
Un ultimo tango
Serie: Desideri
- Episodio 1: La parola
- Episodio 2: Il salone della Signora F.
- Episodio 3: Prima che apra gli occhi
- Episodio 4: La pacca sul sedere
- Episodio 5: Il collare di seta
- Episodio 6: Gelosia
- Episodio 7: Un ultimo tango
- Episodio 8: La lampada di Jasmine
- Episodio 9: I Feel Good
STAGIONE 1
La sala era deserta, un’alcova silenziosa immersa nella penombra. Solo loro due, ombre vive tra ombre mute, un respiro trattenuto nell’aria densa di desiderio. Sofia avanzò lentamente, i tacchi che graffiavano il pavimento di legno come un preludio, un sospiro languido.
La musica iniziò, un bandoneón che piangeva piano, come un amante sussurrante, e poi un violino, affilato e rovente, come un bacio rubato. Il contrabbasso scandiva un battito profondo, un cuore che accelerava, e ogni nota era una carezza invisibile, un tocco proibito.
Alejandro era lì, emerso dal buio come un demone tentatore. I suoi occhi bruciavano su di lei, la divoravano. Non disse nulla, non ce n’era bisogno. La sua mano le prese il polso, ferma, decisa, trascinandola contro di sé. Il suo corpo era un muro caldo e saldo, il respiro una fiamma che lambiva la pelle di Sofia.
Lei sollevò il viso, i loro sguardi si incontrarono. Non c’era dolcezza, solo fame. La sua coscia si insinuò tra quelle di lei, il tessuto del suo vestito che si sollevava, la seta delle calze che strusciava contro la stoffa ruvida dei suoi pantaloni. La musica rallentava, ogni nota era una carezza che si prolungava, languida e feroce.
«Ti avevo detto di non tornare» mormorò Alejandro, la voce roca come un morso.
«E io non ti ho mai ascoltato» rispose Sofia, il fiato spezzato, le labbra che cercavano le sue.
La prese con forza, le dita che scivolavano sulla schiena nuda, tracciando la linea della colonna vertebrale, poi più in basso, fino a stringere i fianchi. Sofia lasciò sfuggire un gemito, la sua testa che si inclinava all’indietro, offrendogli la gola.
Le sue labbra la sfiorarono, poi mordevano, lievi ma decise, mentre la sua mano scivolava sul suo ventre, i polpastrelli che tracciavano il bordo dell’abito ormai sollevato.
La musica si fece più lenta, un lamento e una preghiera. Ogni nota era un fremito, una promessa che si scioglieva tra le loro bocche. Sofia affondò le unghie nella schiena di Alejandro, i loro corpi che si muovevano come in un duello, ma senza vittorie, solo resa.
La gamba di Sofia si sollevò, si avvinghiò ai fianchi di lui. Alejandro la sostenne, la sospinse contro il muro, il calore del suo corpo che la divorava, la sua bocca che scivolava sul collo, sulle spalle, sulle labbra.
«Non pensare», sussurrò lui, mordendole il lobo dell’orecchio. «Solo sentimi.»
Sofia obbedì. Chiuse gli occhi, abbandonandosi alla sua presa. Sentì le sue dita che scivolavano oltre il bordo dell’abito, esplorando, reclamando. Ogni tocco era una scintilla, ogni carezza un incendio.
Il bandoneón gemeva come un amante tradito, il violino implorava, e loro erano parte di quella melodia sensuale, una danza fatta di sospiri e gemiti. Le mani di Alejandro scivolarono più in basso, mentre la sua bocca divorava la sua, e il mondo si ridusse a quella sala buia, a quel muro freddo contro la schiena di Sofia, al calore bruciante che li avvolgeva.
Lei strinse le cosce attorno a lui, e Alejandro gemette, affondando il viso tra i suoi capelli, respirando il suo profumo, assaporando il sapore della sua pelle. La musica accelerava, impazziva, e loro con lei, i corpi che si cercavano, che si sfidavano e si arrendevano in un crescendo febbrile.
Quando l’ultima nota si spense, rimasero avvinghiati, i respiri confusi, i corpi che ancora tremavano. Alejandro lasciò scivolare le labbra sul suo viso, fino a trovarne la bocca.
«Dimmi che è finita», mormorò, ma la sua voce tradiva il desiderio, non il rimpianto.
Sofia sorrise, ancora senza fiato. «Non è mai finita, Alejandro. Non lo sarà mai.»
Serie: Desideri
- Episodio 1: La parola
- Episodio 2: Il salone della Signora F.
- Episodio 3: Prima che apra gli occhi
- Episodio 4: La pacca sul sedere
- Episodio 5: Il collare di seta
- Episodio 6: Gelosia
- Episodio 7: Un ultimo tango
- Episodio 8: La lampada di Jasmine
- Episodio 9: I Feel Good
Stai scrivendo tanto in questo periodo! Non riesco a starti dietro 😅 Questo racconto, al ritmo di musica, dimostra come scrivere tanto sia un ottimo metodo per migliorare (sei sempre stato bravo, ma adesso noto una maggiore abilità nelle descrizioni).
Si, in effetti ho scritto molto dopo un periodo di blocco. Tieni anche conto che trattandosi di micro racconti e’ più facile. Ho in cantiere almeno tre romanzi lunghi che però sono fermi per mancanza di ispirazione. Tengo allenata la scrittura e soprattutto mentre leggo trovo idee per piccole storie.
Scrittura magnetica ed evocativa. Vedo ogni scena come un film: il bandoneón che piange, la seta che sfiora la stoffa ruvida, i corpi che parlano più dei dialoghi. Hai il dono di trasformare sensazioni in immagini. Complimenti, è vivido e potente.
“La musica iniziò, un bandoneón che piangeva piano, come un amante sussurrante, e poi un violino, affilato e rovente, come un bacio rubato. Il contrabbasso scandiva un battito profondo, un cuore che accelerava, e ogni nota era una carezza invisibile, un tocco proibito.” Questo è meravigliosa.
Caro Rocco, ho letto ‘Il collare di seta’ e ‘Un ultimo tango’ e mi piace commentarli insieme perché credo di aver trovato un punto che accomuna i due racconti. Mi riferisco al ‘possesso’, termine che oggi spaventa se associato a certi fatti di cronaca, ma che, quando spogliato di ogni bieco delirio, entra con piacere e prepotenza a far parte di quei giochi che, se ben condotti, sono perle all’interno di una relazione. Ho però notato che la sciarpa di seta è un dono fatto da un lui alla sua lei; allo stesso modo, nel tuo tango è sempre lui a condurre e mantenere quell’equilibrio così labile, fronte contro fronte, che può venire meno e cadere come un castello di carte, da un momento all’altro.
Forse, interessante sarebbe immaginare una situazione rovesciata in cui è la ‘lei’ a condurre, una sfida per lo scrittore 🙂
Ciao. Accetto la sfida.
Bene! Allora vediamo cosa arriva…Sicuramente un testo notevole e ‘all’altezza’, come tu ci hai abituati.
Che eleganza nello stile narrativo. Nei pochi racconti di questa serie che ho già letto, direi che é una delle caratteristiche costanti, insieme alla forte carica di sensualità che riesci a trasmettere.
“Un ultimo tango” non poteva mancare: un’attrazione già nel titolo. Credo che completerò la lettura dei racconti che finora ho tralasciato.