Abito Giallo
Serie: Minerva
- Episodio 1: Minerva
- Episodio 2: Non ti scordar di me.
- Episodio 3: Silenzio
- Episodio 4: 78 Giorni
- Episodio 5: La Resa
- Episodio 6: Abito Giallo
STAGIONE 1
Sono stanca, confusa, spaventata ma con l’enorme volontà di non mollare, per la prima volta in vita mia ho deciso di lottare contro e per me. Il dolore non lascia mai le cose come le ha trovate: mentre ti fa compagnia devasta ogni singola cosa ti costringe a guardarle ardere, ma quando la cenere si solleva trovi tutto nuovo. Spetta a te affrontare le fiamme riordinare il caos aggiustare i pezzi roventi che bruciano la carne ed andare avanti, se non lo fai lasci al dolore il potere di renderti altro da ciò che sei. Per fare questo devi darti tempo perché il mutamento è lento costante esasperante, eppure ne vale la pena. Tu ne vali la pena perché sei viva.
Devi prepararti a vivere lo stordimento, la rabbia, l’indulgenza, la punizione, la felicità, il vuoto scambiarsi di posto così rapidamente che non capisci cosa ti stia attraversando. Non riuscirai a stare dietro a ogni tuo pensiero, ma saprai afferrare l’emozione che l’ha causato. Imparerai a riconoscere le mine antiuomo proverai a disinnescarle prima di esplodere, se non ci riesci in tempo saprai contenere i danni.
Ti renderai conto di essere una sopravvissuta, che per quante volte ti sei spezzata per quanta merda ti abbia seppellita, sei ancora in piedi, anche se hai l’aspetto di un catorcio. Finirai al tappetto costantemente, adesso però al tuo angolo hai qualcuno che ti rattoppa e rispedisce al centro del ring facendoti sentire meno sola. Sei più forte di quanto pensavi.
Ti impegnerai talmente tanto che perderai la sensazione dello spazio intorno. Faticosamente ti sbircerai allo specchio, per notare che qualche volta si riflette un immagine. Festeggerai le vittorie della giornata. Sarai paziente verso la rivoluzione gli concederai tempo, lo sarai anche verso di te, se poi chi ti circonda non la percepisce o non la vede questo non significa che sia fallita.
Avrai sempre paura, solo che smetterà di paralizzarti.
Ricomincerai da te. Non ti permetterai più di consumarti o torturarti, chiederai scusa per tutte le cose che ti sei fatta ed hai fatto. Imparerai a prenderti cura di te e nel farlo: sperimenterai, non capirai il meccanismo, impazzirai, colorerai fuori dai bordi. Dai denti uscirà senza invito e prepotentemente “Mi perdono”, portando con sé trambusto.
Se qualcosa ti provocherà dolore, lo spingerai lontano scapperai ne hai già troppo da gestire. Scrollerai le spalle vedendo cadere i pesi, eviterai tutti i sovraccarichi. Non starai più a carponi cercando i pezzi che hai perso. Quella che eri una volta è stata spazzata via, devi solo sederti sul letto ed aspettare di vedere cosa arriverà al suo posto. Qualsiasi cosa sia andrà bene; l’hai costruita tu nella sua imperfezione, nessuno te la potrà portare via o demolire perché le fondamenta saranno così solide che in qualsiasi parte del mondo affonderanno potranno sostenere grattacieli o casette dai muri di legno. Le platee che getterai saranno il nucleo immutabile della tua essenza.
Alcuni giorni ti sembrerà di essere invincibile, altri di non poter più resistere, che è tutta fatica vana.
Ricostruirai ogni singolo rapporto vedendo chi ti sta davanti tondo, impegnandoti a mostrare ciò che sei davvero, alcuni ne usciranno più solidi altri saranno neve a primavera. Capirai che sei labirintica piena di difetti da dover sistemare al contempo però hai qualcosa a cui non vuoi rinunciare; l’amare senza risparmiarsi. Avrai la consapevolezza di quel rapporto di cosa puoi dare ma anche di cosa desideri riceve e se non ti viene “dato” quello di cui hai bisogno se non ti senti sicura della mano che stringi ti fermi, smetti di dare sennò rischi di bruciare ancora. Una bilancia in perfetta simmetria.
Scoprirai che mettere se stessi davanti, in alcune occasioni non è egoismo, ma un atto dovuto verso di te per ciò non ti devi condannare. Sarai una bambina timorosa e barcollante che muove i primi passi nel mondo, pronunciando così tante volte “Vaffanculo” che lo svuoterai del suo significato. Saranno passi pesati ma così leggeri che fluttuerai lasciando impronte precise. Rallenterai il tuo tempo interno, ti sforzerai di vedere le cose con chiarezza, di affrontare il mondo non rompendosi la testa contro il muro, per vedere chi si apre prima, ma un pezzo alla volta. In movimento e viva nel presente. Cosa deve arrivare lo farà quando sarai pronta a vederlo, non devi dimostrare nulla a nessuno.
Tornerai a ballare e stonare ascoltando la radio mentre guidi, ridere fino ad avere mal di pancia con l’amica della tua infanzia che quando era tutto buio ti ha prestato la sua torcia anche se gli serviva, a cucinare dolci lasciando la cucina nel totale disordine e con indosso un grembiule ricoperto di zucchero e cioccolata.
Dirai basta ai compromessi con te stessa, per farlo devi sbrigliarti saltare in groppa alla libertà. Accettare le conseguenze, l’equilibrio precario rimanendo sempre ben ancorata alle nuvole, del fare ciò che vuoi. Uscirai nella mischia per sperimentare.
Accetterai la fragilità. Capirai che non è un difetto, ma è il seme da cui nasce la tua dolcezza. Lascerai uscire i pensieri e le parole, senza fermarle a metà golo, solo dopo aver contato fino a mille. Ti butterai ad occhi chiusi ma con il paracadute.
Tutto questo ti costerà fatica, lacrime, sarà un lavoro immenso che ti spingerà oltre tutti i limiti che ti eri posta. Vorrai mollare, lo sforzo divorerà tutte le tue energie, non permetterti di farlo. La vita è una: va gustata come un piatto di pasta e polpette accompagnato da un buon Barbera condivisa con chi ti rende felice e che tu ami, ti meriti un posto a quel tavolo.
Fai un bel respiro, indossa qualcosa di giallo, lega i ricci in tempesta in due trecce, alzati dal pavimento e ricorda di chi sei nipote. Tutto quello di cui hai bisogno, è lì che ti sta aspettando, sei tu.
Fine.
Il finale è aperto perché siamo in costante mutamento, Minerva potrebbe diventare anche altro o molto di più.
Serie: Minerva
- Episodio 1: Minerva
- Episodio 2: Non ti scordar di me.
- Episodio 3: Silenzio
- Episodio 4: 78 Giorni
- Episodio 5: La Resa
- Episodio 6: Abito Giallo
Un susseguirsi di stati d’animo profondi e di cose “non raccontate” tra le righe. Passaggi intensi, scavano nel dolore e nella ricerca di qualcuno che non siamo stati stati, che pensavamo di essere, tolto forse in maniera quotidianamente sottile, a tratti violenta, mi ha fatto venire in mente la distruzione totale di una personalità e il raccoglierne i pezzi per ricostruirla. Ciò che ci si trova dopo aver risalito il fondo è ancora più duro, richiede pazienza, tempo, solitudine per potersi fidare nuovamente più di se stessi, mi pare, che dell’Altro. Colgo vicende personali in questo racconto unito agli altri di questa serie, mi permetto di dire che destrutturare qualcuno è facile, basta instillare il dubbio onnipresente in ogni cosa, una sorta di gaslighting confezionato ad arte giornaliera. Il difficile è costruire/ricostruirsi, ma farlo è una possibilità, l’unica che abbiamo a disposizione. Doveroso verso se stessi, brindare alle vittorie quotidiane con gratitudine, l’egoismo è tutta un’altra cosa. Ti lascio qui il mio pensiero sui tuoi scritti.
Molto interessante questo librick!
COmplimenti Deborah, questo tra tutti, è il brano che mi è piaciuto di più. Forse perchè si sente il bisogno di rinasciata e ha dato potenza ed efficacia alla tua prosa.
BRa va