
Viaggio Sulla Luna
Sapevano, i cittadini di Flemham, che sarebbe accaduto prima o poi.
Un avviso era stato divulgato in tutte le città della regione. Tre di loro sarebbero state sgomberate e gli abitanti trasferiti sulla Luna.
Sì, proprio sulla Luna. Non su Marte, Giove, Saturno o su qualche altro pianeta scoperto all’improvviso e per caso.
«Da non credere» afferma Dries mentre legge il giornale «siamo passati dal negare che l’uomo sia mai andato sulla Luna a doverci andare per forza. E tutto questo perché siamo in troppi. E non possiamo più stare qui».
Si alza e si siede continuamente. Il nervoso si è impadronito di lui e non lo lascia tranquillo neppure per un istante.
«Ma perché proprio Flemham? Potevano scegliere Kearland oppure Ascook. O, addirittura, Falldon. Lo sanno tutti che Falldon è abitata da gente fuori di testa».
Dries è sconsolato. Proprio la sua città , quella che ama tanto, con le sue giornate assolate, i suoi tramonti, sta per diventare un ricordo del passato. Flemham sarebbe presto scomparsa dalle cartine geografiche, per lasciare spazio al nulla. A quel vuoto utile solo a ritoccare una fredda e spietata statistica gestita dal governo di turno.
«E nessuno fa nulla per impedirlo» aggiunge spazientito «neppure io che avrei più motivi degli altri per impedire una cosa simile».
Sembra una questione di vita o di morte per Dries nonostante le autorità abbiano fornito, casa per casa e in modo capillare, tutte le rassicurazioni del caso. Nessuno avrebbe patito. Nessuno sarebbe morto o si sarebbe fatto male.
La città è in fermento. Tutto è orientato a preparare il viaggio dei cittadini di Flemham verso il loro nuovo e indefinito destino.
Dries è inquieto più che mai. Vorrebbe fare qualcosa ma non può. E’ solo contro tutti.
Sì. Solo come nelle notti di luna piena, nelle quali scappa, con la polizia che insegue la sua ombra e un ululato squarcia il silenzio della notte.
Già . Perchè Dries è un licantropo. Ma nessuno lo ha mai catturato. Nessuno ne ha mai scoperto l’identità . Ed ora se ne sono dimenticati. Tutti, indistintamente. I cittadini di Flemham che durante il plenilunio si barricano in casa, la polizia alla caccia di una misteriosa creatura che si muove nella notte.
E’ il 20 di settembre e i cittadini, disciplinati, entrano in ordine alfabetico nelle grandi capsule pronte per la partenza. Anche Dries entra e guarda in alto, sconsolato. Consapevole di ciò che presto accadrà .
Una volta lasciata l’orbita terrestre, un suono fortissimo squarcia il silenzio di una delle navicelle. E’ un ululato agghiacciante. Un bambino, preso per mano dalla madre, indica la Luna, grande, luminosa.
«Mamma? Ma adesso sarà sempre piena?»
Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
É interessante aver inserito in questo racconto l’elemento della casualità . Mi ha portato alla mente un episodio di una vecchia serie vista da bambina, dove venivano “sorteggiati” gli abitanti della Terra destinati a lasciare il pianeta per unirsi ad una razza aliena che li avrebbe portati in uno pseudoparadiso. La scelta non era stata propriamente “casuale”, tanto che dopo molti anni (vinta da questo ricordo) ho scritto io stessa un racconto. Chissà se il governo non ha voluto risolvere il problema del cacciatore notturno proprio in questo modo…
“«Mamma? Ma adesso sarà sempre piena?»”
Bella domanda!😂
Eh si’, Buzzati, Buzzati, non c’e’ che dire.
Hats off !