Appigli

Serie: Lascia che passi la notte


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Mentre Annalisa è a Osaka con Andrew, riceve una telefonata da Sebastiano. Lui le chiede quando tornerà a casa e le racconta dei suoi impegni per la serata, senza accorgersi, all'apparenza, delle risposte evasive e distratte della moglie.

Aprile 2022

Sul pianerottolo il profumo di cioccolato e vaniglia sostituì l’odore di detersivo e di umidità. Sebastiano, una mano allacciata a quella del figlio e una borsa verde nell’altra, si pulì le suole sullo zerbino con i girasoli e spinse la porta socchiusa dell’appartamento.

Un camion dei pompieri gli rimbalzò contro una scarpa, seguito da un’ambulanza e dall’esultanza di suo nipote Pietro, i pugni alzati sopra la testa. “Ho vinto!”

“Non è vero!” Il fratello si tirò su dal pavimento con espressione bellicosa e indicò il suo mezzo. “È stato lo zio a farlo tornare indietro.”

Valentino si chinò per raccogliere il camion e Sebastiano sollevò una mano. “Scusate, non pensavo di capitare nel bel mezzo di una gara.”

Sua sorella spuntò dalla porta della cucina con un vestito blu, i tacchi e i capelli raccolti in uno chignon. “Loro ti possono scusare, io no. Sei in ritardo.” La sua falsa aria indispettita scomparve, prese in braccio il nipotino e gli riempì la guancia di baci, fingendo di volerlo morsicare.

“No, zia, no.” La risata gorgogliante di Valentino strappò un sorriso a tutti gli adulti presenti.

Sebastiano avvertì la stretta alla gola che lo aveva tormentato tutto il giorno allentarsi.

Anche se la mamma era lontana con il corpo e con il pensiero e il papà aveva paura, Vale rideva.

Bastava questo a tenere insieme i pezzi.

Laura posò il nipotino a terra e gli sfilò il piumino rosso. “Vero che papà può andare subito via, perché tu devi giocare con Simo e Pietro?”

Il bimbo annuì con convinzione e sollevò il camion dei pompieri.

“E poi, mangiare le cose buone che ha preparato la nonna.”

Sebastiano fece un passo avanti. “Quando è l’ora di andare a nanna niente capricci, altrimenti mi chiami―”

“Vale è bravissimo.” Laura si girò verso il fratello e abbassò la voce. “Penso che di capricci ne farai più tu.”

“Ok, però―”

“Però niente.” Lo spinse con delicatezza verso la porta e si rivolse al marito. “Andiamo Max. Se Seba inizia con le raccomandazioni facciamo notte.”

“Mamma, mi raccomando, non dargli il bis di dolce e non mandarlo a letto dopo le dieci.”

“Ti ricordo che nostra madre ha già allevato due figli ed è stata parecchio temprata anche dai tuoi nipoti.” Laura gli allungò una spallata per farlo uscire sul pianerottolo. “Non ha bisogno delle tue ansie, ma solo che ti levi di qui.”

Rita trattenne una risata e si avvicinò per chiudere la porta. “Vai tranquillo, ninin. Passeremo tutti quanti una bella serata.”

Poteva essere davvero una bella serata, la compagnia era piacevole e la fotografia era una delle sue passioni, ma la telefonata di quella mattina…Sebastiano non era più riuscito a prendere sonno, le parole evasive di Annalisa mescolate alle sue paure, come palline impazzite di un flipper nella testa.

Lungo il tragitto verso il centro, seduto sul sedile posteriore dell’auto, si sforzò di partecipare alla conversazione e di sorridere quando lo sguardo della sorella intercettava il suo. Come diceva suo cognato, però, era più facile sfuggire all’Agenzia dell’Entrate che a Laura. Non sarebbe riuscito a ingannarla per tutta la sera.

Infatti, davanti agli scalini che conducevano all’ingresso della mostra, lei gli mise un braccio sotto il suo e lo tirò appena. “Max, entra pure. Ne fumiamo una e arriviamo.”

Sebastiano sperò nella solidarietà maschile di Massimiliano, ma lo sguardo implorante che provò a rivolgergli cadde nel vuoto.

Sulle labbra di Laura sembrò affiorare un sorriso. Tirò fuori un pacchetto di sigarette ancora sigillato e con le unghie tolse il nylon. “Allora?”

“Allora cosa?” La voce di Sebastiano uscì più irritata di quanto avrebbe voluto. “Non so perché devo stare qui a respirarmi il tuo fumo e prendere freddo.”

Lei sfilò una sigaretta e lo guardò da sotto in su. “Dimmelo tu il motivo. Cosa ti frulla per la testa?”

Dall’altra parte della strada, un gruppo di adolescenti rideva e ascoltava a volume alto musica trap. C’era solo una ragazza tra loro, quanti anni poteva avere, quindici?

“Sai che ignorarmi non è un’opzione.” Il fumo di Laura si mescolò all’aria umida della sera.

Sebastiano continuò a guardare il gruppo. “Anna.”

Un tipo alto mise un braccio sulle spalle della ragazza e le sussurrò qualcosa all’orecchio, strappandole una risata.

“Abbiamo il soggetto, puoi continuare la frase?”

“Non vuole tornare.” Dare voce al pensiero che lo aveva tormentato per tutto il giorno suonava come una sentenza senza appello. “Per qualche ragione, Anna vuole rimanere in Giappone.” Cercò dentro lo sguardo di sua sorella un appiglio, qualcosa per diluire le sue paure fino a farle sparire.

Laura socchiuse gli occhi e la bocca, buttò fuori il fumo con calma. “Te lo ha detto lei?”

“No, ovvio.”

“E da dove arriva la tua convinzione?”

La musica e il gruppetto si allontanarono.

“Stamattina era più sfuggente del solito e quando l’ho videochiamata nel pomeriggio era in un posto che non conoscevo, sembrava il giardino di una casa.”

“Questo sì che è un indizio di colpevolezza.”

“Intendo dire che non era nel suo appartamento, non sembrava neanche a Tokyo.”

“E tu riconosci da una videochiamata luoghi in cui non hai mai messo piede? Siete a migliaia di chilometri di distanza, qualsiasi parola detta o non detta può essere fraintesa.” Si avvicinò a un bidone per buttare quel che restava della sigaretta e la sua voce perse ogni traccia di ironia. “Annalisa tornerà, smettila di vederti come un ripiego.”

“Non se ne è andata solo per lavoro.” Quella frase gli costò fatica, come se stesse infrangendo un segreto. 

“E non tornerà solo perché ha dei doveri.” Laura lo prese sottobraccio e gli posò un bacio su una guancia. “L’hai scelta tu, ti ha scelto lei.”

Sebastiano lasciò sedimentare quelle parole dentro di sé. 

Quanto potevano essere lunghi due mesi?

Non più degli anni trascorsi a vedere Annalisa tra le braccia di un altro, non più del buco nero in cui non l’aveva lasciata sparire o delle settimane già trascorse dalla sua partenza per Tokyo.

Era sempre stato bravo ad aspettare, ci sarebbe riuscito ancora un po’.

Serie: Lascia che passi la notte


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Discussioni

  1. Bellissime le immagini di Sebastiano, Laura e del piccolo. Credo che Sebastiano in cuore suo sappia gia ogni cosa. Come Annalisa sa di essere fortunata ad avere un marito come lui. Ma sapere di avere accanto un buon uomo nell’amore non basta. Anzi. A volte rende tutto piu difficile.

  2. Mi piace questo cambio di scena, da Tokyo all’Italia, che ha come protagonisti Sebastiano e Laura. Lui appare piú reale, e mostra con piú evidenza il suo patimento. Un santuomo innamorato piú che mai.
    Vorrei scommettere e rassicurare Sebastiano che Anna tornerà presto, dopo aver capito quanto sia fortunata ad avere un figlio e un buon marito che l’aspettano a casa.

  3. Mi è piaciuta tantissimo Laura. Simpatica, diretta, attenta e, soprattutto, ‘materna’. Come, forse, una donna sa essere nei confronti di un fratello (io ho avuto e ho questa fortuna). Spero che si guadagni un posto di privilegio nella serie 🙂
    La scena iniziale ti è riuscita benissimo. Sembra di percepire i profumi di quella casa e si vede Laura che fa capolino da dietro la porta. Altrettanto efficaci sono i dialoghi nella seconda parte del racconto e molto ‘furbo’ l’espediente della sigaretta, soprattutto se Sebastiano non fuma!
    Io credo che, con l’aiuto di Laura, lui possa prendere una decisione. Questo lo dico perché sono convinta che Annalisa non sia l’unica persona incerta in quella bizzarra situazione.
    Davvero molto bello questo episodio che risulta come un quadro familiare e si discosta piacevolmente dalla narrazione.

    1. Grazie di cuore Cristiana, le tue parole sono come sempre di grande incoraggiamento e di ispirazione.
      Temevo che la scena iniziale fosse un po’ noiosa e che si sentisse la mancanza di descrizioni.
      Mi fa tanto piacere che Laura ti sia piaciuta. Da sorella maggiore è un personaggio a cui mi sento affine; sarò felice di farla tornare. Grazie ancora!

  4. Ciao Melania, un episodio carico di emozioni. Bello il ritratto di famiglia: rassicurante e intimo. Sebastiano conosce molto bene Annalisa. La famosa “vocina interiore”, non sbaglia mai! Bello il dialogo tra fratello e sorella. Insomma bello tutto 🤣 Sono sempre più curiosa di capire quale sarà la scelta di Annalisa.

  5. Ciao Melania, di solito sono le donne che capiscono certe cose… ma Sebastiano pare avere le idee piuttosto chiare, e non si direbbe certo per qualche dettaglio catturato dalla videochiamata. La sorella, che pensavo avrebbe messo il carico da undici, invece, pare lo volesse tranquillizzare. Mi è piaciuta questa inquadratura sull’altra sponda, per così dire. le scene sono ben costruite e offroono una visione interessante sul fronte dell’attesa. Grazie per la lettura

  6. Un amore faticoso sfianca chiunque, sia chi lo impone che chi lo subisce. Non c’è chi ha torto e non c’è chi ha ragione, c’è solo l’angoscia che l’instabilità sentimentale provoca. C’è soluzione? Per come la penso io, no. Annalisa deve chiarirsi con se stessa, capirsi e agire di conseguenza, Sebastiano deve smettere di fare l’agnello sacrificale e immolarsi in nome di chissà che cosa, agendo così crea solo alibi alla moglie che si sente legittimata, nella sua ricerca di se stessa, a devastare le vite degli altri, figlio compreso. Non ci sposa per noia, non si fanno figli senza fondamenta e, se capita e poi si cresce è giusto, per il bene di tutti, prendere decisioni comuni. Questa storia, scritta benissimo e attenta nel descrivere gli stati d’animo dei protagonisti la apprezzo molto, la trovo coraggiosa, ma è il racconto, anche crudele, di un amore immaturo, di una via crucis necessaria alla crescita dei due protagonisti. Comunque, brava Melania, per come lo proponi e per come “lo senti”. Un abbraccio.

    1. Grazie di cuore Giuseppe per le tue parole. Non è una storia facile, ho sempre paura di non far emergere Sebastiano e di dipingere Annalisa solo come un’egoista e un’immatura. Commenti come i tuoi sono incoraggiamenti preziosi.