“C’è gente che dormono!”
Serie: Il maledetto cacciatore di fantasmi - with Lorenzo R. Gennari.
- Episodio 1: Temi tu la morte?
- Episodio 2: “C’è gente che dormono!”
- Episodio 3: “Adrianaaaaa!”
- Episodio 4: Una serie di sfortunati tentativi.
- Episodio 5: Ivan, il capo del gabinetto.
STAGIONE 1
La voce di un’anziana; una curiosa e genuinamente apprensiva signora, mormorò:
– Cos’é sta cagnara?! C’è gente che dormono! –
Eugenio pensò velocemente ad una scusa per mandarla via, se avesse visto in che stato era il bagno avrebbe messo tutte le spese sul suo conto corrente, altresì congelato dall’ultima era glaciale.
– No! Insomma… il ce**o mi si è allagato –
– Le serve un idraulico? – chiese garbatamente la donna d’epoca.
– S-si! No!.. Sarebbe utile, ma no grazie! –
– Glielo metto nel conto del prossimo affitto! – avvertì la gentil donna
Con una punta di serenità ma anche di timore per il proprio portafoglio, più vacuo di un buco nero, sentì i passi pantofolati dell’anziana signora trascinarsi sulla mattonelle del salotto, facendosi remoti.
I tubi, come se avessero avvertito lo scampato pericolo, lo sommersero di melma con la delicatezza di un corazzata di cannoni anti-aerei. Eugenio non ebbe nemmeno il tempo di ricordare cosa stava facendo, che la sua bocca venne ingombrata da un cocktail di ste**o e uri*a con un particolare retrogusto di Vodka. Ne rimase disgustosamente ubriaco.
Si ritrovò spinto di nuovo nella ormai abissale pozza. Tra la melma ed il conseguente conato, dato da codesta indigesta pietanza, regredì di nuovo allo stato primigenio di vecchio panchetto. I suoi occhi erano vacui, il suo cervello si era fatto bufala e anche la semplice concezione del mondo esterno risultava compromesso, tanto che ebbe l’impressione di ritrovarsi nell’abisso Laurenziano della lordura. Di conseguenza, cominciò ad agitarsi come un salmone controcorrente. La corrente oceanica di quel letamaio alla fine gli permise di risalire in superficie dove si accorse del soffitto che stava a malapena ad un metro di distanza dalla sua pelata. Il cane che zampettava in circolo, il quale non lo aiutava a liberarsi dalla sensazione di essere bloccato nelle fauci di feci in cui stava affondando come una zattera in mezzo agli squali bianchi.
La porta del bagno venne battuta ulteriormente da un ospite a sorpresa, che non attese il permesso per presentarsi.
– Salve! Sono io, Mario, l’idraulico, può aprire la porta per favore? –
In quei pochi secondi in cui l’uomo aveva parlato, pochi secondi d’aria mancavano con l’avvicinarsi del soffitto. Eugenio si ritrovò con il viso dipinto dal panico:
– AIUTO! – gridò gorgogliante – AFFOgluglugluglu –
– Mamma mia! – esclamò Mario Chiamate il bagnino! –
Un oggetto diversamente morbido, ma lungo e freddo come un pezzo di ghiaccio, gli strinse la caviglia; rendendo il suo tentativo di richiesta di soccorso un vero e proprio buco nell’acqua. Un tubo d’acciaio alquanto serpentino e molesto, gli si era avvinghiato trascinandolo sul fondale del bagno. I suoi colpi disperati al tubo subivano una decelerazione, dovuta alla resistenza della poltiglia.
— Tu spruofondare come regno Romanov in fondo a MIO regno, io affogare capitalisti e complottisti come in 1916!
I suoi criceti stavano per affogare insieme a lui quando l’ampia voce del signor Mario echeggiò dall’altra parte della porta:
– Signora Maria! C-cosa vuole f-fare con quel fucile?! –
Quella frase impietrì Eugenio nel profondo del suo prominente intestino. Un boato insensibilmente sconvolgente riempì la stanza. Le orecchie di Eugenio divennero orecchiette per la pressione. Altri due tubi serpentini si erano avvinghiati al suo corpo come tentacoli di un calamaro sulle bacchette cinesi.
Ormai il bagno era divenuto un acquario senza sbocco. Persino quando la porta venne spalancata in conseguenza all’evaporazione della serratura, l’acqua non accennò a riversarsi nel corridoio per un lungo secondo.
I due ignari e sgomenti spettatori rimasero impietriti. La lampadina venne toccata dalla testa testarda di Eugenio, mandandola in frantumi e provocando una scarica elettrica. Essa invase ogni atomo di quella piscina putrida invadendo il corridoio con una inondazione. Eugenio, ed il povero carlino coinvolto nelle geniali trovate del suo padrone, frissero.
– Che cazz-z-zo z-z-zuccedz-z-z! miertvz-z! – esclamò la voce del russo provocando bolle dal tubo di servizio. Dopo qualche secondo anche l’erculeo fantasma capì di essere stato sconfitto dalla potenza della lampadina
– Non avere zzzentito campana… ancora… – e la sua voce, ad ogni parola, eccheggiò nella stanza… fino a mormorii, divenendo silenzio.
Serie: Il maledetto cacciatore di fantasmi - with Lorenzo R. Gennari.
- Episodio 1: Temi tu la morte?
- Episodio 2: “C’è gente che dormono!”
- Episodio 3: “Adrianaaaaa!”
- Episodio 4: Una serie di sfortunati tentativi.
- Episodio 5: Ivan, il capo del gabinetto.
Questo sarebbe l’ episodio 6 ma, non so il perché me lo mette sempre come secondo o terzo spero di risolvere il prima possibile