
Anime perdute (seconda parte)
Serie: Lo spettro della foresta di Khoun
- Episodio 1: Sussurri nel buio
- Episodio 2: Sam e Bill
- Episodio 3: Iris
- Episodio 4: L’ombra della maledizione
- Episodio 5: Segreti e Maledizioni
- Episodio 6: Il giuramento tradito
- Episodio 7: Anime perdute (prima parte)
- Episodio 8: Anime perdute (seconda parte)
- Episodio 9: Le storie dimenticate di Sam e Bill
STAGIONE 1
«Dov’è Iris… cosa le hai fatto?»
La voce si incrinò, il respiro si fece irregolare.
«Lasciala andare. Libera suo padre e falli uscire da questo inferno.»
Lo spettro rimase in silenzio per un lungo istante. Poi, con un tono che mescolava scherno e malinconia, espresse il suo pensiero.
«Quante volte ho udito queste parole: suppliche, promesse, giuramenti.» Un sorriso amaro le si dipinse sul volto. «Sono stata una figlia in attesa del padre. Una moglie devota. Ho camminato tra loro, ho teso la mano, ho chiesto una scelta.» La sua voce si fece più fredda, tagliente come il ghiaccio che la circondava. «A ognuno di loro ho concesso un’occasione. Eppure eccoli qui, prigionieri della loro stessa debolezza.»
Poi si fermò, lo sguardo inchiodato negli occhi del conte. «E tu? Hai capito quale strada vuoi percorrere?»
Lo fissava come se volesse sondargli l’anima, scavare nei pensieri più intimi. Fece un passo avanti, poi un altro. Infine, le mani scheletriche si strinsero attorno alle sue.
«Ritorna nelle tue terre» sibilò. «Proteggi il tuo popolo dalla furia di mio padre. La donna che ami è morta: tradita dall’amore, beffata dal destino, maledetta dalla sua stessa famiglia.»
San’Aten abbassò lo sguardo. «Ho promesso che sarebbe venuta con me» esordì con voce tremula. «Stai mentendo! Non cadrò nel tuo tranello. La porterò via e non potrai fermarmi. La amo!»
Elara indietreggiò, come se fosse stata colpita da una lama invisibile. Per un istante parve smarrita, indebolita dalla sua stessa furia. Poi si accasciò al suolo, come se l’energia l’avesse abbandonata.
San’Aten si avvicinò d’impulso. Ma quando fu a pochi centimetri da lei, sollevò le mani e gliele appoggiò sulle tempie. Un brivido lo attraversó, e in un istante, il mondo intero svanì. Sprofondò in un vuoto surreale, privo di luce, suono o forma.
***
…Era fuori dal suo corpo.
Percepiva il mondo come se ne fosse parte, fuso con l’essenza stessa della foresta. Khuon si era trasformata in un labirinto d’ombra e gelo.
La neve cadeva lenta, silenziosa, soffocava ogni rumore.
Eppure, tra quei veli di silenzio, sentiva il respiro affannato di una donna.
Apparve all’improvviso.
Elara correva disperata. Il fiato le usciva in nuvole bianche nell’aria gelida.
Inciampava tra le radici, i piedi affondavano nel manto innevato.
La veste ridotta a brandelli, intrisa di sangue e fango.
Dietro di lei: un fruscio.
Passi rapidi.
Un dolore improvviso al fianco.
Un coltello l’aveva sfiorata, aprendo un taglio sulla pelle. Non si fermò.
Doveva trovarlo. Doveva fuggire.
La foresta si infittiva.
Gli alberi si stringevano su di lei, come braccia pronte a ghermirla.
La nebbia saliva dal suolo, densa, irreale.
Poi, il vuoto sotto i piedi.
Ruzzolò giù per un pendio. I rami le graffiavano il volto come artigli.
La neve attutì la caduta, ma il gelo le si insinuò nelle ossa.
Cercò di rialzarsi.
Le forze la stavano abbandonando.
«Hanrik…» sussurrò appena.
Si rannicchiò su sé stessa.
Il respiro si faceva corto. Le palpebre, pesanti.
Il freddo la avvolse come un sudario.
La notte calò.
E con essa, il silenzio.
***
…La luna illuminava la radura, facendo brillare il ghiaccio che avvolgeva il corpo di Elara come un sudario cristallino. Re Thoweryn avanzava, protetto da un mantello, nero come l’ombra della morte. Dietro di lui, un drappello di guardie con fiaccole tremolanti. Al suo fianco, avvolta in un manto bianco, la strega di Dûr-Kalath.
Si fermarono davanti al corpo.
I capelli di Elara giacevano sparsi sulla neve, le labbra socchiuse in un ultimo respiro spezzato.
Il re rimase immobile. Nessuna emozione trapelava dal suo volto.
S’inginocchio solo la strega. Sfiorò il contorno del viso con dita sottili.
«Sono arrivata troppo tardi» sussurrò. I suoi occhi tradirono un lampo di collera.
Alzò le mani al cielo.
«Avrai la tua vendetta, figlia mia…»
Il vento si alzò, un sussurro lugubre tra gli alberi.
Una crepa si aprì nel ghiaccio attorno al corpo di Elara, come se la terra stessa avesse accolto il suo grido silenzioso.
La neve prese a vorticare, la notte si fece più densa. La foresta trattenne il respiro.
Il re posò una mano sul feretro che i suoi uomini avevano eretto.
«Che il gelo preservi la tua bellezza per l’eternità» disse infine, senza versare una lacrima.
***
Quando San’Aten riprese coscienza di se, si ritrovò solo nella foresta. Non c’era traccia dello spettro di Elara, ma il suo corpo aveva ripreso il posto dentro la tomba.
Gli alti feretri erano svaniti, inghiottiti dalla nebbia che ora arretrava verso nord, come se volesse liberare la via che avrebbe dovuto seguire per salvarsi.
Il conte corse verso la tomba della sua amata, ma quando si inginocchiò accanto a essa, qualcosa lo spinse a voltarsi.
«Owen, seguimi!»
Elara sorrideva, libera dal suo tormento. Gli porse una mano per invitarlo ad avanzare.
Lui non poté fare altro che assecondare l’invito.
Ogni passo lo avvicinava a lei, eppure, più si inoltrava nel sentiero che lasciava la foresta, più la sua immagine diventava evanescente.
«Cosa sta succedendo? Non puoi lasciarmi.»
«Non posso venire con te.» La sua voce era un sussurro. «Sono nata qui… e qui devo rimanere.»
San’Aten tese una mano per afferrarla, per trattenerla, ma le sue dita passarono attraverso di lei.
«No…»
Lei gli sorrise. Un sorriso spezzato.
Poi svanì.
San’Aten rimase immobile, confuso e amareggiato, ma continuò a camminare, nonostante tutto.
La foresta si chiudeva dietro di lui, e con essa… tutto ciò che aveva vissuto.
Prima dimenticò il suono della voce della sua amata. Poi il colore dei suoi occhi, il motivo per cui era lì. Ogni passo verso la luce del giorno gli portava via un pezzo della verità, fino a quando tutto ciò che rimase fu una sensazione sorda, impalpabile. Un vuoto che non avrebbe più colmato.
Si voltò un’ultima volta.
La foresta di Khuon lo osservava, silenziosa, in attesa della prossima anima da mettere alla prova. Tra le ombre degli alberi, un’ombra sottile si mosse.
E attese.
Serie: Lo spettro della foresta di Khoun
- Episodio 1: Sussurri nel buio
- Episodio 2: Sam e Bill
- Episodio 3: Iris
- Episodio 4: L’ombra della maledizione
- Episodio 5: Segreti e Maledizioni
- Episodio 6: Il giuramento tradito
- Episodio 7: Anime perdute (prima parte)
- Episodio 8: Anime perdute (seconda parte)
- Episodio 9: Le storie dimenticate di Sam e Bill
“La foresta di Khuon lo osservava, silenziosa, in attesa della prossima anima da mettere alla prova. Tra le ombre degli alberi, un’ombra sottile si mosse”
Un episodio agghiacciante, terribile e bellissimo allo stesso tempo conclude la narrazione che fa parte della tua serie, davvero fortunata, a mio parere. Il fantasy che sfocia nel realismo magico dove i vivi convivono con i morti in maniera naturale, quasi senza stupore. Interagiscono con essi e la linea che ne divide i due mondi è davvero sottile. Inoltre c’è l’elemento Foresta e la sua personificazione. Il luogo diventa un personaggio che agisce e parla, influenza le vite degli esseri che lo abitano. Leggerò volentieri anche la chiusura dove, immagino, torneremo a sederci e a bere un buon boccale di birra. O forse no?
Si☺️, Sam e Bill sono il ponte tra il mondo reale con quello di fantasia. Tra la storia e il lettore.
Mi sento vicino al tuo stile, quindi…mi piace 😁. Affascinante la trama e come l’hai sviluppata, in un’atmosfera fantasy/horror che mi ha conquistato 👏👏👏
Grazie sei molto gentile💖
La leggenda ha trovato il suo finale, molto triste, ma se non fosse stato tale avresti raccontato una favola. Ho apprezzato molto il tuo stile ricercato e la delicatezza con la quale hai narrato i fatti. Mi è piaciuto il modo in cui hai gestito il finale, o forse sarebbe meglio dire il pre-finale della storia, un premio, la salvezza che, per il protagonista, si trasforma in una sconfitta perché l’amore che aveva provato era il frutto di un incantesimo maledetto e quindi non reale. Non è riuscito a portarlo via con sè e ora è destinato a dimenticarlo. Hai studiato davvero bene la trama che risulta molto ricca di significato e per nulla banale o scontata. I miei complimenti per come sei riuscita a gestirla. Anche il finale è perfetto.
Grazie mille per aver dedicato tempo alla mia storia e per questo commento. Mi riempie il cuore di gioia.
Questi due episodi mi hanno impegnato moltissimo proprio perché cercavo di tradurre in parole ciò che avevo in mente, senza perdere l’essenza delle emozioni o dei dettagli che volevo trasmettere.
Bellissimo❤️ Pieno di magia questo episodio! E ora questa misteriosa ombra 🤔 chi sarà mai?