
Ada
Serie: Il cacciatore di sogni
Stavolta fu l’odore dell’incenso a svegliarlo. Si ritrovò in ginocchio, con le mani giunte di fronte all’immagine del Cristo morente scolpito sulla pietra.
Non ricordava perché fosse lì; era credente, ma di rado oltrepassava la soglia di una chiesa. Si guardò intorno e vide un prete che sistemava i ceri. Era un prete di colore incredibilmente alto, con i sandali ai piedi come un francescano.
Si sforzò di ricordare, l’ultima volta era con Ada sul lungomare di Mergellina. Nella testa c’era la nebbia e lui cercava a tentoni di ritrovare le cose, le persone. In quel momento il cellulare vibrò e Ennio uscì in fretta. Sul display c’era scritto “mamma”.
«Tesoro, volevo sapere come sta la tua amica. Cosa dicono i medici?»
Una fitta alla testa gli portò un ricordo: qualcuno lo aveva chiamato mentre era al lavoro e gli aveva detto che Ada era rimasta coinvolta in un incidente. C’erano voluti i pompieri per liberarla dall’abitacolo.
«Mamma, credo sia una cosa grave. Ti richiamo appena so qualcosa.»
Raggiunse in fretta il reparto, mentre i ricordi gli arrivavano a ondate. Trovò la porta chiusa, un cartello informava i parenti che le visite sarebbero riprese dopo la visita medica.
Ennio si accasciò su una sedia e si preparò all’attesa. Un’altra fitta alla testa lo costrinse a chiudere gli occhi. Aveva già parlato con il medico e gli aveva detto che le ferite alle gambe erano di una tale gravità da essere incompatibili con l’attività fisica.
Le sue gambe, due giunchi sottili e delicati non avrebbero più danzato sulle punte.
Gli venne in mente una frase che aveva letto da qualche parte: “un angelo con le ali spezzate” e subito dopo si ritrovò nella sua stanza, disteso sul letto, con un pigiama a righe a guardare la parete spoglia. Era accaduto tutto in modo così repentino, che se n’era accorto solo perché l’aria era impregnata di disinfettante.
Stavolta le infermiere erano due e stavano cambiando le lenzuola del letto. Parlavano tra loro e fu così che seppe il nome del donnone.
Si chiamava Ada.
Serie: Il cacciatore di sogni
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Qui la cosa si fa difficile . Sogno e realtà, ricordi e amnesie … scrittura scorrevole e piacevole. Grazie
Altro episodio sospeso tra sogno e realtà ( con me vai sul sicuro, perchè li adoro). Chissà che sorprese ci riserverà quel donnone…
Ciao Dario, bentrovato. Anche io adoro i testi sospesi tra sogno e realtà… Devo studiarmi bene Ada, che ai miei occhi appare un po’ come la Bates di “Misery non deve morire”. Ma quel nome non l’ho dato a caso, ci deve essere un perché. Devo solo trovare il bandolo della matassa e poi parto con il terzo round 😀
Il tema mi incuriosisce moltissimo. Si tratta di ricordi, memorie riflesse, sogni? O c’è dell’altro? Sono curioso di sapere! A quando il prossimo episodio? 🙂
Appena arriva un’idea decente comincio a scrivere. Quanto alle domande, direi che si tratta senz’altro di sogni, ma potrebbe esserci dell’altro. Lo scopriremo insieme, io qualche minuto prima di voi 🙂 Ti ringrazio Giuseppe per lettura e commento 🙂
Interessante retroscena. A questo punto, sono curioso di vedere quale sarà il ruolo del donnone 🙂
Ci sono varie possibilità che sto vagliando. Scrivo senza una trama, perché in realtà il prologo avrebbe dovuto essere un racconto autoconclusivo. Sto pensando a un risvolto fantasy, ma non è detto… A presto e grazie, Massimo.