BYE BYE AMERICA 

“C’era una volta in America” era il titolo di un film, ora in America c’è lui: Disaster Man, il nuovo Supereroe della Casa Bianca che la Marvel, dopo l’Uomo Ragno, Iron Man,Thor, Hulk e Captain America, vorrebbe avere tra le sue fila senza pagare dazio. Disaster Man non è il prodotto della fantasia di una mente brillante, è il risultato di milioni di voti regolarmente espressi dagli americani un tempo “Tutti pazzi per Mary”, ora tutti pazzi per Donald, il Paperino Paperone di Mar-a-Lago. C’era una volta l’America degli ideali di libertà, di democrazia, di uguaglianza, ora l’America è di un Tycoon imprevedibile, dei miliardari digitali, degli estremisti suprematisti. Siccome immobile, muta e attonita la fiaccola della Statua della Libertà non risplende più, è fiacca, spenta, i tagli di spesa del Doge non l’hanno risparmiata. È straziante vedere questa America chiusa in se stessa, aperta solo ai ricchi; mai si era visto un visto d’ingresso da 5 milioni di Dollari con l’effige del Presidente sulla Golden Card, ostentato come un trofeo per pochi, per i pochi ma buoni che possono permetterselo (“pecunia non olet, paupertas male olet” – il denaro non ha odore, la miseria ha un cattivo odore). I tanti che lo hanno votato i 5 milioni di Dollari non li vedranno mai, però vedono in lui il profeta della nuova era dell’oro, l’unto del Signore, il moltiplicatore di Bitcoin, la MAGA dal cappellino rosso che ha le carte giuste in mano, non come il povero Zelensky che le carte non le ha proprio, salvo qualche terra rara da svendere. Neanche gli americani hanno le carte giuste, stanno perdendo miliardi e miliardi in borsa, tutti gli indici stanno scendendo, ora sono giù, mentre i “medi” si stanno rialzando pericolosamente. I fondi d’investimento risentono delle sue scelte azzardate, così ritrovarsi in fondo alla strada in mutande e senza fondi, in fondo in fondo non è utopia, sarà la tragicomica realtà per molti, soprattutto per quelli che perderanno anche il lavoro. 

Disaster Man mente sempre, spudoratamente, non ammette mai gli errori commessi, tira dritto per la sua strada, come i tanti dementi che con un tiro di precisione sparano dritto verso i loro compagni di sventura con un fucile da guerra da un tetto di un college. Come loro è bravo a seminare odio e livore a piene mani, e per questo che raccoglie inspiegabilmente applausi e tanti battimani, la zizzania è out, fuori moda. Questa è l’America di oggi, un’America irriconoscibile e violenta nelle parole e nei fatti, dove la diplomazia, che un tempo s’incarnava in Kissinger, ora è morta e sepolta in quattro scarne righe intrise di emoticon e d’odio scritte in una chat su WhatsApp.

Disaster Man riempie i social di fake news, lo fa da anni provocando seri danni. Dannate fakes! Le fa girare H24 e non basta un cestino virtuale per cancellarle, ci vorrebbe un inceneritore a GGGGG (5G). 

Mai si era vista una testa così quadrata nello Studio Ovale, a vederla mi fa proprio stare male. Solo questa testa poteva concepire una formula così sTRUMPalata per il calcolo dei dazi. Che sia colpa dell’amicizia con uno fuori di tesLa con un formaggio in testa a farlo sragionare? O peggio precipitare in una deriva autoritaria? Chissà! Di certo è in atto una deriva dei continenti che allontana l’America dall’Europa e avvicina l’Alaska alla Grande Russia. 

America first è il suo motto, Melania la sua first lady (dopo tante altre girl e una pornostar), tutto il resto del mondo viene after (dopo). Non ci resta che aspettare “The Day After” per vedere se taglierà i dazi, e se invece dovesse aumentarli? Allora per tutti noi parassiti d’oltre oceano saranno “dazzi” (amari). 

Ps: anche i pinguini hanno protestato per i dazi, sotto sotto anche loro possono essere un pericolo per Disaster Man, e se fossero dei “Pinguini Tattici Nucleari?” Laura Loomer docet, il complotto è sempre dietro l’angolo.

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Discussioni

  1. “È straziante vedere questa America chiusa in se stessa”
    È straziante vedere come ogni Paese si stia chiudendo in se stesso. L’America produce da sempre effetti domino. Questo, forse è epocale e sicuramente il peggiore. Grazie Fabius e bentornato

  2. Un racconto intrigante, dove il narratore non si presenta: mi sono immaginato un vecchio direttore di giornale d’oltreoceano che apre così il suo editoriale. Non che su i precedenti non ci fosse molto da dire, ma certamente questo è una Croce Rossa su cui sparare risulta irresistibile. Ma il nostro direttore non risparmia nemmeno casa sua, definendosi un parassita… insomma: si spara ad “altezza uomo”, e tra le pallottole, alcuni giochi di parole molto divertenti. Grazie per la lettura

  3. Grande Fabius. Sei tornato in gran forma. Una satira pungente, intelligente e molto veritiera, che solo tu, col tuo stile, conoscenza, puntuale attenzione all’attualità e consapevolezza, potevi offrirci. Nonostante la gravità della situazione, per l’ America e per noi, sei riuscito, comunque, a farmi sorridere anche stavolta. Grazie.

    1. M.Luisa ti ho accontentata, l’argomento non è particolarmente esilerante ma non ho potuto starmene zitto. Competere con chi le spara ogni giorno più grosse è dura, però io c’ho provato.