Cara Stefania

Cara Stefania,

ti scrivo questa mail per dirti che sono felice per te, per i tuoi ragazzi, per Oleh Psjuk e per il tuo Paese, in questo momento ancora così drammatico.

La musica, talvolta, ha un potere immenso, che neanche la politica, spesso, riesce ad avere. Neppure i potenti mezzi del nemico hanno saputo ostacolare, con una guerra virtuale, le comunicazioni in rete per decretare il vincitore. Occorre dire grazie anche alla Polizia Postale, che ha saputo intercettare e neutralizzare gli hacker. L’evento è stato monitorato costantemente, per bloccare l’attacco informatico, attraverso i numerosi “PC-Zombie”, soprattutto durante il televoto.

E fa persino sorridere che un impettito sovrano politico con gli occhi di ghiaccio, avvinghiato al potere da ventidue anni, avesse paura degli effetti di quella che, per alcuni, sarebbe stata solo una canzonetta.

“La chitarra era una spada”, cantava molti anni fa, l’autore di Sono solo canzonette;  mica tanto, direi.

Cara Stefania, i tuoi ragazzi passeranno alla storia e tu con loro. Le parole dedicate a te e  alla vostra madrepatria, sono diventate un inno nazionale. Molti altri ragazzi, che stanno cercando di difendere i vostri territori, trarranno nuova forza per resistere.

Presto Stephanie verrà cantata ovunque, anche in inglese, in francese, in italiano… in cinese.

Come dice la nostra Presidente Ursula von der Leyen, “Stanotte la tua canzone ha conquistato il nostro cuore. Celebriamo la vittoria in tutto il mondo. L’Ue è con te”.

All’Italia, nonostante il risultato deludente per Mahmood e Blanco (belli e bravi), resta la consolazione dei Maneskin che, come dicono i giovani, spaccano, con il loro rock duro o alternativo (ancora non l’ho capito). E infatti, con la presentazione del loro nuovo singolo Supermodel, hanno suscitato un’ovazione, confermando la loro fama di fenomeni.

Stefania cara, non lasciarti amareggiare dalle polemiche che, come sempre, non sono mancate. I commenti avvelenati, le aspre critiche, le dispute inutili e persino le minacce di annullamento dell’Eurovision Song Contest, per le intromissioni politiche.

La partecipazione al televoto era di quaranta Paesi in gara, con duecento milioni di spettatori. Un pubblico eterogeneo, di sicuro; per lo più con la passione per la musica e per il canto libero. Questa grande manifestazione canora è stata il palcoscenico giusto per dare un’ampia e giusta risonanza a un urgente messaggio di pace.

E d’altra parte, non solo da Bob Dylan o da Jhon Lenon in poi, la musica, le canzoni, gli artisti in genere, sono da sempre, tra gli strumenti più risonanti contro le armi e contro tutte le guerre.

Stefania cara, spero di avere presto novità gradite, che le vostre “strade dissestate” vengano riparate.  Le case ricostruite, i campi sminati e seminati. Grano e mais a palate. Le famiglie di nuovo unite. Libertà e pace, duramente pagate, per sempre ritrovate.

Un caro saluto virtuale e un pensiero solidale, tra milioni di persone, in un abbraccio corale.

PS: Ho risentito la vostra canzone poco fa, con una traduzione migliorata, il testo è semplice ma bello. Mi piace anche la musica. Ho pensato a te, soprattutto quando tuo figlio ha rivelato in TV, che anche oggi sei stata ligia al dovere, recandoti come sempre al lavoro. La commozione è  stata inevitabile. Cara Stefania, ti auguro ogni bene. 

Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Le canzoni, le poesie e le letture sono armi potenti perché entrano nel cuore della gente e danno un giudizio della Storia che permane nei secoli. Nemmeno io ho visto il festival, ma questa tua ha accesso il desiderio di ascoltare la canzone vincitrice.

  2. Non ho segiuto l’eurovision e conosco solo marginalemnte il contesto di questo brano, ma l’ho letto volentieri. Come sempre una riflessione, ludice, dolce e gentile, priva di retorica.

    1. Grazie Kenji, mi fa piacere. Prima di scriverla, ieri, avevo in mente tutt’altro, poi ho sentito un impulso poco razionale, che mi ha indotto a utilizzare il genere “epistolare”, come si diceva una volta. Subito dopo,
      pero´, ho avuto il timore di aver osato, con poco, un po´ troppo. Ti sono grata, quindi, per le tue parole. Ciao.😉

    1. Grazie Carlo. Una lettera breve, semplice, scritta di getto, per seguire anche il tuo suggerimento. Dalle note di una canzone alle note di cuore, che mi piacerebbe spargere, con buone vibrazioni, a breve, media e lunga “gittata”.