
Scelte
Nella notte più nera, un ragazzo camminava solo lungo un sentiero che costeggiava il mare. Non sapeva il perché di quella strana sensazione che lo spingeva a camminare, ma sentiva una morsa al cuore che si sarebbe allentata solo una volta raggiunto la sua destinazione, ovunque essa fosse.
Il cielo era buio, la luna nascosta da una grossa nuvola e le stelle non ebbero pietà di quel giovane. Così camminò nel completo buio, incerto su ogni passo. La paura lo avvolse come la notte e il cuore iniziò a stringersi all’idea di non riuscire mai a raggiungere la sua meta. Ma ecco un rumore, un fruscio leggero come una carezza. Un gatto bianco con delle sfumature marroni e grandi occhi azzurri passò davanti al ragazzo. L’animale proseguì con passo elegante, ma si fermò per guardarlo, come un cavaliere che offre la sua mano a una bella dama.
Il ragazzo iniziò a seguire il gatto nell’oscurità. Non si muoveva in linea retta, ma effettuava diverse svolte, come se stesse schivando degli ostacoli invisibili all’uomo ma visibili al gatto. Ogni volta che il ragazzo rimaneva indietro, a causa dell’incertezza dei suoi passi, il gatto lo aspettava pazientemente. Quando le distanze si accorciavano, il gatto riprendeva a camminare con la stessa eleganza di prima. Il viaggio continuò con lo stesso ritmo, come una danza, finché i due non arrivarono dove l’animale aspettava fermo, immobile, con le punte delle zampe che venivano bagnate dalle onde del mare.
Il ragazzo lo raggiunse e per la prima volta si trovarono uno accanto all’altro. Il gatto guardò l’uomo con occhi decisi e chiese: “Perché continui a seguirmi?”
Il ragazzo, fissando il mare, rispose con voce incerta: “Perché mi ero perso nel buio e non sapevo dove andare, ma tu mi hai indicato la mia destinazione.”
“E quale sarebbe la tua destinazione?” domandò il gatto allontanandosi dalle onde.
“Non lo so, ma tu eri l’unica cosa che vedevo nell’oscurità e ho pensato che fosse giusto seguirti. Pensavo che eri lì per indicarmi la strada” rispose il giovane abbassando la testa.
Il gatto guardò il ragazzo con ancora la testa rivolta in basso e gli spiegò come erano andate veramente le cose: “Pensavi che qualcuno ti avesse inviato un aiuto in mezzo a quella oscurità, ma ti sbagliavi. Io ero di passaggio, tu stavi cercando la tua destinazione e invece ti sei ritrovato a seguire quella di un gatto, abbandonando la tua. Adesso ti rimangono poche scelte a causa del tuo errore: tornare indietro e costruire la tua strada in quella oscurità che potrebbe inghiottirti oppure seguire me fino alla fine. Sarò sicuro di avere ogni giorno un luogo dove dormire, cibo, acqua e ti proteggerò sempre dalle tenebre; ma seguirai la mia strada e arriverai alla mia destinazione. La scelta è tua, allora come scegli di vivere? Cerchi la luce nel buio o segui la strada illuminata?”
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa
Se mi posso permettere, credo che utilizzi troppe volte “il ragazzo”. Si potrebbero trovare diverse alternative, in modo da rendere meno ripetitivo appunto, quell utilizzo. Nel complesso mi piace molto, hai un buon story telling. Ci si proietta subito nella storia, si, bello!
🖤
“Cerchi la luce nel buio o segui la strada illuminata?”
Questo passaggio mi è piaciuto. Io ho scelto la luce nel buio. Tu?
Grazie mille per il commento,
Io sto ancora scegliendo…