
Vamping
Serie: Vamping
- Episodio 1: Vamping
- Episodio 2: Fino all’alba
STAGIONE 1
Allucinazioni. Si dice che a forza di non dormire arrivano sul serio. Federica glielo ha raccontato ieri all’intervallo. Lo sguardo annebbiato, quasi catatonico, sembrava uno zombie eppure non smetteva di ripeterle quella storia. Alla fine dell’ora di latino ha visto un buffo omino vestito da clown accanto al prof che le sorrideva. Un attimo ed è sparito ma lei l’ha visto davvero. L’ha giurato sulla madre e su Giacomo, il suo ragazzo. Poi durante l’ora successiva si è addormentata sul banco e quel matusa di Pisani, dopo averla cazziata, l’ha spedita dal preside. È stato troppo mitico.
Allucinazioni… Lisa adesso vuole averle anche lei. Davanti al Pc e con suo padre che russa come una grancassa le desidera, per dimostrare alla classe e agli amici che è una tosta. Che quando dice una cosa va fino in fondo e non ci sono scuse. Mezzanotte, l’ora delle streghe e dei mostri è già passata. Ma lei non ha paura e si è appena bevuta un energy drink alla pesca per resistere al sonno e alla fatica. Resistere. È proprio questo il problema. Resistere. Come a scuola. Come a ginnastica. Come al corso d’inglese e a quello di pianoforte. Resistere. Sono sedici anni che resiste e non si è ancora stancata. Altra notte insonne ma ce la farà. E poi ha promesso, non se lo deve scordare. Ha promesso davanti a tutti più di un mese fa alla festa di Carlo. E pazienza se era un po’ devastata. Ha promesso di battere il record di Federica. Ora deve resistere per non essere un’infame. Perciò dopo il film su Sky si è tuffata dentro Facebook a guardare foto e video divertenti. Nella camera il buio è rischiarato solo dalla luce fredda del Pc sulla scrivania, perché suo padre di là dormirà anche come un sasso ma è meglio non correre rischi. Lisa sbadiglia, si stira le braccia e mette like su like sopra quasi tutto quello che le scorre davanti. Perché i like sono troppo importanti e lei ci resta male quando non ne riceve abbastanza. Soprattutto i primi piani. I suoi ne devono ottenere più di cento ogni volta. Assolutissimamente. Sennò si sente un cofano, si arrabbia e inizia a scrivere commenti orribili. Getta un’occhiata alla chat e alle spie verdi di Messanger ma Francesca, Miriam, Luca e gli altri non ci sono. C’è solo quello sfigato di Vannucci ma è meglio evitarlo. Venerdì ci ha chattato fino alle tre e il giorno dopo il pirla ha bucato l’interrogazione di italiano. E il bello è che se l’è presa con lei! Stronzo sbalconato… ma chi si crede di essere? Però un colpo di fortuna. Michael, il suo amico italoamericano, è connesso. È da un paio di mesi che non lo sente e con lui, grazie al fuso orario, potrà andare avanti per un pezzo.
<Bella Miky, come butta?>
Nessuna risposta e qualche minuto sospeso nel nulla.
<Che banda tira? Qui è scialla.>
Michael tace.
Lisa piazza una serie di faccine sceme. Attende di nuovo.
<Sei vivo?>
Niente.
<S’è fatta una certa, sono sola… e dai, cazzo, fatti sentire!>
Faccine sceme da parte di Michael e nient’altro.
<Vaffanculo! Assolutissimamente vaffanculo!>
Lisa chiude Facebook e va in bagno. Acqua gelata sul viso per non addormentarsi. La stanchezza questa notte ha artigli più affilati, fa male. Il telefono, dove ha messo il telefono? Magari su WhatsApp qualche amico si è fatto vivo… magari lì qualcuno è ancora sveglio… ma dove cavolo è? Camminando nel buio a piedi nudi arriva in sala. Urta una sedia e per poco non impreca. Senza il suo smartphone si sente perduta. Perfino dentro casa all’una di notte. Sul tavolo non c’è, in cucina neppure… ma dove accidenti è finito? Piano. Deve fare piano, perché suo padre può sempre alzarsi per andare in bagno. Sul divano niente, nemmeno nelle tasche dei jeans buttati sopra. Lisa si ferma un attimo. Si morde le unghie e pensa. Il pensiero è il suo carnefice. Il pensiero appiccicato in testa come le lucertole sui muri di non sapere dove diavolo si è cacciato lo smartphone. Le capita spesso e ogni volta prova quella brutta sensazione di spaesamento, di mancanza che fa salire l’ansia. Senza lo smartphone si sente nuda, incompleta, più fragile e vulnerabile. Trovarlo. Assolutissimamente. Forse lo ha lasciato nel bagno grande… forse è proprio lì altrimenti è nei guai. Un passo dietro l’altro nella notte nera e calda delle pareti e finalmente eccolo. Posizionato in maniera pericolosa sul bordo della vasca tonda. Nessun nuovo messaggio ma non importa, perché ha voglia di video musicali. Lei va matta per quelli degli anni Ottanta, quando Franco, suo padre, aveva la sua stessa età. È stato proprio lui a farglieli conoscere e a lei quella musica piace. Perciò cuffie nelle orecchie – ma con uno sempre libero perché non si sa mai – e via con i Duran Duran, Spandau Ballet, Madonna, Pet Shop Boys, Prince e la lista sarebbe lunga. Lisa si stravacca sul divano e insieme allo smartphone parte per il suo viaggio musicale nel passato. Se a scuola sapessero che ascolta quelle canzoni bacucche le darebbero della svarionata cosmica, ma lei non lo ha detto a nessuno, nemmeno a Francesca che è la sua migliore amica. Per tenere la mente sveglia accende anche la TV e si rivede per l’ennesima volta la puntata conclusiva della settima stagione de “Il Trono di spade”. La scena in cui Jon Snow viene proclamato re del Nord è sempre da paura, anche senza audio. Svolgere più azioni contemporaneamente, perché farne una sola potrebbe invece spingerla verso l’oblio, soprattutto quando la fatica morde. Stimoli visivi e uditivi, questo è il segreto per restare in piedi. Alcuni giorni fa ha scovato un sito che fornisce precisi suggerimenti su come affrontare la notte e ora li sta mettendo in pratica. Deve riconoscere che funzionano una cifra. Anche se gli occhi sono stanchi e fatica a metterli a fuoco sullo schermo del televisore.
It’s a, it’s a, it’s a, it’s a sin/ It’s a sin/ Everything I’ve ever done/
Everything I ever do/ Every place I’ve ever been/ Everywhere I’m going to/
It’s a sin…
Dopo l’ennesima canzone dei Pet Shop Boys viene presa dalla fame. Sono le due e mezzo ed è normale. In camera ha snack, patatine e dolcetti mentre per le bibite c’è il frigo. Ha organizzato tutto. Ha un preciso piano d’azione perché vuole battere Federica. Ma non finirà dal preside, no, perché lei è più sgamata. Al limite dormirà per una settimana di fila ma non diventerà mai uno zombie.
Seduta ai piedi del letto con un occhio sullo smartphone e l’altro sul Pc Lisa mangia di gusto. Ogni tanto si tocca il naso perché quello è una specie di tic, si guarda intorno e sta all’erta. Michael non si è proprio fatto vivo… che stronzo! Come Alberto… da quando gli ho detto che era troppo allupato è sparito, nemmeno un messaggio…
Pipì. Ora che si è rifocillata deve fare pipì ma si trattiene, perché anche quello è un aiuto per restare svegli. Lisa si rimette davanti al Pc, si lega i lunghi capelli castani, si stropiccia gli occhi azzurri. Giocare a “Kingdoms of Camelot” su Facebook le sembra azzeccato, perché serve a tenere la mente occupata. Questa notte perfino i più nottambuli sono a nanna per cui il videogioco le permetterà di arrivare almeno alle quattro. Ma presto getta la spugna, si è già rotta le scatole. Basta magia e potere, basta strategia anche se lì è una lady. Twitter è l’alternativa. Vincere la noia. Sempre. Perché essa è la strada maestra per il sonno. È sua nemica.
< Non dormo più raga> twitta.
< Sono un vampiro, il buio mi protegge.>
<Ho bisogno di amici vampiri sennò mi strippo!>
Un rumore. Improvviso. Lisa abbassa lo schermo del Pc e tende le orecchie. Un’occhiata veloce alla porta della camera e un sospiro di sollievo perché è accostata. Suo padre ha acceso la luce del corridoio, bofonchia parole incomprensibili, ciabatta. Pochi attimi e lo sciacquone del bagno grande entra in azione. Se la becca a quell’ora davanti al Pc sono rogne, pensa Lisa, toccandosi il naso. Da quando è venuta fuori la storia della Blue Whale fa di tutto per controllarla e per tenerla lontano da Internet. Per fortuna che la sera va a letto abbastanza presto altrimenti sarebbe un disastro. Evidentemente non ha ancora sentito parlare del Vamping… meglio così… già, ma fino a quando?
Serie: Vamping
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