
Verso il lago curativo
Serie: Il Prescelto
- Episodio 1: Il Regno
- Episodio 2: Altri stimoli
- Episodio 3: Un arduo addestramento
- Episodio 4: L’inizio del torneo
- Episodio 5: Nel vivo del torneo
- Episodio 6: Il potere nascosto
- Episodio 7: La fine del torneo
- Episodio 8: Un nuovo inizio
- Episodio 9: L’imminente arrivo del male
- Episodio 10: L’inizio del sentiero
- Episodio 1: Incontri avvincenti
- Episodio 2: Scontro tra amici
- Episodio 3: Un ricordo triste
- Episodio 4: Una conclusione inaspettata
- Episodio 5: Alla ricerca della Zahra
- Episodio 6: Il Regno di Zaria
- Episodio 7: Un nuovo alleato
- Episodio 8: Il Ritorno
- Episodio 9: Fantasmi del passato
- Episodio 10: Mancanza di energie
- Episodio 1: Verso il lago curativo
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
Ventus si gettó a terra e incominciò a tirare pugni contro quell’erba così pulita. “Dovremmo fermarlo” commentó Zeratrus, cercandosi di avvicinarsi, ma il braccio di Zack gli sbarrò la strada. “Non farlo…”. “Per quale motivo, così non risolverà niente farà solo male a se stesso”. “Spetta a lui riuscire a capirlo” disse Zack voltandosi e proseguendo da solo, ma poi fu immediatamente raggiunto da Zeratrus. “Camminiamo sempre, basta, vorrei riposarmi… non ce la faccio mica a sopportare ore di viaggio con questo peso”. Ventus continuó a dare pugni al sottosuolo e a sbraitargli contro, poi dopo un po’ si fermò, guardò in cielo, gli scese una lacrima, e si alzò asciugandosela con la mano, e strinse i pugni e i denti. Si caricò sulle spalle il grande peso di Oliver e con passo felpato si riunì agli altri. “Ti sei dato una mossa a quanto vedo” commentó Zack. “Non posso deludere colui che più di tutti ha fiducia in me”con lo sguardo rivolto a quel carico che portava, e gli occhi luccicanti. “Sarà meglio per te, o te la dovrai vedere con la sua ira, d’altronde dovresti sapere che caratteraccio possiede, non ti perdonerebbe mai se non dovessi rispettare le aspettative che pone in te” disse Zeratrus dopo un istante di silenzio. “Già… lo so bene” concluse Ventus con lo sguardo perso verso quel paesaggio così verdeggiante. Un silenzio assordante era quello che accompagnava la brigata, contornato da suoni in lontananza di torrenti, fruscio di foglie, e continui suoni di animali dell’identità sconosciuta. “C’è così tanto imbarazzo senza Oliver che sbraita per nessun motivo, speriamo si riprenda così che si evitino situazioni del genere” commentó Zack, non ricevendo alcuna risposta. “Dai ragazzi su con lo spirito, non mollate proprio ora, Oliver ed Hexus non lo avrebbero fatto e non avrebbero voluto che voi lo avreste fatto, anch’io sono stanco come voi, sembra passata un’eternità da quando siamo alla ricerca di questo celebre fiume, ma dobbiamo continuare ad andare avanti, e non accusare la fatica e la perdita momentanea dei nostri compagni” tentó di sollevare gli animi, ma sembrava parlare a se stesso, ancora non ricevette alcuna risposta. Continuarono il cammino, senza che nessuno proferisse parola, Zack nonostante il suo entusiasmo e ottimismo sentiva tremare le gambe, come se potesse cedere da un momento all’altro e il suo sguardo era serio, non propriamente da lui, mentre Zeratrus colmava di sudore, con la lingua di fuori, infine Ventus con espressione seria, testa alta, sguardo concentrato, e che continuamente arrestava il suo passo per attendere l’arrivo degli altri due. Tra gli alberi, i cespugli intrecciati e con la compagnia di tanto in tanto di suoni della natura selvaggia di quel luogo, la cui destinazione alla quale avrebbe condotto era a loro sconosciuta, incominciarono a seguire solo il loro istinto, senza alcuna razionalità precisa. Un sesto senso che era pronto a rilevarsi utile quando dinanzi a loro apparvero tre strade, ognuna di queste con caratteristiche diverse. La prima era completamente spoglia di vegetazione, si discostava completamente dal paesaggio attorno, vi erano solo rami secchi. La seconda, in contrapposizione alla precedente era uniforme al paesaggio del bosco che il gruppo aveva osservato fino a quel momento, durante il loro cammino lì. Infine, la terza era piena di alberi d’acero con poche foglie d’autunno, e molte a terra, inoltre si potevano notare anche diversi stagni piccoli e fanghiglie qua e là. Zack, Ventus e Zeratrus si guardarono aggrottando le ciglia. ” Penso che per deciderci, dovremmo giocare alla morra cinese…” propose Zack con espressione seria. “Non dire grullerie!” replicó Zeratrus. “Non vedo alcun problema, tutti noi percorreremo ciascun percorso allo stesso momento, e sceglieremo d’istinto la via da perlustrare” suggerì il giovane prescelto con fronte accigliata e braccia conserte. Vi era una di quelle stradine, che era illuminata da una luce crepuscolare, un’altra in cui si poteva udire in lontananza il canto di cicale, e un’altra in cui vi era un assordante silenzio. Ventus non aveva dubbi, fu il primo a fiondarsi. “Io prenderò questa strada, questa luce mi chiama” disse con fermezza. “Io amo questo canto, quindi mi indirizzerò in questa” disse con voce soave Zeratrus. “Ehm… non credo di avere altra scelta, ma credo che avrei scelto comunque questa silenziosa, adoro il mistero” aggiunse Zack. “Bene, é deciso, mi raccomando state in guardia, non sappiamo quali pericoli incontreremo, cerchiamo di ricongiungerci” disse placidamente il giovane prescelto. “Si!” in coro gli altri due. Avanzarono in concomitanza, ognuno nelle direzioni stabilite, Ventus con espressione seria, Zack con sorriso beffardo, e Zeratrus tremolante. Erano all’apparenza tutte solitarie. Zeratrus seguì quel canto in maniera ossessiva, quasi come se non vedesse l’ora di scorgere l’immagine di una bella fanciulla a cui aveva attribuito quella voce così cauta ed elegante. Con la bava alla bocca, gli occhi spalancati e un sorriso sul volto si avvicinò sempre di più, così che quella voce soave, ad ogni suo passo si fece sempre più dura, pesante, acuta, e rimbombante, si trasformò in un canto aggressivo, ma le parole furono sempre incomprensibili, anche se con un tono sonoro, di cantinella. D’un tratto il silenzio incombó intorno a lui, il sudore colava dalla sua fronte, e il sorriso si mutò in un espressione di preoccupazione, si girò velocemente da un lato e poi da un altro… nulla. “É uno scherzo vero, cosa sta succedendo!?” disse tra sé, stringendo i denti. Si accorse che la stradina dalla quale si era distaccato dagli altri non vi era più, si era dissolta, dietro nessuna via libera, così si voltò avanti nella speranza che fosse cambiato qualcosa, ma nulla, anche lì nessuna stradina, si trovava in vicolo cieco, un luogo racchiuso in un piccolo centro, circondato da alberi e cespugli. Non poteva andare oltre, ci provó, ma era interamente circondato da elementi della natura, nessuna stradina che potesse riportarlo indietro, oppure far avanzare, bloccato in quell’unico punto.
Serie: Il Prescelto
- Episodio 1: Verso il lago curativo
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