Un amore ribelle

Serie: Un destino (S)critto male


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Morfeo e Calliope insieme? Difficile da credere, ma sono la prova che è tutto vero.

Ritrovarmi tra le braccia di Morfeo con gli occhi fissi sui suoi, fu destabilizzante. Ancor più della scoperta che mio padre, prima delle stesse Moire, mi avesse privato di alcuni dei ricordi più cari. Quando riuscii a distogliere lo sguardo, lo puntai su Calliope: il suo volto era esangue, e Clio la sosteneva a malapena per un braccio.

«Moirania…»

«Sto bene… mamma.»

Clio si portò una mano alle labbra, mentre lei restava muta, gli occhi fissi nei miei.

«Penso che non manchi più nessun ricordo all’appello» dissi con una punta di sarcasmo, allontanandomi da Morfeo senza però avvicinarmi a lei.

Mio padre fu il primo a reagire. Si voltò e raggiunse il trono in silenzio. Quando si accomodò, puntò lo sguardo su di me: spalle dritte, mani intrecciate davanti alla bocca. Attendeva.

«Euridice è tornata negli Inferi. E Orfeo… spero non sia ancora rinchiuso nelle segrete?»

«Non è un tuo problema» tagliò corto Morfeo.

Mi voltai verso mia madre, che mi rassicurò con un cenno del capo.

«Non credete di aver esagerato, un pochino? A quanto pare, il loro destino non è cambiato.»

«Solo grazie al mio intervento…» precisò ancora.

Calliope intervenne prima che potesse aggiungere altro. «Non potevamo prevedere quale sarebbe stata la reazione di Ade o delle Moire.»

«Ma oggi sappiamo che il rischio di una loro interferenza era reale» contrattaccò lui, con tono più duro.

Inspirai a fondo. «Perché non me lo avete detto prima?»

Morfeo si girò verso Calliope. Lei lo ignorò.

«La tua vita trascorreva serena. Non volevo complicarla con verità che ti avrebbero fatto soffrire.»

«Serena?» scoppiò lui, sprofondando nel trono. Si portò una mano alle tempie e la fissò con occhi socchiusi. «Dovevi sempre rimediare alle sue fughe, forse trovava l’Elicona troppo stretto.»

«Come se tu non c’entrassi!» replicò Calliope. «Ti insinuavi nei suoi sogni, spingendola lontano da casa.»

«Non l’ho mai fatto. Forse è stata la tua visione ristretta a convincerla che il mondo degli uomini fosse migliore.»

«Vuoi insinuare che tutto questo sia colpa mia?»

«Dico solo che hai temporeggiato per tenerla lontano da me.»

Distolsi lo sguardo e incrociai quello di Clio in cerca di risposte, ma con un gesto silenzioso mi fece intendere che dovevo lasciarli sfogare.

Mi schiarii la voce. «Torniamo alla vera questione: come evito che le Moire mi aggrediscano ogni volta che respiro?»

Morfeo si raddrizzò. «Sciogli ciò che hai intrecciato. Riporta la vita di quella mortale sul suo tracciato originario.»

«Impossibile.»

«Non ci sono alternative.»

«Se la stessa Atena si è scomodata per aiutarle, vuol dire che hanno paura. C’è per forza un’altra opzione.»

«Di Atena mi occuperò io. Tu cerca di non intrometterti negli affari delle Moire.»

«Che assurdità» ribattei, con più ostinazione. «Loro possono stabilire cosa fare della vita degli altri mentre io devo stare a guardare. Ho fatto una scelta e non la rinnego.»

Morfeo mi fissava senza battere ciglio, ma le pupille si accesero come braci. «Ciò che sei è un pericolo, Moirania. Non solo per te, ma per l’ordine stesso del destino.»

«Pericolo?» sibilai. «Ho salvato una vita, non l’ho distrutta. È un’azione più degna di un dio che invece di proteggere la figlia, la rinnega senza combattere.»

«Moirania…» Calliope era sconvolta.

Morfeo scosse il capo: «Hai intrecciato fili che non ti appartenevano. Non ne avevi il diritto.»

«Chi lo dice?» gridai.

Un silenzio pesante cadde nella sala. Persino Clio trattenne il fiato.

Negli occhi di Morfeo non c’era solo collera, ma paura.

«Se prosegui su questa strada» disse infine, «verranno a reclamare ciò che hai rubato. E io non potrò fermarle.»

«Non ho preso niente che appartenesse a loro. E se pensano il contrario, le affronterò.»

«Basta!» La voce di Calliope ruppe la tensione. Si voltò prima verso Morfeo. «Non serve a nulla alzare i toni.» Poi su di me: «E tu, hai bisogno di un incentivo per calmarti.»

Fece un passo avanti, sollevando le braccia. La sala parve tremare, e una fessura di luce si aprì accanto al trono. La attraversò per riapparire un istante più tardi insieme a Clara e Hyun-woo.

Il cuore mi balzò in gola. Aveva trovato l’unico rimedio alla mia ira.

Clara mi fissò a lungo, gli occhi erano colmi di emozioni contrastanti.

«Moirania, guardala in faccia e dille che dovrà vivere ogni giorno nel timore delle Moire, solo perché tu non vuoi ammettere di aver sbagliato» tuonò Morfeo.

Quelle parole pesarono nella sala più di un macigno, e Clara abbassò lo sguardo.

«È arrivato il momento di arrendersi» sussurrò, scossa.

«Non possiamo darci per vinte» ribattei, irritata.

«È una decisione che non spetta a te. Si tratta della mia vita. Meglio, della nostra» precisò rivolta a Hyun-woo. Esitò, il respiro spezzato. «Hai creato per me un bel sogno, ma non puoi forzare le cose solo per compiacermi.»

«Voglio solo che tu sia felice…»

Morfeo intervenne prima che potessi replicare.

«Lo senti? Perfino lei dubita della tua scelta. Non c’è vergogna nell’ammettere i propri errori. Ma continuare a negarlo… questo potrebbe distruggere ciò che ami.»

Stavo per obbiettare, ma Hyun-woo mi precedette. Fece un passo avanti: la sua voce risuonò sicura, nonostante fosse al cospetto degli dèi.

«Non è così.»

Afferrò Clara per le spalle, costringendola a guardarlo negli occhi. «La nostra felicità non dipende da lei. Ha solo reso possibile il nostro incontro. Ma il resto… è nato da noi. Da me e da te.»

Clara lo osservò, incredula.

Trattenni il respiro. Persino Morfeo esitò, come se quelle parole lo avessero colpito più della mia ribellione.

Hyun-woo posò una mano sul cuore, l’altra sul volto di Clara. «Io ti amo perché sei tu. Non perché la tua amica lo ha deciso. Non perché un qualche dio antico ha disposto che fosse il mio destino. Ti amo perché senza di te la mia vita non avrebbe senso. E se qualcuno tenterà di strapparti da me, combatterò. Anche contro gli dèi, se sarà necessario.»

E prima che qualcuno potesse dire qualcosa, la baciò.

Un atto di pura sfida che inchiodò il tempo nella sala del trono. Quando le loro labbra si separarono, non fu il silenzio a regnare, ma un nuovo, fragile equilibrio. Clara non abbassò più lo sguardo. Lo teneva fisso su Hyun-woo, e in quegli occhi non c’era più paura, ma una determinazione ritrovata.

Morfeo osservava la scena, la sua ira sembrava dissiparsi in una profonda, enigmatica contemplazione.

Calliope aveva gli occhi lucidi.

Avevano calcolato tutto, tranne la volontà umana di forgiare il proprio destino.

Non era una vittoria. Non ancora. Ma nemmeno una sconfitta. Era un inizio.

«Bene» sussurrai. «Allora combatteremo.»

Serie: Un destino (S)critto male


Avete messo Mi Piace8 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Hyiun-dai che c’è la fai! Scusa il lapsus, è che ho una Tucson.
    Hyun-woo pensaci tu, forza il destino, sei già a metà dell’opera (La forza del destino). Brava Tiziana. A proposito di Elicona, a Trieste c’è la statua dell’inventore dell’elica: Josef Ressel. Anche oggi ho detto una sciocchezza, questa però è grande come una montagna.

    1. Interessante… Trieste è una città che non ho ancora visitato. Devo decidermi a farlo, Le tue schiocchezze hanno il suo perchè. Aggiungine sempre una ai commenti che mi fai. Ancora grazie

  2. Ohhh finalmente riesco a leggere questo episodio, scusa il ritardo🙈 “Afferrò Clara per le spalle, costringendola a guardarlo negli occhi. «La nostra felicità non dipende da lei. Ha solo reso possibile il nostro incontro. Ma il resto… è nato da noi. Da me e da
    te.» Che uomo!😍😍😍😍 Non si lascia intimorire nemmeno dagli dei!

  3. Bellissimo questo episodio, hai sollevato tantissimi temi e riflessioni. Se sia giusto o meno decidere per la vita di altre persone, seppur la scelta sia fatta per il loro bene; il coraggio di prendersi le responsabilità dei propri errori e delle proprie scelte. Non soltanto Moirania, ma anche i suoi genitori ora hanno di fronte le conseguenze delle loro azioni, perchè è proprio dalla loro prima scelta che parte questa storia e arriva qui…E poi le parole di Huyn-woo, il suo amore che va oltre il destino, la scelta di combattere. (A parte l’invidia per Clara, quanto vorrei qualcuno che sfida gli dei per me 🤭🤭🤭)
    Sono le esatte parole di un innamorato. Lui non si pone la questione, da quale destino venga, come sia nata la natura di ciò che prova, perchè il sentimento è vero e viene dritto dal suo animo. Lui la ama e basta. Bellissimo.

    1. Ciao Irene, grazie per essere passata e per il bellissimo commento.
      Con questa storia volevo affrontare una domanda che, credo, ci siamo posti tutti almeno una volta, specialmente dopo una delusione: quanto siamo artefici del nostro destino, o quanto i nostri sforzi sono vani perché tutto è già stabilito?
      Sto scrivendo una storia senza grosse pretese; ad alcuni piace, ad altri no. Ma l’idea di partenza, in questo come in tutte le storie che scrivo, è quella di indurre alla riflessione. E quando leggo commenti come il tuo, sono contenta, perché sento di aver raggiunto il mio scopo.

  4. Trovo che le carte vincenti di questa storia siano davvero molte. La tua scrittura colta, soppesata e perfetta, ricca di una terminologia che non è così scontata né consueta; la storia, avvincente e originale; i rimandi alla mitologia, interessanti e curiosi. Ma poi, si sente la tua passione da scrittrice e si sente quanto tu tenga a questa tua bella storia.
    L’episodio appena letto, in particolare, è molto emozionante e la tua scrittura cinematografica lo rende ancora più reale.

    1. Grazie, Cristiana, per essere passata e per il tuo commento: sei sempre gentilissima.
      Amo scrivere: creare ambienti, modellare personaggi, immaginare come si muovono nelle scene.
      Quando ho scritto l’incipit di questa storia non pensavo che mi avrebbe conquistata così tanto; l’ho scelto solo perché mi sembrava il più adatto alla struttura di un racconto a episodi, a differenza delle storie che di solito scrivo, che hanno un architettura più complessa e un tono più fantastico/epico.
      Questa esperienza mi è stata molto utile e, in futuro, potrei anche mettere in discussione le mie convinzioni iniziali.
      Per ora intendo terminare questa storia, rispettando l’idea originaria, ma non escludo di riprenderla più avanti per sviluppare meglio la trama.

  5. “Ti amo perché senza di te la mia vita non avrebbe senso. E se qualcuno tenterà di strapparti da me, combatterò. Anche contro gli dèi, se sarà necessario.”
    Non capita spesso di sentirsi dire frasi così cariche di amore e passione. Anche leggerle in un racconto così accorato, trasmette un senso di calore e dolcezza. E per chi il grande amore ancora non l’ha incontrato, e non ha perso la voglia di sognare, Wyun-woo, lascia ben sperare: anche quando tutto sembra ormai perduto, chi ama resta, supera le avversità e non smette di stupire.
    Un bel messaggio positivo che fa sempre bene.

  6. “Avevano calcolato tutto, tranne la volontà umana di forgiare il proprio destino.” Una frase meravigliosa, altro che dèi e Moire! Bravo Hyun-woo, finalmente sta dimostrando un po’ di carattere. Moirania, invece, non delude mai, anzi è ancora più determinata. Immagino, però, che la battaglia sarà tutt’altro che facile.
    Aspettavo questo capitolo con ansia, non vedo l’ora di continuare la lettura😍bravissima Tiziana!

  7. «Io ti amo perché sei tu. Non perché la tua amica lo ha deciso. Non perché un qualche dio antico ha disposto che fosse il mio destino. Ti amo perché senza di te la mia vita non avrebbe senso. E se qualcuno tenterà di strapparti da me, combatterò. Anche contro gli dèi, se sarà necessario.» Questo è un uomo da assicurare alla Lloyd.
    “Avevano calcolato tutto, tranne la volontà umana di forgiare il proprio destino.” Questo volevo. Brava, Tiziana!👏👏👏❤️