“Un Addio”
Mentre passeggiavo sulla via principale del centro guardando le vetrine dei negozi e ammirando l’Arena nella sua bellezza più vivida e pura, ti vidi da lontano.
Avevi un tailleur di un colore blu scuro, che metteva in risalto le tue spalle formose e la tua pelle color caramello, con una cravatta che aveva la stessa tonalità dei tuoi occhi marrone scuro.
Appena mi vedesti, ti fermasti ha guardarmi un briciolo di secondo, per poi distogliere subito lo sguardo, come se non fossi mai stata niente per te.
Un niente che fa molto male.
E come se non avessimo condiviso i primi baci dati goffamente, i ti amo rubati al uscita di scuola, i per sempre scritti su dei fantomatici diari o le sere ha chiacchierare per ore al telefono, sotto le lenzuola, mentre i nostri genitori ci credevo a letto da ore.
Abbiamo condiviso le parti più intime di noi stessi. I sogni che custodiamo in una piccola parte remota del nostro cuore, le paure e le insicurezze che cerchiamo in tutti i modi di nascondere dentro un cassetto mentale tutto nostro. I segreti che non puoi raccontare ad anima viva, ma a solo quella persona che sarà in grado di serbare quei racconti come se fossero i suoi.
Invece siamo qua uno di fronte al altra come due perfetti sconosciuti, che in un tempo lontano si erano amati tanto. Talmente tanto che adesso non si salutano neanche, perché sarebbe troppo doloroso per entrambi riaprire le ferite del passato. Rimarcare quello che c’è stato.
Vorrei poterti dire tante cose, urlarti un mi manchi, invece me ne sto quá immobile , pietrificata. Vorrei andarti in contro, ma non sento le mie gambe e come se non ci fossero più.
Invece tu distogli lo sguardo e te ne vai per una stradina circostante, in più fretta possibile, lasciando la ragazza che un tempo avevi detto di amare.
“Un niente che fa molto male.”
Essere “cancellati” è una delle cose più dolorose al mondo. In poche righe, hai saputo catturare l’empatia del lettore e farlo sentire vicino alla protagonista