Rivelazioni sepolte

Serie: Un destino (S)critto male


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Quando il dio dei sogni ti abbraccia, non ti puoi aspettare niente di buono

All’improvviso, la visione del palazzo si frantumò e mi ritrovai altrove: non in un luogo reale, ma in un ricordo che credevo perduto.

Ero una bambina, seduta accanto a Orfeo sulla riva della fonte di Ippocrene. L’acqua zampillava tra le rocce e si raccoglieva in una vasca naturale. L’erba era fitta e punteggiata di piccoli fiori, mentre il boschetto ci avvolgeva in un intreccio di tronchi e fronde. La luce filtrava dall’alto, dipingendo sull’acqua riflessi danzanti. Ogni volta che Orfeo pizzicava le corde della lira, mi sembrava che persino le foglie vibrassero, e che la stessa natura si fermasse per ascoltare.

Lo guardavo con occhi innocenti, convinta che ogni gesto fosse pura magia. Ma solo oggi, rivivendo quella scena, colgo ciò che allora mi sfuggiva: dietro quella melodia c’era un profondo dolore, e lo sguardo celava qualcosa di più corrosivo della nostalgia.

«Mi suoni una ballata?» chiese la bambina che ero, mentre gli sfiorava la mano.

Orfeo smise di suonare e prima di rispondere fece un lungo sospiro. «Non volermene Moirania, ma oggi non mi sento ispirato.»

Lei sorrise timida. «Ti manca Euridice?»

Una lacrima gli scese lungo la guancia. «Se avessi creduto in lei, ora sarebbe con me. Canteremmo insieme, e tu coglieresti fiori per la mia sposa. Invece l’ho persa ancora, condannandola a restare prigioniera nel regno di Ade per l’eternità.»

Le braccia della bambina si strinsero attorno al suo collo in un abbraccio colmo di compassione mentre io, adulta, notavo che sotto il dolore si agitava una fredda determinazione, un calcolo sottile e preciso.

«Mio padre potrebbe convincere Ade a lasciarla andare.»

Orfeo scosse il capo. «Nemmeno lui può eludere le sue leggi.» Poi, con voce incrinata, aggiunse: «Se non mi fossi voltato… non l’avrei perduta.»

Trattenni il fiato. Non ricordavo Orfeo tanto abile a piegare le parole. Morfeo non mentiva: aveva approfittato della mia ingenuità. E Calliope ha cancellato questo ricordo per non macchiare la memoria del figlio.

«Posso aiutarti io» disse la piccola con sincero entusiasmo. «Ma deve restare un segreto.»

Orfeo la osservò con attenzione. «E quale mistero custodisce questa giovane Musa?»

«Posso far comparire Euridice, come Ade ti aveva promesso, se questo è quello che desideri.»

Dentro di me, una voce urlava disperata: «Non farlo! È pericoloso.»

Negli occhi di Orfeo esplose l’esultanza. «Il mio cuore lo anela. Se davvero puoi, fallo.»

La bambina annuì con decisione. «Devo solo cancellare il momento in cui ti sei voltato a guardarla.»

«Non capisco. Cosa vuoi fare?»

«Non ti preoccupare, ci penso io.»

Le parole della Moirania bambina rimbombarono nella mia mente di adulta come un eco, mentre la soddisfazione di Orfeo alimentava il mio sdegno.

«Ma per farlo devo dormire» aggiunse in un sussurro.

«Ti aiuterò con la mia musica.»

Il cielo sopra di noi si rabbuiò, le nubi si gonfiarono di tempesta. Orfeo riprese la lira e intonò una melodia ipnotica. La piccola Moirania scivolò in un sonno profondo e poco dopo, una figura prese forma davanti a lui: Euridice.

«Orfeo…»

«Amore mio.»

I due si strinsero in un forte abbraccio.

«Cos’è successo? Come ho fatto a uscire dagli Inferi?»

Un urlo rabbioso infranse quel momento prima che potesse rispondere. Euridice scomparve, risucchiata in uno squarcio che si richiuse subito dopo.

Morfeo apparve dinanzi a Orfeo e con un gesto della mano lo scagliò lontano. Raccolse la bambina tra le braccia, e subito dopo il suo sguardo, cupo come un cielo in tempesta, si inchiodò su di lui. «Hai messo in pericolo tua sorella, solo per rimediare alla tua inezia.»

Orfeo si rialzò a fatica con un sorriso beffardo sulle labbra. «Non recitare la parte del paladino offeso, non ti s’addice. È la figlia di un dio: non le può accadere nulla di grave.»

Il bosco tremò, come se la natura stessa avesse riconosciuto l’empietà di quelle parole. La bambina dormiva serena, ignara. Io, immobile, trattenevo il fiato senza capirne la ragione.

Due creature emersero dall’ombra: lupi dal manto scuro con pupille che ardevano come carboni accesi. Dalle loro scapole spuntavano ali di corvo, che sbattevano lente diffondendo un sibilo innaturale.

«Alle segrete» comandò il dio dei sogni.

Le bestie si avventarono su Orfeo. Dalle loro fauci emersero catene di fumo che lo avvolsero attorno alle braccia e al petto, e lo trascinarono di forza lungo un sentiero che si apriva tra le fronde.

Seguii la scena senza provare pietà per lui.

In un battere di ciglia mi ritrovai davanti al palazzo di Morfeo.

Abbassò lo sguardo sulla bambina prima di entrare. Dormiva con espressione pacifica, e quando la strinse contro il petto il suo volto, indurito dalla collera, si addolcì appena. Poi attraversò i corridoi mutevoli del palazzo per giungere nella sala del trono.

Calliope era già lì ad attenderlo.

Non appena vide la bambina tra le sue braccia, la tensione nel suo sguardo si affievolì.

«È salva» mormorò lui, porgendole la figlia addormentata.

Calliope le sfiorò i capelli, poi sollevò lo sguardo verso il suo amante. «Almeno per il momento…»

Morfeo serrò la mascella. «Come ha fatto tuo figlio a scoprirlo?» Il tono era un’accusa.

Calliope abbassò lo sguardo. «Passano molto tempo insieme. Forse le ha mostrato un frammento del suo potere senza rendersene conto.»

«E lui ha pensato bene di approfittarne.» Il suo disprezzo si fece più tagliente. «Non la passerà liscia questa volta.»

«Abbiamo cose più importanti di cui preoccuparci. Se gli altri scoprono che è in grado di riscrivere il destino, approfitteranno di lei.»

«Come ha fatto Orfeo» ribadì lui con sdegno.

Non riuscivo a capacitarmi del senso di quelle parole. Per millenni avevo considerato Calliope come la sorella più ingombrante delle altre, ma dietro quella facciata si celava un ruolo che non avevo mai compreso. E Morfeo… in lui c’era un’umanità che mi spaventava quasi più della sua collera.

«Solo Ade potrebbe aver percepito ciò che è accaduto.»

«Non può sapere che è stata proprio lei» rispose Calliope. «In pochi sanno della sua esistenza. Devi proteggerla.»

Morfeo sfiorò i lineamenti della piccola. «Isolerò il ricordo. Trasformerò tutto in un sogno. Non ricorderà quanto è successo.»

«Puoi bloccare il suo potere?» chiese Calliope.

«No. Ma posso modificare la percezione che ne ha.»

«Mi sembra un inizio» annuì Calliope. «Le Muse ispirano e, in alcuni casi, possono dar forma ai desideri. Possiamo farle credere che è una di noi, e farla vivere all’Elicona.»

Morfeo sollevò lo sguardo verso di lei, e nei suoi occhi lampeggiò una furia antica. «È la mia unica figlia, e tu vorresti strapparmela. Vuoi che dimentichi chi sono? Vuoi che dimentichi suo padre?»

Calliope non arretrò, anche se la voce tremò. «Non solo. Dovrà dimenticare anche sua madre.»

Le parole caddero come una lama, fendendo l’aria.

Sentii il cuore contrarsi nel petto: quella bambina, ero io. Non ero una Musa qualsiasi ma la figlia di due dèi che avevano scelto di cancellare la mia vera identità per salvarmi.

Continua...

Serie: Un destino (S)critto male


Avete messo Mi Piace6 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Wow! Che colpo di scena. Quindi la piccola Moirania in realtà è lei stessa vittima di un “cambio di destino”…mi ha sorpreso tantissimo il ruolo di Morfeo. Lo avevo percepito più ostile, non so perchè il ruolo che gli attribuivo era negativo, invece voleva solo il bene della piccola. Mi ha colpita il sacrificio dei genitori della Musa…per amore e per proteggerla la lasciano andare, anche se questo crea sofferenza. Lei farà lo stesso, e per amore di Clara sarà disposta a mettere a repentaglio la propria vita. Mi è sembrata una sorta di “eredità” , un cerchio che a suo modo si chiude. Bellissima e inaspettata svolta, aspetto il seguito!

    1. Ciao Roberto, so che questo genere non è nelle tue corde, e per questo ti ringrazio tantissimo per aver continuato a seguirla. Questo episodio ti è sembrato complesso o è la storia in generale a risultarti intricata? Vorrei tanto che l’avventura riesca a arrivare anche a chi non ha una grande passione per la mitologia greca.

      1. No, aspetta, devo essermi espresso male. La storia mi è piaciuta sin dall’inizio ed è stato sempre un piacere leggerla, perché anche chi come me conosce poco o niente la mitologia riesce a seguirla bene, e questo grazie alla capacità dell’autrice di trasporre la propria conoscenza (assieme a qualche suggerimento esterno, ricordo che me ne avevi parlato) e renderla comprensibile a tutti. Solo in questo episodio ho trovato, come potrei definirli… dei presupposti che ho fatto fatica ad interpretare. Ma questo principalmente è dato dal fatto che quando ero studente ero troppo impegnato a soffiare palline di carta masticata dentro gli involucri delle bic a velocità ipersonica, invece che dare retta al professore di lettere. E adesso ne pago le giuste conseguenze. Bestia.

        1. 🤦‍♀️🤦‍♀️🤦‍♀️ Tutto chiaro, Roberto. La tua reazione da studente è più normale e onesta della mia, te lo assicuro. Io alla mitologia greca mi sono avvicinata prima per interesse (all’università, i ragazzi più interessanti stavano a Lettere 😄) e solo dopo è nata la passione. Ora i miei amici devono sorbirsi le bozze dei miei episodi e le mie seghe mentali… poverini! Grazie per le belle parole che mi regali ogni volta

  2. Incredibile e geniale questa svolta, un episodio intenso e molto emozionante. Ammiro molto la tua capacità di muoverti con disinvoltura tra la mitologia e continuo a pensare che questa storia meriterebbe di diventare un libro. Bravissima Tiziana!

  3. Intenso e visionario, con un finale in cui la rivelazione dell’identità di Moirania lascia davvero col fiato sospeso. Una lettura leggera e piacevole, sospesa tra mito e sogno, che riesce a catturarti fino all’ultima riga.

  4. Insomma, Moirania ha questo vizio, cambiare le carte in tavola! E l’ha fatto anche con due dei personaggi che preferisco della mitologia greca: Orfeo ed Euridice. Un episodio davvero bello❤️

  5. Quindi, se ho ben capito, Morfeo e Calliope hanno una tresca da cui è nata Moirania? Ecco da chi ha ereditato il potere di creare una realtà alternativa. E il fratellino, che lo sa, sospira: “Ah, come soffro!” e le dà corda pizzicando le corde. Brava, Tiziana, mi piace questa svolta; però scusa, ma io proprio non ce la faccio a provare antipatia per Orfeo❤️

  6. “Le parole caddero come una lama, fendendo l’aria”
    Come rimanere insensibili a queste parole, ti colpiscono al cuore per la loro bellezza. Brava Tiziana, sempre in forma smagliante.