Certezze effimere

Serie: Un destino (S)critto male


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Clara è ritornata a casa grazie all'intervento di Eros

Clara tornò cosciente come chi riemerge da un’acqua troppo profonda, con il respiro corto e la sensazione che le Moire le fossero ancora addosso. Per un istante non seppe se fosse sveglia o ancora sospesa nel loro dominio senza tempo, dove ogni pensiero pesa come una minaccia. Poi l’odore del caffè e del pane tostato le avvolse i sensi, spezzando quella paura residua.

Si tirò su a sedere, i capelli in disordine e la mente annebbiata. La camera sembrava il retro di una casa dopo un ciclone: vestiti ammucchiati sulla sedia, libri di mitologia aperti sul comodino con pagine piegate come promemoria. Persino il blocco da disegno era finito per terra, aperto su una pagina scarabocchiata di fretta. Solo allora si rese conto che non era sola: dalla cucina arrivavano il rumore metallico delle stoviglie e il lieve sfrigolio di qualcosa in padella.

Scese dal letto e avanzò trascinando i piedi. Dopo pochi passi, il piede scivolò su qualcosa di inaspettato e perfido: un calzino arrotolato. L’oggetto malefico la proiettò in una danza improvvisata degna di un equilibrista disperato. Si afferrò alla maniglia dell’armadio con una smorfia per non cadere all’indietro.

«Ecco… le Moire falliscono e un calzino ottiene il risultato. Ho proprio toccato il fondo. Che morte ingloriosa» mormorò.

Lo scostò con un calcio prima di dirigersi verso la porta.

Attraversò il piccolo disimpegno e sbucò in cucina.

Lì trovò Lorenzo, grembiule annodato in vita e spatola in mano, che armeggiava ai fornelli come se fosse nato per quello. «Buongiorno, ti sei fatta male?» chiese senza voltarsi.

Con un gesto deciso, fece saltare un’omelette in padella. Poi si girò per scrutarla.

Lei fece segno di no.

«Hai un aspetto orribile. Siediti! Ti porto un caffè prima che crolli.»

Clara lo fissava a bocca aperta. Alla luce del mattino, i suoi occhi dorati brillavano come monete al sole.

«Chiudi quella bocca. Quanto zucchero?»

«Due abbondanti.»

Lui eseguì, poi sistemò l’omelette e due fette di pane su un piatto. Lo spinse verso di lei con naturalezza.

«Tu sei Eros, il dio dell’amore…»

«In carne e ossa, ma preferisco che continui a chiamarmi Lorenzo.»

Si soffermò un attimo a studiare la sua espressione mentre si accomodava al tavolo, di fronte a lei. «Perché quella faccia? Ti sconvolge così tanto vedere il dio più interessante dell’Olimpo che ti prepara la colazione?»

Sorseggiava il suo caffè a piccoli sorsi, come se fosse nettare rubato a Dioniso. Clara non poté fare a meno di notare che, nonostante la spavalderia, gli ultimi avvenimenti avevano provato anche lui.

«Ti immaginavo diverso.»

«Ah sì? E come?»

Il suo ego stava per ricevere un colpo basso.

«Riccioli biondi, arco in mano, faccia da bambino paffuto. Tipo angioletti di Raffaello.»

Lorenzo le lanciò un’occhiata di traverso, un sorriso ironico gli incurvava le labbra.

«Spero di non averti deluso. Mia madre avrebbe preferito questa versione per l’eternità, ma ho optato per una più interessante.»

«Lorenzo?» chiese Clara con una punta di ironia mentre assaporava il primo boccone.

L’omelette le si sciolse in bocca in un mix di erbe aromatiche e burro che non aveva nulla di mortale.

«È più adatto alla mia nuova identità» rispose lui con noncuranza.

Clara si stava rilassando. La presenza di Lorenzo le restituiva una parvenza di normalità.

«Cosa è successo? Le Moire hanno desistito?»

«Dopo la scomparsa di Erato, Muse e Moire si sono lasciate con la stessa cordialità di due vipere che si contendono il sole. Non credo affatto sia finita. Ma non ti preoccupare per le Nove, sanno farsi valere.»

Sofia… come sta?»

«Moirania è con Morfeo, nel regno dei sogni. Per il momento è più al sicuro lì.»

Clara aggrottò la fronte. «Morfeo? Quello era il famoso Morfeo?»

Eros si appoggiò allo schienale, incrociando le braccia.

«Non ti chiedo se corrispondeva all’idea che avevi di lui. È sempre stato bravo a… impressionare.»

Clara accennò un sorriso, ma non abboccò alla provocazione.

«Siete molto amici?»

«Per niente. Ho capito che era interessato alla faccenda quando l’ho visto alla sfilata. Accompagnava il tuo Hyun-woo.»

Quella informazione accese l’interesse di Clara al punto che dimenticò di portare l’ultimo boccone alla bocca.

Lui appoggiò i gomiti sul tavolo, serio.

«È Ji-seok, il manager. Non è riuscito a nascondermi la sua vera identità: si è tradito da solo. Mi dispiace per lui, ma in fatto di travestimenti resto un maestro. E di solito vedo più di quanto gli altri credano.»

«Ci possiamo fidare di lui?»

«Non lo so. Dovranno chiarirsi alcune cose. Una però è certa: teneva Hyun-woo al sicuro. Le Moire non sono arrivate a lui. E a proposito… il suo aereo è appena atterrato a Fiumicino. Non tarderà ad arrivare.»

«Come? Perché?»

Clara abbassò lo sguardo sulla tazzina, la rigirava tra le mani come se cercasse di ricordare a cosa servisse.

«Ha provato per giorni a mettersi in contatto con te, senza riuscirci. Non mi sorprende che sia venuto. E con la scomparsa di Ji-seok, la situazione è precipitata. È in crisi.»

Clara fingeva indifferenza, ma stava conversando con il dio dell’Olimpo che della sagacia aveva fatto il suo sesto senso.

«Perché non vuoi parlare con lui?»

«Non sono sicura dei sentimenti che provo» mormorò.

Lorenzo sorrise con un lampo di malizia negli occhi.

«Sciocchezze. Hai solo paura di scoprire che, nonostante tutto, siete fatti uno per l’altro. Devi raccontargli la verità. Tutta. Se non è consapevole della situazione in cui si trova, non potrai proteggerlo.»

«L’ho ficcato in un brutto guaio, come posso guardarlo negli occhi?»

Lorenzo scosse il capo, avvicinò una mano alla sua. Per un attimo il suo sguardo tradì una premura che pochi avrebbero attribuito al dio dell’amore.

«Mia dolce Clara, non puoi immaginare quanto machiavellica possa essere la mente degli dèi. Morfeo non lascia la sua tana per un umano qualsiasi. Se l’ha fatto, c’è qualcosa di più grande che bolle in pentola… lo scoprirò. Per ora, non tormentarti. L’amore non può essere imposto da nessuno. E te lo dice un esperto in materia. Per il resto, non preoccuparti: siete i miei pupilli, e ho dato la mia parola a Psyche. Le vere storie d’amore non moriranno per colpa del capriccio di una divinità gelosa.»

Continua...

Serie: Un destino (S)critto male


Avete messo Mi Piace7 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Mi è piaciuto molto l’accenno all’amore che sarebbe nato in qualsiasi caso. Certo ,i sono chiesta, allora valeva la pena di pilotare il destino?…e chi lo sa, come ogni se della vita non credo avrò la mia risposta…Continuo a trovare singolare il fatto che le divinità si siano scomodate tanto per Clara, deve esserci di sicuro sotto qualcosa.

    1. Ciao Irene, mi fa piacere che tu abbia letto anche questo episodio. A volte quello che a noi appare come un dettaglio singolare, o addirittura un capriccio del destino, in realtà cela un disegno più ampio. Non sempre ci è dato comprenderlo subito, e spesso ci troviamo a interrogarci, proprio come fai tu, sul senso di certe scelte o sull’intervento di forze più grandi. Forse le divinità non si sono mosse per Clara in quanto individuo, ma per ciò che lei rappresenta, per l’eco che le sue azioni avranno nel tempo o nelle vite altrui. In questo senso, non è mai solo questione di “pilotare” o meno il destino: a volte si tratta di essere parte di un disegno più vasto, il cui significato si rivela solo a posteriori. Quello che differenzia Clara dagli altri umani, è l’ amicizia con una Musa e a breve si capirà che non è una “Musa” come le altre.❤️🙏

  2. Bene bene, quest’ombra lanciata su Morfeo mi piace assai, anche considerando che proprio in questi giorni sto guardando Sandman, quindi sono ancora più suscettibile al fascino di quel Dio.

    1. Ciao Marco, il Morfeo di Niel Gaiman è unico. Il mio per il momento, lo devo lasciarlo un po’ da parte per fare avanzare la storia ma tra qualche episodio tornerò da lui. Grazie, per la lettura 🙏

  3. La battuta del calzino é piaciuta tanto anche a me. Ma soprattutto non so cosa darei , stasera, per un omelette alle erbe cucinata da Eros, fosse anche meno divino, tipo Eros Ramazzotti. Mi rimetterebbe in sesto, dopo varie “turbolenze” ambientali.
    Grazie Tiziana pet questa bella lettura distensiva.

  4. Questi due umani sono davvero importanti se si scomodano così tante divinità, così come deve esserlo Moirania.
    L’amore non può essere imposto, come dire che quello tra Clara e Hyun-woo sarebbe nato in ogni caso. Molto, molto interessante, a quando il prossimo episodio? 😍

    1. La prossima settimana, ci sto lavorando. 🤓🤯Ultimamente faccio fatica a rientrare nelle mille parole e devo tagliare qua e la per poter pubblicare. Mi dispiace un po’ perché spesso devo tagliare battute che stavano diventando “il marchio di fabbrica” della voce narrante per dare spazio alla trama. Grazie Melania per seguire la serie con tanta partecipazione ❤️😘

  5. “Fantastico, morirò a causa di un calzino sporco» mormorò. Lo scostò con un calcio prima di dirigersi verso la porta.”
    Sono dell’A.C.S., come tu ben sai è l’Associazione dei Calzini Sporchi. Questo passo, dove ti sei autodenunciata, ha fatto sobbalzare tutti i nostri sporchi calzini, i soci sostenitori della nostra associazione no profit che lotta contro la violenza gratuita. Con un obolo a tua discrezione, non inferiore a €50, ossiamo soprassedere. Continueremo comunque a monitorarti. Fai attenzione, mi raccomando. A parte questo piccolo inconveniente, scrivi bene, anche il mio calzino sporco che ho reperito sotto la sedia più sporco del solito ti segue.

    1. 🤣🤣🤣🤣 ceee… incastrata da un calzino. Ho sottovalutato il nemico. L’associazione ha occhi ovunque. A mia discolpa posso solo dire che commenti così, non ne avevo ancora ricevuto. 👏Ringrazio il calzino malefico per questo 🙏

  6. Clara non si deve preoccupare. Se non arriva da Hyun-woo, ha sempre quel bel pezzo di Lorenzo che le gira in casa e che naturalmente cucina anche da Dio. Deve solo dichiarare guerra a Psiche. Per il resto, questa serie ha tutto per appassionare il lettore. Brava, Tiziana!👏❤️

  7. E’ un po’ che mi domando: hai scelto il nime Lorenzo per via di Lorenzo Cherubini? Cherubini.. Cherubino… bimbo paffuto con le ali… va beh lascia stare, mi sono imputtanato da solo. Sei sempre brava a costruire disegni intrecciati ed aggiungere nuovi elementi, mantieni viva l’attenzione, non è facile in una serie lunga.