Sicut passer solitarius in tecto

Chiudo gli occhi un attimo, giusto un momento, qui sul balcone. Passa manco un filo d’aria e il mare mosso mi romba alle calcagna, perché ho le onde dietro di me e la luna qui davanti.

Muove i sassi sulla spiaggia, si sente forte e chiaro -rotolano avanti e indietro fino a farsi tonde, e a furia di attondarsi diventano perfette.

È un mistero che conosco ma del quale è più prudente tacere; come quelle statue che sono velo e rivelazione nelle grandi cattedrali, ed hanno tutte un dito sulla bocca.

Riesco a vedere tante cose ad occhi chiusi.

Mi sono immaginato castelli fatti di cristallo su una rocca a strapiombo dei fiordi; mostri a non finire -quelli non mancano mai.

E nell’attento fantasticare mi sono avventurato io stesso in grotte che manco sapevo fossero lì, scoprendo che la paura è la prima guardia a saggiare il valore di tutti i cuori.

Ho combattuto, mi sono fatto venire i capelli bianchi dallo spavento.

Adesso mi è chiaro che la Prudenza è virtù straordinaria: che Dio scruta i nostri cuori passandoli da parte a parte a ogni momento, in attesa dei tempi umani dal secondo dell’eternità fino al compimento dei suoi disegni di salvezza carezzando la creta per insufflarne la dignità attraverso i dolori, nei quali consiste una perfezione matematica oltre i numeri concepiti dalla mente dell’uomo.

Nelle sofferenze dei grandi Santi abbiamo visto le esplosioni d’Amore che aprono i cieli all’intelletto, ne illumina la mente e infiamma il cuore nell’obbedienza a una legge sconosciuta che scoprimmo essere la più lontana dall’orgoglio dell’uomo.

È comparsa una stella, significa che è tardi. So che devo uscire a seguirla, anche stanotte -come ogni notte-. Mi ha trascinato in mezzo ai pericoli tante volte, non lo nego, ma le conservo il merito di avermi salvato ed insegnato tante cose che sui libri non si trovano, e dalla quale ho sentito la stessa cosa che ha fatto urlare a San Francesco d’Assisi in Chiesa “Mio Dio, non posso più contenermi!”

Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. “Mi ha trascinato in mezzo ai pericoli tante volte, non lo nego, ma le conservo il merito di avermi salvato ed insegnato tante cose che sui libri non si trovano,”
    La vita è gioia e dolore, ma viverla è un’esperienza in grado di rendere liberi da ogni confine

  2. “Chiudo gli occhi un attimo, giusto un momento, qui sul balcone. Passa manco un filo d’aria e il mare mosso mi romba alle calcagna, perché ho le onde dietro di me e la luna qui davanti.”
    Questo incipit è di per sé già un racconto.👏 👏

  3. Come di consueto, un racconto poetico, onirico. Metafore e realtà si mescolano senza soluzione di continuità, ciò che si vede con gli occhi aperti e ciò che si vede con gli occhi chiusi si completano a vicenda.