Alessandrite

Serie: Wiccats.


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Il Libro di una strega, di solito, è custodito all'interno del proprio famiglio. Una tasca dimensionale accessibile solo ed esclusivamente all'animale come protezione ulteriore da furti inopportuni. Se in uno scontro la strega viene sconfitta inequivocabilmente, il Libro andrà consegnato subito.

A Juno batteva furiosamente il cuore. Si era fatta sorprendere a riposare gli occhi. L’accordo di mantenere il segreto del nuovo appartamento era saltato senza neanche aver provato a metterlo in atto. 

– Juno puoi mostrare il Libro allo stregone? – Nadine appariva sorridente e calma nella sua richiesta tanto assurda.

– Che… Che sta succedendo? Mi avevi detto che non gli avresti rivelato la nostra nuova base… – Juno guardava con ansia prima uno, poi l’altra.
– Mi ha costretto! Lo hai visto, no? È un mago impietoso. – Anche Nadine potpottava contenta.
– Mi ha svelato che era la mia nuova vicina ancor prima che avessi modo di aprir bocca… – Davide non sorrideva, aveva lo sguardo fisso sullo schienale di quella poltrona rotonda a forma di margherita gigante.
– Questo è già più da te, Nadi… Devo davvero mostrargli il Libro? – chiese il furetto dubbioso.
– Per favore Juno, in cambio aggiungerò gli incanti che mancano, te lo prometto. – Il mago carezzò l’animaletto su una guancia, riaccendendole nella memoria il dolce ricordo di quel sogno interrotto.
Il furetto socchiuse gli occhi e cominciò a contrarre ritmicamente i muscoli addominali, emettendo uno strano verso sofferente.
– Ma siete fissati su questa cosa di vomitare i Libri. – Davide aveva voglia di dare conforto al piccolo animale tremante.
– È una tasca dimensionale a cui possiamo accedere solo noi… Non è uno spettacolo piacevole, lo so, ma se mai dovessimo morire nello scontro con un’altra strega, il Libro non potrebbe essere facilmente recuperato e l’avversario si ritroverebbe con un pugno di mosche. – Lilith aveva il tono di chi si era trovata molte volte nella situazione descritta.
Un rumore metallico, come di un portagioie lasciato cadere a terra, fece girare Davide.
– Ecco a te. – La strega aveva sollevato il volume da terra porgendolo al suo vicino del piano di sopra, era un Libro piccolissimo rispetto all’armadio a muro vomitato da Lilith, somigliava ad un romanzo da viaggio, un volume con non più di trecento pagine. La copertina però era tempestata di pietre pregiate, colorate, scintillanti e incastonate in una preziosa e finissima armatura d’oro zecchino ventiquattro carati.
Davide prese in mano quel libro soppesandolo. – Mi sembra di tenere in mano la corona della regina Elisabetta, una specie di tesoro. –
– Non quella di re Carlo? – disse sorridendo Nadine. – È tutto fatto in pietra, comprese le pagine e la copertina è di purissimo oro. Poi mi spieghi che te ne fai dei miei quattro incantesimi scadenti. –
Davide pose una mano sulla copertina e chiuse gli occhi. Quando li riaprì stavano brillando come quel metallo morbido e costoso ricoperto di gemme. Alcune di quelle pietre iniziarono ad accendersi con una strana lucentezza opalescente.
– Che stai facendo? Non mi rovinerai il Libro? –
La strega avvertiva un nodo ansiogeno alla bocca dello stomaco, nessuno aveva mai toccato la fonte di tutti i suoi incantesimi, l’unica volta che un’altra persona lo aveva tenuto in mano, era stata sua nonna, la precedente proprietaria del volume. L’anziana strega delle rocce che si era stancata di vivere, aveva ceduto lo scettro a sua nipote e la vecchia incantatrice aveva deciso di incastonarsi, sotto forma di alessandrite, sulla copertina.
Gli occhi di Davide cambiavano rapidamente colore mentre teneva quel lingotto di conoscenza arcana con entrambe le mani premute contro le gemme. Poi, improvvisamente, l’arancione prese il sopravvento aumentando violentemente d’intensità ed illuminando l’intera camera con quella calda luce da tramonto autunnale, tutto infine si spense e sulla retina dei presenti restarono impresse due palline da tennis blu cobalto.
– Magda… – disse piano lo stregone. – Magda ti saluta. – Adesso stava porgendo il libro a Nadine.
– Ahhh? Come conosci quel nome? – La strega bionda con i riflessi ramati era un misto di emozioni che le conferivano un’espressione confusa di stupore, paura, gioia e commozione che facevano a gara per emergere contemporaneamente. Grosse lacrime iniziarono a gocciolare sul pavimento, impossibili da trattenere.
– Magda era la mia nonna. – Il potpottio della strega era concitato e colmo di una dolce nostalgia e dai ricordi di una bambinetta impertinente.
– Ora è una meravigliosa pietra. Una rara varietà di crisoberillo cangiante, mi ha detto di dirti che sei diventata bellissima e che hai fatto un’ottima mossa a fidarti di me. Le ho risposto che si sbagliava di gtosso, ma si è messa a ridere di gusto. – Il sorriso dello stregone era affettuoso, ma triste allo stesso tempo.

– Come promesso ho aggiunto le magie che ti mancavano, così non dovrai più uccidermi per conquistare il mio di Libro. Alcune le potrai vedere solo quando sarai in grado di gestirle, per molte non mi è stato concesso il permesso di ricopiarle… –
La strega francese, tra un singhiozzo e l’altro, guardò il suo Libro: aveva raddoppiato le dimensioni, le gemme adesso erano sistemate in modo più ordinato e ognuna con una cornice d’oro elaborata ed elegante.
– Ma non è più il mio Libro. È due volte più grande e sembra anche più— – 

Il peso del libro, lasciato cadere nelle sue mani senza preavviso, la costrinsero in ginocchio, le sembrava di sollevare un mobile carico o un puledro ben nutrito, era parecchio più massiccio di quando l’aveva affidato allo stregone.

– Quanti incantesimi hai aggiunto? – Chiese la strega cercando di tenere il libro con entrambe le mani in una posa molto poco signorile.
– Tutti quelli che mi è stato possibile ricopiare, saranno all’incirca seimila e otto… quasi settemila nuovi incanti. In cambio te ne ho rubati un paio che mi mancavano. –
Davide si era appropriato di tutti gli incantesimi non inclusi nella sua testa: alcuni sciocchi, altri semplici, ma utili e altri ancora potenti e pericolosi. Parecchi erano rivestimenti per il corpo, capaci di modificare la consistenza della pelle tramutandola in pietra, forte e resistente. Altrettante protezioni riguardavano gli attacchi psichici: la mente veniva immunizzata contro condizionamenti e costrizioni e poi c’erano le protezioni che stava cercando con più determinazione, delle corazze per l’anima: una sorta di cassaforte in grado di rendere il nucleo vitale di una persona inattaccabile.

Serie: Wiccats.


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Discussioni

  1. Ma è possibile che io debba commuovermi alle 11:45 del mattino? 😹 Magda me la immagino come la classica nonnina dai capelli bianchi e i bigodini, che però trasforma i sassi in caramelle per la nipote.
    Questo fatto che bisogna rigurgitare il libro non capisco se mi faccia più sorridere o impressionare. Ad ogni modo, ottima strategia. 😼

    1. Tieni sempre presente che una strega, grazie a mille sotterfugi, riesce a vivere centinaia d’anni. Bello sì, ma dopo i primi due secoli di vita, cominci a chiederti che caspita puoi fare per affrontare una nuova giornata… Dopo trecento anni arrivi ad esaurure ogni forma di intrattenimento possibile e credo o almeno questa è la mia teoria sul vivere una vita tanto lunga, che l’interessa nel continuare a vivere senza un determinato scopo o motivazione, tenda a scemare e a sparire.
      Trecento anni, sono trecento anni!
      Però, visto che Nadine è una giovincella di soli ottantanove anni, era bello farla emozionare con il saluto della severissima nonnina. ♥