tutto il blu non basta
Scendo le scale frettolasamente, porto addosso ancora la sua rabbia, le parole insidiose che hanno inquinato l’aria. Si intruffolano nelle mie tasche, nel mio capotto, chiedono riscatto. Io affretto i passi, lo sento urlare, mi chiama come sempre, ogni mio passo è indeciso, una spiga al vento, una spiga nel suo cemento. Guardo il cielo che qui al sud sembra caderti addosso, respiro l’aria carica di un odore di erbe selvatiche, guardo le erbacce che prepotentemente si guadagnano ogni giorno il loro lembo ti terra, c’è tenacia nel loro stelo, il vento le pettina le asciuga , stasera sembra che il vento pianga parole incomprensibili, mi siedo cercando di ascoltarlo, come se potesse darmi un consiglio, come se in lui ci fosse scritto il mio destino, questo vento tira forte e lontano, è antico e divino. Ho voglia di vomitare il mio dolore, ma resto muta su questa panchina di ferro riscaldata dal mio corpo ora stanco ora affamato di vita. Un cane piscia la sua esistenza, a lui esce con disinvoltura, piscia su tutto, sulle erbacce, sulla terra , lascia il suo segno, impercettibile a noi umani questo gesto così sporco, è scritto nella sua genetica, lasciare tracce di sè, ognuno lascia ogni giorno tracce di sè, così guardo in giro se trovo tracce della giornata, immondizia , cassonetti stracolmi, qualche carta che rotola con il vento. Mi dirigo verso il cimitero, c’è aria di trapasso di sospensione, una poeta come me ha bisogno di sentire quella tensione. Non so cosa posso scrivere, vorrei svuotarmi le tasche di quello che mi resta. La strada mi ha dato tutto la strada è capace di toglierti tutto. La strada sono io mi ripeto, così cambio ancora strada, il telefono suona , è lui che mi sta chiamando che mi sta richiamando all’ordine delle cose, alla realtà. Ho un ricordo in tasca, siamo io e lui che ridiamo, fumiamo, sceneriamo su tutto, cenere grigia che vola al primo alito di vento. Come le parole che ci lanciamo addosso che creano quella distanza quel grigio dentro. Mi vuoi ancora come sempre. Ho da scrivere due cose ti dico, ho la mie poesie che scorrono su strada, le sento quando ti siedo affianco, tu guidi io appoggio la testa sul finestrino e tutto ci cade addosso e sembra che il blu del cielo non basti a coprire tutto a nascondere quello che mi porto dentro. Mi guardi con quegli occhi infeltriti d’amore, ci rotolavamo in un calzino ci siamo trovati spaiati e sperduti, incastrati, due solitudini pronte allo schianto, tu guidi io cado, inciampo, le mie poesie mi aspettano, ci vibro dentro, ogni parola è slancio di vita pulsione estatica. Ho la gola secca la birra è fredda. Sogno spesso un luogo senza albe e tramonti, il cielo è perlato, ogni volta che lo sogno sembra che le persone si stiano preparando a qualcosa, sembra che abbiano un idea una fede, non esistono dei non esiste un dio una religione, esistono strade strette dove le persone si incontrano, sono felici di stare insieme, sembra che il blu gli sia caduto addosso sembrano una notte stellata. Per una notte vorrei rovesciare il blu che mi porto addosso, traslocare la nostra disperazione altrove, avere radici prepotenti che sradicano il freddo cemento, essere un erbaccia senza nome che tende verso il cielo. Chissà se tutto il blu basterà.
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Sara. Facciamo il tifo per te. Continua a pisciare parole dentro queste pagine, fregandotene dei cliché e della punteggiatura. Fin dentro al crepuscolo degli dei.
Hahaha che super commento , ma grazie di cuore!! Viva la scrittura e il potere che ha di avvicinarci !!
Mi piace il modo in cui hai narrato il tutto. Veramente ben descritta e che colpisce dritta al cuore!
grazie di cuore per le tue belle parole
Ciao, mi piace come scrivi, attraverso il tuo linguaggio sei riuscita a evocare nella mia mente le immagini che descritte all’interno del testo, oltre a percepire le emozioni che hai voluto riversare in esso. Anche io ho avuto la sensazione di leggere il testo di una canzone, di una bella canzone, per la precisione. Al prossimo racconto, continua così!
Grazie Alice 🙂 parole che fanno bene al cuore
In genere le descrizioni nei libri o nei racconti che non abbiamo dialoghi, dopo poco mi annoiano, e le salto.La tua prosa descrittiva invece ti prende di pancia e sale al cuore e alla testa.Ho sentito la rabbia e il dolore della protagonista dentro di me.
Wow bellissimo complimento. Grazie davvero.
Brava Sara, quando si tratta di emozioni sei un fiume inarrestabile! Le tue parole hanno creato immagini nella mia mente. Trovo che il tuo modo di scrivere sia come il testo di una canzone, se mi permetti il paragone. Bene così ?
wow grazie!!! magari riuscire a scrivere una canzone… è la musica che mi ossessiona e mi accompagna in ogni istante.. sono contenta di essere riuscita a trasmetterla… davvero gradito il tuo commento 🙂 thanks
Molto cuore, molto intenso. Bello, e te lo dice uno a cui i flussi di coscienza “mono-blocco” dopo un po’ stufano. Però qui l’intensità e la prosa accattivante riesce a far scivolare liscio e leggero il flusso, lasciando il lettore con questa immensa voglia di libertà di ricominciare da zero.
riesce -> riescono 😉
Massimo grazie che piacere leggere il tuo commento…. ti ringrazio… 😉