Via della Lonza, 189
Serie: Ombre sul Lungotevere
- Episodio 1: Nebbia sul fiume
- Episodio 2: Via della Lonza, 189
STAGIONE 1
Il traffico del centro ancora sonnecchiava quando l’ispettore Matteo Rinaldi imboccò Via della Lonza. L’asfalto bagnato rifletteva i lampioni fiochi, e le vetrine delle boutique di lusso, ancora chiuse, sembravano occhi socchiusi che spiavano la strada deserta. A quell’ora, l’unico suono costante era lo scroscio delle ruote della sua vettura sui sampietrini.
Parcheggiò davanti a un palazzo ottocentesco dal portone in legno scuro. Sul citofono di ottone, sotto il vetro appannato, comparivano pochissimi nomi. Premette «3». Uno schiocco secco annunciò l’apertura. Salì due rampe di scale in marmo, lambite dal profumo dolciastro di un detergente agrumato che gli ricordò l’aroma sentito sul colletto della vittima.
Lo studio Rossi occupava l’intero piano nobile. Un corridoio rivestito di boiserie si apriva in fondo su un salone illuminato da appliques in vetro di Murano. Nell’aria aleggiava un lieve sentore di carta antica e cera d’api. Rinaldi sfiorò il cappello per istinto, ma lo aveva lasciato in macchina; si sistemò la giacca e varcò la soglia.
Ad aspettarlo c’era l’avvocatessa Fabbri: statura minuta, tailleur antracite, capelli corvini raccolti in uno chignon. Gli tese la mano, lo sguardo già oltre il protocollo.
— Ispettore, grazie per la sollecitudine. Venga nello studio del notaio Rossi, prego.
Lo precedette in un ufficio dai soffitti affrescati. Su una scrivania di noce impeccabile, nessun computer: soltanto una lampada in ottone, un taccuino aperto a metà pagina e una Montblanc stesa di traverso. Sul tappeto persiano, Rinaldi notò due impronte sottili di scarpe femminili ancora umide: segno che qualcuno era arrivato in fretta prima di lui.
— Il defunto si chiamava Giulio Rossi — iniziò la Fabbri sedendo composta. — Proprietario dello studio, cinquantadue anni, professionista irreprensibile. Nessun familiare diretto: viveva solo in un appartamento ai Parioli.
Rinaldi si appuntò i dati. — Eppure alle cinque del mattino era sul Lungotevere.
— Temo sia connesso a un atto che stava redigendo ieri sera — spiegò lei, sfogliando il taccuino. — Una compravendita immobiliare piuttosto insolita. Stava per autenticare il passaggio di un palazzo storico sul Gianicolo a una società fiduciaria di cui ignoriamo i veri beneficiari.
Allungò il taccuino aperto. A margine, una nota: «R.B. incontrare: consegna materiali riservati». Le iniziali non significavano nulla a Rinaldi, ma il timbro d’urgenza sì.
— Sa chi sia questo R.B.? — chiese.
— No. Ma Rossi aveva appuntamento alle 6:00 con lui per consegnargli «materiali riservati». Non qui: in un luogo concordato. Probabilmente sul fiume.
Rinaldi incrociò le braccia. — E lei come rientra in questa storia?
— Sono consulente legale esterno. Ieri mi ha chiesto di predisporre una clausola di blind trust per proteggere l’identità dell’acquirente. Poi, stanotte a mezzanotte passata, mi ha spedito un messaggio vocale concitato: “Ho fatto un errore. Domani alle cinque devo vedere R.B. Se non torno, contatta il commissariato di Ponte.”.
Scorse sul cellulare e mise il file in riproduzione. La voce di Rossi, tremante, si mischiava a un rumore di fondo: passi su pietra bagnata e uno scampanio lontano — forse un tram sul viale Trastevere.
— L’ho ascoltato più volte — mormorò l’avvocatessa. — Pochi secondi dopo la sua voce resta soffocata, come se lo avessero strattonato.
Rinaldi si concentrò su quel suono metallico: lo stesso udito pochi minuti prima ai piedi del ponte. Coincidenze rare, a Roma.
— Voglio l’audio originale — disse. — E avrò bisogno di tutto l’archivio digitale di Rossi: atti, e-mail, flussi bancari. Mandate copia crittografata alla Polizia Postale.
Lei annuì, ma il cenno esitante lasciò trapelare una preoccupazione che le parole non dissero.
Alle sette in punto, mentre la città si vestiva di un pallido sole d’autunno, Rinaldi uscì dallo studio con la memoria del telefono dell’avvocatessa clonata e un duplicato dei registri del notaio sotto braccio. Davanti al portone, la stessa berlina nera vista sul Lungotevere comparve lenta da Piazza del Popolo, poi frenò a distanza. Dietro i vetri fumé, un volto per metà nascosto dalla penombra: occhiali tondi, capelli brizzolati.
Quando Rinaldi si voltò, la berlina accelerò, svanendo nel dedalo di vie che riportano ai Fori. L’ispettore trattenne un’imprecazione: non era paranoia. Ormai qualcuno lo sorvegliava.
Salì in macchina. Il display segnalava un promemoria: «Rapporto preliminare medico-legale». Aprì il messaggio.
Decesso per insufficienza respiratoria acuta. Tracce di un alcaloide sconosciuto nel sangue. Ulteriori analisi in corso.
— Bartoli
Un veneficio progettato per non lasciare segni. Ed era passato appena un’ora dal momento stimato della morte. Il caso si stringeva come un cappio: un notaio terrorizzato, un acquirente anonimo, una sostanza rarissima.
Senza esitare, Rinaldi compose il numero del suo vice, l’ispettore Greco. — Franco, fammi subito un controllo sui proprietari dei palazzi storici sul Gianicolo messi in vendita nell’ultimo anno. E incrocia i nominativi con società in Lussemburgo: cerca qualsiasi sigla che corrisponda alle iniziali R.B.
— Ricevuto — rispose Greco. — Qualcosa che devo sapere?
— Solo questo: chi ha ucciso Rossi ci precede di un passo. Non voglio restare indietro di due.
Agganciò. Poi rivolse lo sguardo allo specchietto retrovisore: il riflesso dell’asfalto lucido e delle vetrine addormentate gli restituì, fugace, l’immagine di un’ombra che si acquattava oltre l’angolo.
La inseguì con lo sguardo, ma svanì come la nebbia che ancora indugiava nei vicoli. Rinaldi ingranò la marcia. L’indagine era appena cominciata e, lungo il Tevere e oltre, le ombre promettevano di farsi sempre più fitte.
Serie: Ombre sul Lungotevere
- Episodio 1: Nebbia sul fiume
- Episodio 2: Via della Lonza, 189
Mi ha preso subito! La descrizione di Roma all’alba è super suggestiva e ti fa entrare subito nell’atmosfera noir. La trama è subito avvincente: notaio, veleno e misteri finanziari, con un finale che ti fa capire che l’ispettore Rinaldi è già sotto osservazione.
Mi fa piacere che tu abbia notato tutti questi dettagli. Ti ringrazio anticipatamente, se vorrai seguirmi!