Ritorna al futuro_Parte I

La caduta

Solo ora, che precipito dalle nuvole, capisco il profondo significato dell’aria. Non è solo una forma, ma è una forma di vita, in vita. Quando vuole sa essere vento, che sfugge tenace alle mani aperte dai finestrini delle macchine in corsa e si rifugia sotto le porte, nelle case. Oppure l’aria si trasforma in corrente, nelle tane dove vivono i treni. Fredda, è in grado di stringere due corpi in un abbraccio, mentre quando si fa calda sa renderli alieni, umidi e lontani. L’aria sa essere gentile, quando vuole. Accade poi talvolta che inciampi, distratta, in qualche montagna e rotoli così su qualche nuvola, mischiandosi al vento nei venti fino a diventare un cono di distruzione.

La sento proprio ora, gelata, che mi taglia il viso e mi ronza nelle orecchie. Sotto di me vedo solo terra chiara e sangue, tanto sangue. Corpi su corpi, una catasta di occhi-mani-capelli-gambe. Sopra di me, altre mosche- uomo senza ali pronte a farmi compagnia, a sparire in un abbraccio di morte. Le loro ombre sono puntini che si confondono uno nell’altro nella radura, proiettate dal sole di mezzogiorno. Unite, darebbero il senso di questa lugubre enigmistica. Sento l’aria riscaldarsi, la terra avvicinarsi.

L’avrei fatto comunque, se l’avessi saputo?

Si, credo proprio di si.

Sono vicino, ora vedo una scritta, tracciata in lettere maiuscole nella terra.

<<Ritorna al futuro>>

Troppo tardi, penso io, mentre mi dissolvo.

Villa Clichy

<<Ben arrivati a Villa Clichy, mi chiamo Vanessa e mi trovo qui oggi in veste di guida. Sarò il vostro punto di riferimento durante l’intera permanenza della vostra meravigliosa famiglia qui alla Villa. Qualche cenno storico. Prego, seguitemi. L’ala dell’edificio in cui ci troviamo ora è piuttosto antica. Recentemente un familiare del nostro Capo Popolo è stato nostro ospite, ma in passato queste stanze hanno dato dimora ad un Re francese famoso per i suoi mobili. Probabilmente ha anche giocato con questo prezioso tavolo da biliardo e avrà riposato la sera su una di queste sedie in plastica pregiata.>>

<<Signora?>>

<<Si, piccolo?>>

<<È vero che da qui si vedono gli alieni di cui tutti parlano?>>

<<Arturo!>>

<<Ma no, signora, lo lasci fare. I bambini fanno bene ad essere curiosi e sa, ne parlano tutti ormai. Va bene, basta così con i cenni storici, restiamo nell’attualità. Si, Arturino bello, se guardi fuori dalla tua finestra li puoi vedere. Se devo essere sincera, sono diventati una vera e propria attrazione, siamo prenotati tutto l’anno. Dicevano di esprimere un desiderio quando ne cadeva uno, ma ormai sono tanti che i desideri non basterebbero.>>

<<Ah, ah, bella questa. Grazie, Vanessa. Arturo, come si dice?>>

<<Grazie, signora.>>

<<Ma come sei ben educato! Grazie a te, Arturino.>>

<<Mi scusi, Vanessa. Approfitto della sua pazienza, ma giacché abbiamo toccato l’argomento…>>

<<Mi dica, signor Capra.>>

<<Nella brochure dell’agenzia si faceva riferimento ad una postazione per la caccia.>>

<<Assolutamente, signor Capra. Troverà una stazione per cacciatori ad appena due chilometri dalla Villa. Là le daranno tutte le istruzioni e le metteranno a disposizione un kit. Se non ha mai sparato agli alieni, le do un consiglio. Miri prima a quelli più grossi, così da fare pratica. Poi pian piano sarà in grado di colpire alieni di medie e piccole dimensioni.>>

<<Mi perdoni, Vanessa, magari la domanda le suonerà stupida, ma… non soffriranno?>>

<<Ma no, suo marito e gli altri staranno a debita distanza, è completamente sicuro.>>

<<Si, certo, ma vede… io parlavo degli alieni. Lei crede che soffrano?>>

<<Ah, ah! Questa domanda le fa onore, signora Capra. Guardi, per quanto io non abbia studiato medicina, ho letto che ci sono prove scientifiche che provano che gli alieni sono completamente privi di sentimenti umani.>>

<<Ah, la ringrazio. Non sa quanto questo mi faccia sentire più sollevata. Sa, sono una fedele.>>

<<Anche io, si figuri. Sono una grande devota, come il Capo.>>

<<E la catasta? Crede che l’odore possa arrivare anche qui?>>

<<Ottima domanda, signora Capra. Si, non le posso nascondere che se la casa dovesse trovarsi controvento, si potrebbe avvertire un po’ di odore. Non si preoccupi, però. Il Governo ha già istituito tre volte alla settimana una raccolta differenziata per la raccolta degli alieni. E la casa ha un sistema di profumazione automatico. Non si accorgerà di nulla. Ora scusatemi, ma devo scappare. Ho i miei bambini che escono da scuola.>>

<<Certo, certo, comunque per qualsiasi cosa possiamo contattarla?>>

<<Esattamente. Non mettetevi problemi. E… buona caccia!>>

<<Ah, ah! Buona giornata, Vanessa!>>

<<A voi!>>

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