Centoundici passi.

Serie: Passi


Cento passi.

Si ferma.

Si trova ancora dentro al parco.

Ha raggiunto i cento passi.

Centouno passi. Centodue passi.

Dietro di se sente ancora gli starnuti della ragazza.

Centotré passi. Centoquattro passi.

Davanti a lei un ragazzo seduto su una panchina all’ombra di un salice.

Centocinque passi. Centosei passi. Centosette passi.

Si avvicina.

Il ragazzo è triste.

Centotto passi. Centonove passi.

Ora è in piedi di fianco a lui.

La curiosità prende sempre il sopravvento.

” Sei troppo triste per una giornata del genere”

Il ragazzo la guarda.

” Perchè? che giornata è questa? “

Le viene in mente la ragazza di prima.

” Una ragazza ja sfidato le sue gravi allergie per venire qui. “

Ora il ragazzo è confuso.

” Ha detto che oggi il mondo è pieno di vita e felicità”

Il ragazzo guarda in basso, più cupo che mai.

” Lei lo vede, tu no. Vai e impara a vedere.”

Centodieci passi.

Prende il braccio del ragazzo, lo costringe ad alzarsi.

Indica con un dito il punto dove sta la ragazza.

Da una spinta la ragazzo.

Lo osserva camminare.

Si gira, soddisfatta.

Centoundici passi.

Non era una ragazza che amava uscire. No i suoi coinquilini uscivano spesso quando non andavano all’università, le chiedevano spesso di andare con loro. Ma lei non amava la vita notturna, l’aveva amata ai tempi del liceo, quando le amicizie erano effimere e si accontentava. Poi era cresciuta, non essendo amante dello studio non era andata all’università decisa a lavorare per raccogliere i soldi necessari ad andare a vivere da sola. la sua empatia e il suo interesse per la psicologia l’avevano aiutata a trovare lavoro come barista, quando lei era di turno si vendevano sempre il dieci per cento dei cocktail in più. Poi il locale era andato a fuoco e lei si era dovuta arrangiare. Non era nemmeno mai stata un’amate dei legami sentimentali, aveva fatto le sue esperienze adolescenziali e poi era cresciuta rendendosi conto che nella sua vita c’era poco spazio per le relazioni, amava la solitudine ci si trovava bene. Sapeva che il suo istinto la stava spingendo da qualche parte quando aveva iniziato quella sua strana camminata e appena aveva intravisto il ragazzo aveva capito. Per qualche assurdo motivo, nel suo unico giorno libero che si era concessa da parecchi mesi a quella parte, l’universo aveva deciso che sarebbe stata lei ad unire quel depresso ragazzo e quella energica ragazza allergica. Questo dava uno strano senso al tutto, come se il suo istinto l’avesse spinta in quel parco per volere di una forza più grande.

Serie: Passi


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Anche questo secondo episodio mi è piaciuto. Quel conteggio di passi trasforma una comune camminata in qualcosa di diverso, come se arrivati a certi numeri succedesse sempre qualcosa e la protagonista decidesse di non stare semplicemente a guardare.
    Continuo…