Sorridi
Sorridi, come hai sempre fatto, sopporta un altro po’.
Anche se le tracce di un dolore impresso a fuoco nella memoria lacerano l’anima.
Impronte di sofferenze che recano ancora tormento.
Le lancette dell’orologio si rincorrono in una gara lenta e incessante, fino ad attorcigliarsi
attorno al mio collo come un boa, togliendomi il respiro.
Giorni in cui il dolore mi segue, prendendo forma della mia ombra, eccetto che questo non
va via insieme alla luce.
Lacrime silenziose nascoste dal buio della notte, singhiozzi soffocati al contatto col freddo
della lama che infligge ferite troppo profonde per essere viste.
Ricordi indelebili di un vecchio amico, che ti stringe e avvolge come una coperta, riportandoti
nel buio più assoluto.
Con le unghie che graffiano l’interno dell’anima, così forte che ti duole il cuore, che ti sembra
stia prendendo fuoco.
È quando il cielo piove sangue e lacrime, mischiandosi alle croste formatosi in precedenza.
Le stesse croste che hanno fatto fatica a formarsi e per cui ti sentivi tanto forte, ora le vedi
sgretolarsi sotto il grande peso.
Comunque tu sorridi, come hai sempre fatto, anche se nel buio della notte, dopo ore di sonno perse, ti domandi se è forse questa la vita che tanto desideravi.
I giorni che si fanno sempre più lunghi, le ore che sembrano infinite ed è inutile chiedersi
quando migliorerà: sempre troppo tempo rispetto a quello che sei pronta a sopportare.
Ma, comunque sia, col tempo ci si fa l’abitudine: mascherando tutto dietro un sorriso che non
arriva agli occhi, ma abbastanza convincente per far stare tranquilli tutti. Anche se è
stancante, è quello che hai sempre fatto quindi viene naturale dopo un po’.
Infine, si tratta solo di fingere per un poco, no? Che c’è di tanto difficile nell’apparire una
persona diversa da ciò che sei? In fondo, gli attori lo fanno come lavoro…
E anche se senti il terreno sotto ai piedi sgretolarsi pian piano, basta solo sopportare un altro
po’, e, come hai sempre fatto, sorridere.
Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
Bene Sarah, lo stile poetico si adatta all’argomento trattato, lo rende più coinvolgente. Sono d’accordo con Roberto, c’è un’evoluzione nel modo di scrivere.
Vista l’analogia con il tema, se vuoi dà un’occhiata a una mia pubblicazione che si intitola “una brava attrice”.
Un racconto più simile ad una poesia, che segue i ritmi dei pensieri interiori, quelli dell’anima.
Davvero molto bello e significativo.
“Ma, comunque sia, col tempo ci si fa l’abitudine: mascherando tutto”
Le parole che leggiamo e sono un ottimo alleato per fuggire alla sofferenza. Tu usi le tue parole in modo deciso e consapevole come antidolorifico e il risultato è molto convincente 😃
Ciao Sarah, non so se questo racconto sia nuovo o lo avessi lì pronto già da un po’, ma ho trovato un’evoluzione nel modo di scrivere rispetto ai precedenti. Molto brava, i tuoi sforzi vengono ripagati.
grazie mille
” sempre troppo tempo rispetto a quello che sei pronta a sopportare.”
❤️
Bellissimo, io adoro quando la scrittura segue il ritmo del nostro sentire interiore e diventa poesia. E’ quasi una melodia questo pezzo, si potrebbe mettere in musica. Si avverte molto dolore, in sottofondo, che non se ne vuole ancora andare, ma ho percepito anche uno spiraglio di luce. Mi è piaciuto tantissimo. Brava davvero.
grazie davvero