
SOLO IN BIANCO E NERO
La ditta Black & White
– pitturazioni stradali tutto in Bianco & Nero – era specializzata nel dipingere le strisce pedonali. Non mancava il lavoro, e tante erano le commesse (non quelle in minigonna del negozio d’intimo con tacco
12 e push up ben in vista) che riceveva dal comune.
Due erano i soci che, guarda la combinazione (non della cassaforte per la miseria!), si chiamavano Bianco Candido e Black Ndamuhyshmiekmandgou (Nero Africa per gli amici).
Nero Africa, quando doveva apporre la sua firma nero su bianco, a son di dipingere, si segnava con una doppia striscia nera.
Dopo una lunga giornata di lavoro passata sotto i raggi del sole, la pelle di Bianco Candido diventava più rossa che nera, vista anche la sua carnagione particolarmente “candida”.
Nero Africa, invece, la sera non era più “nero” di prima. Salvo le volte che s’incazzava: poche volte, per fortuna; ma quelle volte diventava una “furia” (non a cavallo) e il suo viso si colorava di un nero assoluto, come quello delle tombe in granito; non apriva più bocca: era proprio una “tomba!”
Non sopportava le canzoni dei “Neri per Caso” perché lui lo era non per caso, ma per colpa del destino, e proprio dalla nascita. E anche “Rosso Relativo” di Tiziano Ferro lo infastidiva perché la sua pelle era color nero indelebile.
Il loro era un lavoro pesante e per di più pagato poco: un “bianco e nero”. Perciò le tasse preferivano non pagarle lavorando in “nero”. Qualche volta le pagavano solo un pochino in “grigio”: di quante sfumature non è dato sapere per la privacy.
Bianco Candido e Nero Africa non lavoravano assieme per non ostacolarsi, così Bianco Candido iniziava per primo il turno di lavoro la mattina. Dopo aver dipinto di bianco latte le strisce pedonali di una strada, passava ad un’altra continuando instancabilmente il lavoro per tutta la giornata. Nero Africa lo seguiva a ruota completando il lavoro. La sera Bianco Candido si confida con Nero Africa:
《Sai, sono davvero stanco, questo lavoro mi sbianca!》
Nero Africa lo consola: 《Dai, col tempo ci fai il callo, e poi ci si abitua con l’allenamento. Noi neri – non per caso – abbiamo passato periodi “neri” ben peggiori; adesso, per lo meno, siamo liberi e tutto sommato io sono felice》.
Povero Bianco Candido, nel suo ingenuo “candore” non poteva immaginare quale fosse il vero lavoro di Nero Africa. Il suo socio di colore, dopo un po’ di tempo, giusto quello necessario affinché le strisce bianche si asciugassero per bene, passava a visionare il lavoro da poco terminato da Bianco Candido; dopo aver attraversato le strisce pedonali con un’ampia falcata, canticchiando una canzone dei Beatles “Come together” (ve lo ricordate la famosa copertina del loro album “Abbey Road” mentre attraversavano sulle strisce pedonali?), si fermava un attimo e si metteva a guardare le strisce dall’altra parte della strada pensando:
“Bravo Candido: hai fatto proprio un bel lavoro! Ma guarda: le strisce nere le trovo quasi sempre già dipinte. Per oggi ho finito: posso andare soddisfatto!”
La morale è che i lavori possono essere o
pesanti, ma quello che conta non è il lavoro che fai, è il ruolo che in quel lavoro ricopri.
Ok fratello, mi hai dato la diversità. Adesso dammi un contenuto. Cerca di sconvolgermi la vita.
Paraculi si nasce, non dipende dal colore della pelle. Nero Africa è un esempio di nemesi storica: la vendetta di chi storicamente ha subito l’oppressione dei bianchi.