Trenta secondi alla mezzanotte

Serie: Trenta secondi alla mezzanotte


Racconto diviso in tre parti, ambientato nel 2080: i protagonisti sono Aiden e Lauren che cercano di andare avanti con le loro vite nonostante la guerra sia alle porte. Aiden ha un passato da ribelle e per questo motivo, potrebbe finire nei guai con l'esercito che bussa alla porta di casa.

10 Novembre, anno 2080

Aiden era grato alla vita ogni giorno in cui al suo risveglio, apriva gli occhi e si ritrovava accanto alla sua partner, nonché convivente, Lauren. Lasciò un bacio sulla sua testa, dalla quale nasceva la sua lunga chioma scura scarmigliata, di cui alcune ciocche spesse coprivano per metà il viso ancora dormiente e vedendo sbucare un piccolo sorriso sul volto della donna amata, il cuore di lui perse un battito: sebbene si amassero da molto e convivessero da ormai qualche anno, egli ancora rimaneva dolcemente sorpreso quando lei gli sorrideva in quel modo. Un paio di secondi dopo, sentì dei versetti che conosceva bene: era la loro piccola Lily che si era svegliata con lui ed aveva preso proprio in quegli istanti a gattonare a ridosso del ventre nudo del padre. Aiden le sorrise e poggiò ambo le mani ai lati del suo piccolo bacino e la sollevò appena per avvicinarla a sé e andare a riempire poi, il suo delizioso visino paffuto di baci.

– Buongiorno, piccola Lily. Sei già bella pimpante, eh?

Le sussurrò lui e mentre la piccola iniziava a giocare come al suo solito con il volto di Aiden che strizzava e mordicchiava, egli restò per un momento ad osservare come la flebile luce del sole dell’alba di quel nuovo giorno appena iniziato, andasse ad illuminare con delicatezza il corpo dell’amata dormiente al suo fianco e gli occhietti verde bosco dell’infante che si divertiva a torturarlo con i suoi pizzichi: era uno di quegli attimi che paiono destinati ad essere eterni per la poesia che riescono a trasmettere a chiunque abbia occhi con una vista sufficientemente acuti.

Se avesse saputo dipingere, certamente Aiden avrebbe colto il momento per accarezzare una tela bianca con un pennello, per catturare quegli attimi di pace assoluta: da quando era nata la piccola, Aiden aveva deciso di dedicarsi totalmente alla sua famiglia, ma prima di quei momenti, lui e Lauren erano del tutto dediti alla causa, alla grande causa che aveva portato loro tanto dolore ed al contempo, tanta determinazione, ma a nulla era servito il loro disperato urlo di protesta ed alla fine, anche lui aveva ceduto ed aveva deciso di godersi gli attimi di serenità che rimanevano a lui come a gran parte del mondo, chissà fino a quale momen…

Qualcosa disturbò la placida quiete di Aiden.

Annusò l’aria, poi si accigliò e la annusò ancora.

Guardò Lily, fingendosi serio, poi le sorrise e le dette un piccolo pizzicotto su un fianco.

– E’ proprio ora che impariamo ad usare il vasino, eh signorina?

La bimba scoppiò in una risata fragorosa tipica dei più piccoli ed il padre si alzò dal letto, tenendo in braccio la figlia, dirigendosi verso il bagno per poter cambiare la piccola. Come era solito fare, prima di lasciare la stanza, dette un’ultima occhiata a Lauren: dormiva in posizione prona, beata, con addosso nient’altro che la biancheria intima ed il lenzuolo talmente sottile da essere semi trasparente, che andava malamente a coprire le sue gambe nivee ed i primi raggi di sole che accarezzava la sua schiena pallida.

Una volta raggiunto il bagno, Aiden fece distendere la bambina sul fasciatoio ed iniziò a cambiarla con estrema dedizione: avrebbe fatto tutto per quella piccola e di certo il ragazzo non era il tipo di persona che lascia quella parte più “sporca” della cura del bambino al partner, anzi ci teneva a preoccuparsi di ogni più piccola sfaccettatura della cura della piccola e lo faceva con devozione, tanto da lasciare interdetta Lauren che invece, cercava di apprendere tutto dai vari libri su come allevare un bambino fase per fase che in due anni, si erano accumulati fino a formare una piccola colonna sul comodino di fianco alla parte del letto di lei.

La piccola Lily continuava a ripetere parole come “dadà, tatà, babà” per richiamare la sua attenzione, mentre Aiden cercava di finire il suo lavoro cercando di lasciare la bambina il più pulita possibile ed alla fine, optò per farle un bagno, dove – ovviamente, finì per lavarsi anche lui grazie agli spruzzi d’acqua che lei gli lanciava addosso con la velocità e l’entusiasmo di un folletto.

Una volta rivestita la bimba che si divertiva a giocare con i capelli umidi del padre che gli ricadevano sulla fronte, egli la portò nel piccolo salotto e lasciò giocare la piccola sul tappeto con il suo nuovo gioco mentre lui si apprestava a preparare la colazione per tutti.

Poco dopo, venne raggiunto da Lauren, la quale salutò con affetto prima la piccola Lily e poi Aiden, sussurrandogli qualcosa mentre con una mano cercava di sistemare alcune ciocche dietro ad un suo orecchio.

– Possibile che tu riesca sempre a rubarmi Lily, maledetto?

Ella concluse la sua frase andando a mordere la nuca del ragazzo in modo giocoso ed Aiden ridacchiò.

– Questo è perché ti piace dormire.

In tutta risposta, Lauren gli fece il verso e andò ad occuparsi della bambina, facendola sedere sulle proprie gambe coperte per metà da una camicia azzurra che aveva bellamente rubato al partner e prese a far mangiare con l’ausilio di un cucchiaio, la polpa di frutta che Aiden aveva preparato poc’anzi per Lily.

– Sinceramente, avrei preferito dormire un po’ di meno, oggi.

Rispose lei e nonostante stesse utilizzando un tono di voce calmo, per Aiden che la conosceva bene, era evidente che vi fosse ben altro oltre quella che in apparenza, poteva sembrare una semplice constatazione.

– Che intendi, amore?

Le chiese lui mentre finiva di aprire l’ultima capsula di vitamine solubili da sciogliere in due tazze ricolme d’acqua che a poco a poco, stavano assumendo il colore del pompelmo.

– Hai presente quando non ricordi il sogno che hai fatto ma ti svegli comunque con una strana sensazione addosso? Ecco, oggi mi sento in questo modo. Sono all’erta, come se dovesse accadere qualcosa di brutto da un momento all’altro.

Serie: Trenta secondi alla mezzanotte


Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Sci-Fi

Discussioni

    1. Ciao, grazie mille per aver lasciato un commento! Per ciò che concerne la causa, saprai qualcosa di più nei prossimi capitoli di questa storia breve che è altresì, un flashback del passato di uno dei protagonisti del romanzo distopico che sto scrivendo, denominato “Cyberfobia”.