
Un cavallo bianco
Serie: Eva e i segreti di Itky
- Episodio 1: Un risveglio nella nebbia
- Episodio 2: Era solo un sogno brutto
- Episodio 3: La bambina dagli occhi straordinari
- Episodio 4: Il richiamo della scuola
- Episodio 5: Non è un sogno
- Episodio 6: Lʼamico immaginario
- Episodio 7: Benvenuta nella scuola dei sogni
- Episodio 8: Il piccolo guardiano dei sogni
- Episodio 9: I Mentori
- Episodio 10: Una stanza per due
- Episodio 1: Le radici dell’oscuritÃ
- Episodio 2: Le radici dell’oscurità . Parte 2
- Episodio 3: I fili del passato
- Episodio 4: La forma dei pensieri
- Episodio 5: Occhi che svelano misteri. Parte 1
- Episodio 6: Occhi che svelano misteri. Parte 2
- Episodio 7: Il giardino segreto. Parte 1
- Episodio 8: Il giardino segreto. Parte 2
- Episodio 9: I primi dubbi
- Episodio 10: Tam-Pik
- Episodio 1: Lʼultimo grido
- Episodio 2: La battaglia invisibile
- Episodio 3: La verità nascosta
- Episodio 4: Uno studente curioso
- Episodio 5: Nuovo alleato
- Episodio 6: La via per Itky
- Episodio 7: Cento domande senza risposte
- Episodio 8: Il ritorno di Ef
- Episodio 9: Sarò sempre con te
- Episodio 10: Prima della guerra
- Episodio 1: Le pagine nascoste
- Episodio 2: Non guardarti mai allo specchio
- Episodio 3: Giornata delle Porte Aperte
- Episodio 4: Il passaggio segreto
- Episodio 5: Società segreta
- Episodio 6: Bianco e nero
- Episodio 7: La forma visibile dei sogni
- Episodio 8: Il domatore di noykì
- Episodio 9: La famiglia di Stefano
- Episodio 10: La muffa che sa correre
- Episodio 1: Una cimice spia magica
- Episodio 2: Una sorpresa inaspettata
- Episodio 3: Il piano degli amici
- Episodio 4: Un cavallo bianco
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
STAGIONE 5
Le ragazze tornarono in camera per non destare sospetti in Elena, mentre Stefano corse nella sua stanza. Gli restava meno di un giorno per preparare quella disgustosa bevanda, e il lavoro da fare era infinito. Non poteva certo frullare la macchia vivente in un mixer con del succo di frutta – in quel caso avrebbe perso le sue capacità e il padrone non si sarebbe rivelato. Come mantenere il legame tra loro senza mettere in pericolo le altre persone? No, da solo non sarebbe riuscito a risolvere il problema, ma non voleva deludere le ragazze. E allora, cosa doveva fare?
«Dov’è che sei stato tutto il giorno?» chiese Marco seduto con il suo taccuino in mano. I ragazzi avevano quasi smesso di parlarsi ultimamente e si vedevano solo la sera. Marco sentiva la mancanza della compagnia dell’amico, ma non voleva ammetterlo: preferiva osservare in silenzio e aspettare il momento giusto.
«Ah, dovevo» Stefano fece un gesto vago con la mano e si sedette sul letto. «È arrivata la mamma di Eva, sono andato a conoscerla.»
«Capisco. E quello cos’è?» chiese il ragazzo con aria furba, agitando il barattolo in cui Stefano il giorno prima aveva trasferito la macchia nera. Esausto per i ripetuti tentativi di liberarsi dalla prigionia di vetro, il piccolo prigioniero giaceva quasi immobile sul fondo del contenitore. Sarebbe sopravvissuto fino a domani?
Stefano rimase senza parole per la sorpresa, poi sentì un forte impulso di colpire Marco. Trattenendosi a fatica, gli strappò di mano il barattolo e lo nascose nella tasca della felpa. Cercando di pensare a una spiegazione, decise di reagire in modo aggressivo per allontanare l’amico – non poteva raccontargli tutto.
«Ehi, ma che ti prende?» iniziò Stefano, sempre più irritato. «Ti frughi tra le mie cose, magari mi segui anche: dove vado, cosa faccio.»
«Smettila, l’hai lasciato tu stesso sul tavolo stamattina. Non l’ho nemmeno toccato.» Marco indicò la tasca gonfia di Stefano «fino a quando non ha iniziato a saltellare dentro al barattolo».
«E chi ti ha dato il permesso di avvicinarti al tavolo?» incalzò Stefano.
«È il nostro tavolo comune. Ma che ti prende? Perché stai urlando contro di me?» chiese Marco con voce ferita.
«Sei stancante con le tue domande infinite e le tue storie ancora più lunghe» ribatté Stefano, sentendosi il ragazzo più odioso del mondo. Vedeva come la confusione negli occhi dell’amico si trasformava in ferita e delusione, ma continuava a parlare. «Credevi che sarei rimasto per sempre seduto in camera a guardare il tuo stupido taccuino?»
Con queste ultime parole, afferrò il taccuino dalle mani di Marco e lo scagliò a terra – e quella fu l’ultima goccia. Il ragazzo scoppiò a piangere e iniziò a raccogliere le pagine e gli appunti sparsi ovunque. Stefano uscì dalla stanza e, scendendo al primo piano, si nascose dietro la scala.
Gli doleva il cuore per l’amico, si odiava per ogni parola pronunciata: ma ormai non poteva più cambiare nulla. Adesso Marco sicuramente non lo avrebbe mai perdonato. Il cuore si riempiva di amarezza e di una ferma determinazione: avrebbe trovato un modo per sconfiggere non solo il Mostro, ma anche chiunque si fosse messo tra lui e i suoi amici! Li avrebbe fatti pentire di tutto: che non ci fosse alcun dubbio.
Un leggero scatto risuonò vicino. Stefano si voltò e, a un metro di distanza, vide una porta familiare che conduceva al mondo di Ami e Tioà . Di solito compariva in un altro corridoio e solo quando era il momento delle lezioni. Vederla proprio lì, in quel momento, fu una sorpresa inaspettata.
Senza pensarci troppo, Stefano aprì piano la porta e varcò la soglia. Cosa sarebbe successo adesso?
Il giardino incantato era scomparso e al suo posto si stendeva un’immensa distesa di verde. Una nebbia spuntata dal nulla offuscava i contorni del mondo circostante, scoloriva i colori, sostituendo il cielo e l’aria con il suo grigiore. C’era un tale silenzio che Stefano riusciva a sentire il battito del proprio cuore: e questo lo rendeva ancora più inquieto. Voleva tornare indietro, ma il passaggio era sparito, sostituito da un muro di nebbia. Cosa fare? Correre o rimanere fermo? Era davvero la porta per il mondo di Ami e Tioà o, per errore, era finito in un altro mondo sconosciuto? E, cosa più importante – come uscire da lì?
All’improvviso, dalla nebbia emerse un cavallo bianco: avanzava silenziosamente sull’erba e si avvicinò lentamente a Stefano, chinando la testa davanti a lui. Spinto dall’istinto, il ragazzo lo accarezzò con cautela, ma l’animale non fece alcuna resistenza. Come se avesse percepito qualcosa, il cavallo rimase immobile per un istante, poi si voltò e iniziò ad allontanarsi.
Decidendo che non poteva andare peggio di così, Stefano lo seguì, finché la morbida nebbia non avvolse entrambi tra le sue braccia grigie.
Serie: Eva e i segreti di Itky
- Episodio 1: Una cimice spia magica
- Episodio 2: Una sorpresa inaspettata
- Episodio 3: Il piano degli amici
- Episodio 4: Un cavallo bianco
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