Amici

Lo squillo del telefono la sorprese. Si era persa ad osservare il mondo che la circondava in quel momento su quel ponte che l’avrebbe portata dall’altra parte del fiume Tamigi. Chi poteva essere? Il numero non lo conosceva e nonostante non fosse una ragazza che rispondeva agli sconosciuti, in quel momento sentiva la strana voglia di conoscere il mittente della chiamata.

“Ciao” rispose titubante.

“Sei libera in questo momento?” parlò una voce dall’altra parte del telefono che riconobbe subito. Sorrise. Era Derek, il suo migliore amico. Erano giorni che non si sentivano per colpa di un imprevisto che ha fatto scappare il ragazzo lontano da Londra. Non aveva lasciato tracce, ovviamente. Non era la prima volta che spariva perciò sapeva che avevano poco tempo per parlare, ma era felice che l’avesse contattata così presto, a volte succedeva di non sentirlo per mesi. Le chiese se stava bene e come sempre tra quanto sarebbe dovuta tornare al lavoro. Emma guardò l’orologio per qualche attimo per poi rispondere che mancavano ancora 15 minuti. 

“Sei sul ponte vero?” domandò il ragazzo. Sapeva che in pausa pranzo lei passava il suo tempo lì, immersa nei suoi pensieri e in cerca di risposte. E pur conoscendo la risposta, aveva bisogno di sentirselo dire, aveva bisogno di qualcosa che era rimasta uguale nella sua vita che era sempre stata imprevedibile. La sua migliore amica è sempre stata la sua costante. Alla risposta affermativa della ragazza dai capelli ricci, l’amico le disse che era ora di riattaccare.

“Lo so” ammise amaramente. 

“Ti voglio bene anche io fagiolo” terminò la chiamata con voce malinconica. chissà quanto tempo sarebbe passato prima di poterlo rivedere. Era l’amico più sbagliato che potesse scegliere, eppure per lei era il migliore, non l’avrebbe cambiato per nulla al mondo.

Lanciò un ultimo sguardo al fiume, e poi si incamminò verso l’ufficio, sentendosi meno sola.

Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Amo i racconti brevi. Quindi tu, secondo me, hai fatto una scelta giusta. La solitudine di questa ragazza si avverte, così come la sua predisposizione all’amicizia. Quella vera, come in questo caso. Io avrei solo tolto il pezzo in cui dici che la ragazza aveva voglia di rispondere, nonostante solitamente non lo facesse con numeri sconosciuti. Perché appesantisce. Solo questo.
    Un saluto e a presto 🙂

  2. Racconto breve e fluido come il fiume che scorre sotto il fiume.
    Mi piacciono i punti interrogativi che lasci nella testa del lettore e l’amaro generale che la storia si porta dietro… è una cosa che quando leggo apprezzo molto, chiudere le pagine e domandarmi dopo cosa succederà.
    Alla prossima lettura.

  3. M’è piaciuto molto questo racconto. Nella brevità sei riuscita a trasmettere tante cose e a lasciare nel lettore una sensazione di benessere. Un amico lontano che si preoccupa per te è come se fosse lì accanto. Un bel messaggio 🙂

  4. Hai posto l’attenzione su una grande verità: gli amici non si scelgono. Irrompono nella nostra vita e basta. Il tuo racconto dolce amaro, è questa la sensazione che mi ha lasciato, mi ha fatto ricordare il passato. Leggerlo è stato piacevole.