
Ripresa
“Pensa a cosa hai combinato per essere finito qui!
Pensa a quanto tempo dovrai passare in uno spazio buio, freddo o magari caldissimo, a seconda della stagione, così angusto e certamente non da solo.
Pensa a tutto ciò che lasci fuori di qui … Agli affetti, agli spazi, alle cose materiali e al peso di tutto ciò che in questa situazione si ferma sul cuore… anzi… tra la gola e il cuore…. Tanto che non riesci a proferire parola.
Con tutte queste suggestioni dovrebbe essere facile mostrare la disperazione negli occhi, no?
Subito la testa è così pesante che nemmeno si riesce ad alzarla e resta tra le mani che a stento la sorreggono, perché, chissà, potrebbe esplodere per tutti i pensieri….
I movimenti sono a scatti, le mani tra i capelli, le dita tra le dita….
Qui c’è ansia e silenzio. E con lo sguardo fisso tieni il pathos.
Il tutto poi deve lasciare spazio alla forza del protagonista di affrontare il suo destino.
Finché il secondino non viene ad aprire la cella il prigioniero sta raggomitolato sulla brandina in uno stato quasi di trance, mi raccomando.
Dobbiamo ancora rivedere le luci e i suoni, poi comincia il dialogo.
Va bene facciamo pausa …
Cinque minuti poi costumi, trucco e parrucco e finalmente…. Ripresa!!!
Merda merda merda a tutti, ragazzi!”
Sono passati mesi dall’ultima volta, dall’ultima prova, ma tutto è rimasto uguale, in questo microcosmo nulla è cambiato. Siamo tutti felici.
Il regista è sempre con il solito piglio, mosso dalla passione urla e gesticola spettinato con la vena gonfia nel collo e divora il copione come se avesse digiunato per mesi.
Non importa se si tratta solo di un saggio poco più che scolastico, la sua serietà è encomiabile, cerca di spiegarci ogni particolare, come se si trattasse del set de “Il miglio verde”
Dopo un bel po’ di tempo, ora si torna a respirare, si riprende con il solito trasporto. Anzi con una fregola mai provata prima….
Noi ci siamo e ce la mettiamo tutta, speriamo che anche il pubblico non manchi.
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Carino! Al momento la voce fuori campo mi aveva disorientata, ma a metà racconto ho iniziato a comprendere la natura del “dramma” inscenato. 😀
Ma che bella idea! Originale. Complimenti, Martina. Un saluto.
Grazie mille Cristina! Alla prossima!
“Qui c’è ansia e silenzio” trovo questa frase perfetta 🤣
L’ansia c’è sempre 😅… grazie per essere passato!
Ciao Martina, grazie per aver partecipato al LAB di questo mese e complimenti per questo brano divertente e sorprendente. Brava
Ciao, anche questa volta ottimo spunto! Grazie mille per aver letto!
Grazie Virginia per aver letto e per il tuo commento!
Ciao Martina, molto carina l’invenzione della sceneggiatura che non è chiara fon da subito, deviando il lettore fino al colpo di scena. Ben scritto. Grazie di aver dato la tua versione del lab. Alla prossima lettura