
SOPRA BETLEMME
Fu un giovane pastore, che portava sulle spalle una pecora ferita, il primo a vederla: una scia luminosa nel cielo stellato, che lentamente si dirigeva verso una zona disabitata di Betlemme. Altri pastori e viandanti procedevano in quella direzione; e tutti, ora, guardavano verso l’alto, confortati e guidati. Nessuno di loro sapeva perché si era messo in cammino, nel cuore della notte; nessuno aveva ricevuto indicazioni, ma ugualmente il gruppo seguiva il medesimo tragitto.
La meta pareva essere una vecchia capanna di legno, dove da poco era venuto alla luce un bambino; attorno a lui una povera famiglia e qualche animale da stalla. Nel silenzio, dopo che già si era formata una piccola folla di persone, si udì un sommesso rumore di zoccoli: tre Magi scesero dai loro stanchi cammelli, portando inaspettati doni per il neonato. Canti di gioia e preghiere si levarono nella notte, mentre la scia luminosa, là sopra, rallentava e perdeva progressivamente di lucentezza.
Infine, sopra la capanna debolmente illuminata, il velivolo si arrestò: era la prima volta, dopo un lunghissimo viaggio spazio-temporale attraverso la Via Lattea.
A bordo, un analizzatore ultra-quantistico rintracciava mondi dove fosse presente vita intelligente, e sceglieva, per il contatto, epoca e luogo relativi all’evento più importante, nella storia di quel pianeta.
I due navigatori attivarono lo scanner a bio-impulsi; il report ricognitivo arrivò nelle loro menti in pochi secondi:
– esseri viventi senza nessuna conoscenza tecnologica, di cui uno respirante da poche ore;
– coltura di bassissimo valore energetico/alimentare;
– costruzione per la sopravvivenza ad elevato rischio di autodistruzione;
– capacità di interazione conoscitiva degli abitanti prossima allo zero.
I due viaggiatori si scambiarono telepaticamente lo stesso pensiero: “Se questo è l’evento più importante del pianeta!”
Accesero il motore a fusione magnetica, guardarono per l’ultima volta, nello schermo olo-scintigrafico, quella desolata distesa di sterpaglie, e poi la scia prese velocità, alla ricerca di altri mondi abitati.
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Ma come? Forse davvero l’evento che segna la storia della nostra cultura e passa così, inosservato e sotto tono? Sei veramente dissacrante 🙂 🙂 🙂
Ciao Cristiana.. eh, ma quelli venivano da lontano.. cercavano iper-tecnologie, metaversi, A.I., apparecchiature fotoniche.. ci sono rimasti un poco male..
Bravo, Furio. Mi è piaciuta l’idea d’immaginare un punto di vista “alieno” rispetto alla nostra storia. Un evento tanto decantato da creare una religione viene visto dagli alieni come una sciocchezza da niente… Però non l’hanno scritto gli alieni il racconto 😉
Ti ringrazio per il commento, Francesco.. però non posso rivelarti che il file completo del ‘report ricognitivo’ è conservato presso l’Area 51.. Oops..!
Divertente e anche molto significativo.
Potrà sembrare solo un piccolo racconto estivo, ma la realtà è che cela un messaggio molto forte e importante.
Letto davvero con piacere!
Grazie Giuseppe.. più che estivo direi natalizio.. però il messaggio c’è: tutto è relativo, nell’universo..