
Ammutinamento
«Quel che c’è da fare è questo: am-mu-ti-nar-si».
«Certo, certo, amico mio. È logico: paghe da fame e pure mangiare poco, stare sotto gli elementi naturali e corriamo il rischio di ammalarci. Se poi non ci pensano le malattie, sono i tedeschi a provare a ucciderci».
«Lo vedi che mi dai ragione? Ma non chiamarmi “amico”: voglio essere chiamato “compagno”».
Non lo soddisfece, però. Semmai Taras disse: «Sì, ti do ragione, ma c’è solo un fatto…».
«Eh, e sarebbe?».
«Perché ammutinarci? Questo è un termine marinaro. Noi siamo un’unità terrestre».
«Ma chi se ne importa! Che poi, a parte queste finezze linguistiche, guarda che l’ammutinamento è la ribellione di una qualsiasi unità militare o quasi. Sono più frequenti sulle navi, è vero, ma anche noi semplici soldati, semplici fanti, possiamo farlo e considerarci degli ammutinati».
«Va bene. Ti do la mia fiducia».
«Così va meglio». Sorrise e si fregò le mani. «Adesso, fa’ passaparola».
«Lo faccio subito, eccome».
Vladimir si beò di quella scena: vedere il compagno Taras voltargli le spalle e andare via per diffondere le voci di sedizione.
Sarebbe stato un ammutinamento vero e proprio.
***
Ci vollero poche ore e Vladimir stava per prepararsi al combattere gli ufficiali che, lacché dello zar, li mandavano tutti a morire.
Stava per prendere il Mosin-Nagant e già pregustava la scena in cui avrebbe fucilato un ufficiale, che vide arrivare alcuni soldati dalle uniformi pulite e gli sguardi freschi. Li riconobbe: erano agenti dell’Ochrana.
«Ma… ma…».
«Sedizioso, ribelle, bolscevico». Mentre gli ufficiali urlavano, gli agenti dell’Ochrana afferrarono per le braccia Vladimir e lo condussero via da quelle trincee.
Uno degli agenti gli disse: «Andrai in Siberia a contare gli alberi».
«Ma… no!».
«Sedizioso, rivoltoso, bolscevico! Lo zar ha fatto tanto per te e tu lo ripaghi con questa moneta?». La truppa era indignata, e fra loro c’era Taras, che sorrideva.
Capì, allora. Vladimir capì che era stato lui a tradirlo, e si mise a urlare: «Ditemi tutto quel che volete, ma io sono e resterò un ammutinato!».
Lo caricarono a bordo di un carro e ce lo chiusero dentro.
Sarebbe andato in Siberia a contare gli alberi.
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa
Gli ammutinamenti unilaterali sono difficili da gestire: mi sa che Vladimir si è fidato della persona sbagliata ;D
Già. Grazie del tuo commento, Micol!
Bel racconto storico ambientato durante la Prima guerra mondiale. Piaciuto!
Ti ringrazio Simone!
Sempre istruttivi i tuoi racconti
Grazie Alessandro!