una via d’uscita.(storia di una ragazza e il suo diario)
La vita, principalmente quando nasciamo dal pancione di nostra mamma, ci sembra innocente, tranquilla. Vediamo quella luce di vita per la prima volta e per la prima volta ci sentiamo liberi, liberi da qualcosa che ci stava soffocando per troppo tempo. Andando avanti, vivendo ogni giorno sembra tutto sempre più difficile, estenuante e vorresti di nuovo ritornare laddove eri nata; almeno lì eri al sicuro, o no? Insomma se fossimo stati a conoscenza di tutto quello che ci aspettava, avrei detto alla me bambina di non muoversi da quel pancione, lì si sta più al sicuro. Arriviamo in un punto della nostra vita dove ci sentiamo soffocare, circondati e chiusi in un qualcosa, vorremmo e ci proviamo con tutte le nostre forze di rompere questa sfera e di uscire e, finalmente, iniziare a respirare, un po’ come quando un bambino vuole spuntare dalla pancia della mamma. Noi vogliamo uscire da questa sfera piena di tristezza e negatività, romperla e respirare, questo vorremmo o almeno io. Ma tutto questo ci sembra sempre senza via di uscita, senza sapere che porta aprire e che direzione prendere per uscire da tutto questo, se lo sapessi quale sia la porta dove spunta sulla via della serenità e della pace sarei la prima ad aprirla, ma per ora sono ancora in cerca di quella porta. Forse si nasconde o è sigillata e siamo noi a doverla forzare per aprirla; o, forse, è chiusa a chiave e la chiave per aprirla è proprio la forza e la voglia di ritornare a sorridere, di ritornare a vivere e respirare e magari solo lì quella porta si aprirà. Ogni giorno siamo alla ricerca della felicità ma siamo così distratti dal cercarla che forse la signora Felicità è già passata, e ripasserà tra chissà quando, perché sì, la felicità- probabilmente- è fatta di attimi: un momento sei felice, mentre per una vita intera sei triste, ma è così che funziona la vita. Quell’attimo non dura per sempre, a volte la felicità si nasconde nei ricordi, ricordando un qualcosa che ci aveva reso felici in quel momento, o la versione di noi stessi quando eravamo gioiosi e spensierati; e ci chiediamo: quando ritorneremo di nuovo ad essere felici e spensierati come prima? Come facevo ad esserlo? Con che filosofia prendevo la vita per essere così spensierata prima? La risposta a queste nostre domande è che purtroppo non ritorneremo mai come prima, ma possiamo essere migliori; dobbiamo solo cercare quella forza che ci spinge a prendere quella famosa porta della serenità, perché sì, per aprire una porta ci vuole una chiave, e la nostra chiave è la forza di volontà e la voglia di riuscire a vivere di nuovo, solo così possiamo aprire quella porta. Ma attenzione! Non sto dicendo che non ci saranno vie tempestose e piene di burroni, anzi c’è ne saranno parecchie. Cadremo più e più volte in quei burroni, durante il nostro cammino, ma l’importante è il sapersi sempre rialzare con tutte le nostre forze e riprendere quel cammino, perché solo così arriveremo alla nostra destinazione, il cammino è lungo duro e difficile, ma il finale sarà un qualcosa che forse ne varrà la pena.
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“il cammino è lungo duro e difficile, ma il finale sarà un qualcosa che forse ne varrà la pena.roselia09/12/2022”
Ne varrà sempre la pena, perchè in questo mare tempestoso esistono le emozioni. Quelle belle possono essere fugaci come stelle, ma hanno il potere di illuminare anche la notte più buia se si cercano con attenzione
Ciao Roselia, penso siano in tanti a rispecchiarsi nelle tue parole, devo dire ben scritte con uno stile fluido e pulito. Prima o poi, tutti arrivano a questo senso di smarrimento che hai ben descritto con la metafora della porta che conduce alla serenità. In genere si affronta con il passaggio all’età adulta, età che dipende da ognuno di noi, il passaggio può avvenire a 18 anni come a 25 o 40 e per alcuni anche mai. Per certi versi è molto simile anche alla pubertà questo passaggio, e ugualmente passa e un giorno quella porta si riesce ad aprirla.
Ciao Roselia, ho apprezzato molto la tua riflessione sulla vita e il tuo coraggio di aprirti agli altri. Vero che c’è molta difficoltà e le delusioni sono tante. Vero anche, però, che la vita è meravigliosa e va vissuta come un dono. Questa abbiamo, e non esiste una seconda possibilità. Dobbiamo spenderla al meglio