sto anche iniziando a non volerne quasi sapere più nulla.
Voglio solo uscire da qui, vedere qualcosa. Toccare, qualcosa… tra me e lo spazio circostante c’è un liquido che non mi permette di toccare niente o quasi, sembra mi respinga. Le pareti a tratti sembrano vicine, a tratti lontanissime.
Mi sento come dentro un pianeta minuscolo lasciato nel più remoto angolo dell’universo, finché qualcosa mi spinge. Forte. Di nuovo, ancora una volta. Tutto si muove all’improvviso, come una scossa tellurica.
Vengo sbattuta da una parte e dall’altra, inizio dunque a puntare i piedi.
Successivamente scalcio, quasi come a volermi aprire un varco. Di nuovo le scosse, Ancora più forti.
Sotto di me si apre qualcosa, una minuscola fessura.
Intravedo una forte luce, la prima cosa così luminosa da quanto sono qua dentro.
Provo a cambiare posizione per vederla meglio ma mi sento stretta, sono quasi come legata in uno spazio di cui non capisco bene le dimensioni. Che cosa sono d’altronde, le dimensioni? Semplici vincoli umani per provare a definire e controllare qualcosa che non si conosce e/o capisce a fondo, presumo.
Mentre mi giro e rigiro, la luce si espande. A poco a poco, sempre di più.
Mi sento risucchiata verso di essa, è bellissima, ma non sono io a controllare questi movimenti.
Le scosse sembrano finite, ora sembra di essere in un mare che va pian piano svuotandosi.
Ormai il buio è sparito quasi del tutto, la luce è l’unica cosa che vedo e…m-ma?
Ma quelle sono delle mani blu, che diavolo succede?! Sono enormi!
Mi stanno toccando, maledizione, no, lasciatemi! Mi tirano, no, smettetela, lasciatemi st…
…
…
«Ecco signorina, complimenti! Saluti suo figlio, è un maschio! Ed è in ottima salute!» disse l’uomo che mi porse sul torso di una donna sdraiata, vestita quasi tutta di bianco, con le lacrime agli occhi.
Iniziai a piangere, strillare, con gli occhi chiusi e le mani serrate. O almeno per un attimo, visto che sono un continuo spasmo, le apro e le chiudo, muovendo le gambe in modo strano. Il dito indice della donna, mi si poggia sul palmo della mano destra. È, è… è così caldo, morbido, bello! Mi viene subito da stringerlo, come fosse la mia unica salvezza. Il mio unico punto di appoggio, in quell’incubo in cui ero appena stata portata.
Strappata via dal mio pianeta, immerso nel più grande Nulla cosmico che sia mai esistito.
Il calore di lei mi stava iniziando a calmare, mi sentivo terrorizzata.
Perché sono così piccola? Perché non sento bene, e non percepisco bene i colori? Cosa diavolo mi sta succedendo? Poco importa, adesso… il suo seno è davanti a me, nel suo capezzolo ho già poggiato le labbra e inizio finalmente a succhiare con tutta me stessa: tutte queste emozioni insieme, mi hanno fatto venire una gran fame.
Serie: Saṃsāra
- Episodio 1: Re-incarnazione
- Episodio 2: Bed & Breakfast
- Episodio 3: Compact-Disc
- Episodio 4: White Pearl
- Episodio 5: Nucleo
- Episodio 6: Dove sei?
Ciao Loris! Bellissimo inizio👏🏻 Intrigante il punto di vista del nascituro, con i vaghi ricordi della sua esistenza (passata?)
Buonasera Nicholas! Mi ritrovo assai contento a sapere che ti sia piaciuto, questa serie tocca tematiche davvero interessanti per coloro che hanno a cuore queste tematiche. Per me ad esempio, i cicli delle reincarnazioni sono cose tanto importanti quanto vaste, profonde e ancora ahimè sconosciute. Qui, voglio esplorare proprio questa tematica e in più ho inserito una delle artiste musicali che più hanno accompagnato la mia infanzia, grazie alla mia famiglia.
Interessante questa visione della reincarnazione, soprattutto per il fatto che il neonato conservi i ricordi della vecchia vita.
Vediamo dove ci porti.
Bellissimo questo stile Loris. Senza nulla togliere agli altri racconti, ovvio, ma qui ho colto un balzo in avanti. Mi è piaciuti il ruolo che hai dato al cordone ombelicale…inizio di tutto. E questa lei ora è un bel.maschietto…interessante… vediamo che combina!
Sembra proprio che ogni capitolo che scrivo, mi porti ad una miglioria nel successivo e così via! Qui ho voluto giocare molto con il pensiero diretto della protagonista, senza giri e/o cambi su altro se non alla fine! Grazie mille, felice che tu abbia aprezzato
Mi piace molto come hai descritto la morte e la rinascita, con quella specie di ‘tubo duro’ che fa da liaison. Chissà come è quando ti capita veramente? Sono curiosa di vedere adesso cosa succede.
Avrei voluto mantenere più suspense riguardo lo status della protagonista, ma le 1000 parole andavan ormai a scemare! Sempre lieto che tu leggi e commenti, grazie!