Ammazzate l’uomo cattivo

«Hai saputo di quel che è successo in Italia?».

«Cosa?».

Zachary era agitato. «I guerriglieri comunisti hanno rapito un generale americano».

«Negro?».

«No, un bianco. Tale James Lee Dozier».

Winston fece uno sbuffo. «Non me ne frega nulla. Che poi, noi siamo qui per altro».

Fuori dalla Ford Falcon c’era un caldo intenso. Le strade di Johannesburg erano inondate di sole e gli afrikaner andavano in giro con quel classico aspetto da persone con la puzza sotto il naso. Winston ci era abituato.

«Credo che in Italia sia inverno, adesso, non è vero?».

«Certo, Winston. È un altro emisfero».

«Be’, noi abbiamo un altro inverno». Indossarono i passamontagna mentre dal ministero dell’Interno usciva un ufficiale dell’Armada.

Era scortato da uomini con la faccia da boero ma anche da altri con i tratti più latini. Quando questi videro Winston e Zachary sollevarono gli Ingram MAC11 ma le VZ61 Skorpion furono più veloci: due sventagliate li travolsero lasciando scie di sangue e materia cerebrale.

L’ufficiale dell’Armada si riparò dietro la statua di un leone, lì accanto alla scalinata, intorno la gente urlava e fuggiva. Dal ministero dell’Interno la sirena dell’allarme squarciò l’aria.

«Non mi sono mai piaciuti i bianchi». Winston raggiunse l’argentino e gli accarezzò il muso con la VZ61. «Muori!».

«Aspetta… ti do dei documenti!».

Winston non perse tempo e gli frantumò il capo con una raffica. Raccolse la valigetta e fece per andarsene, ma Zachary gli urlò: «Attento!».

Un momento dopo, il corpo dell’argentino esplose.

***

«Non ci posso credere…».

«Signore, è successo».

Edmund aveva fatto molta esperienza nel BOSS, ma fino ad arrivare a quel punto! «Dimmi, cosa dovremmo fare?».

L’aiutante da campo era imbarazzato. «Non saprei. L’argentino sarebbe dovuto esplodere nel covo della SWAPO. Nessuno si era mai immaginato che i negri lo uccidessero subito».

Edmund scosse la testa, poi guardò verso la finestra. I pompieri stavano spegnendo le fiamme ed era una sola la statua di leone rimasta, l’altra era stata polverizzata.

«Non fa nulla. Pensiamo a combattere i negri comunisti…».

«Ma certo! L’ufficiale dell’Armada ci ha passato delle ottime conoscenze per perseguitare i dissidenti».

«Certo, prima che gli infilassimo nello stomaco la bomba. Continua!».

Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. “Certo, prima che gli infilassimo nello stomaco la bomba. Continua!».”
    Un kamikaze involontario… questo racconto mi ha fatto riflettere, forse non è così distante dalla realtà che vengano utilizzati in questo modo uomini inconsapevoli