
Chi l’ha visto
Sua moglie era disperata. Non aveva sue notizie da giorni. Ogni volta che provava a chiamarlo, il cellulare indicava spento o momentaneamente non raggiungibile. Le aveva detto che sarebbe andato al paese di sua madre, a molti chilometri di distanza dalla loro città. Nessuno però, l’aveva visto arrivare da quelle parti. Forse lui aveva avuto un incidente; oppure aveva un’altra. Quel pensiero non le dava pace, anche perché aveva chiamato tutti gli ospedali e i pronto soccorso della provincia, ma di lui nessuna traccia.
L’intera famiglia si era mobilitata alla ricerca del loro congiunto scomparso. I carabinieri avevano detto che bisognava aspettare alcuni giorni prima di avviare le ricerche. Era passata una settimana, poi un’altra e stava per iniziare la terza settimana di assenza.
Gli amici erano preoccupati: lui era un tipo serio, preciso, meticoloso nel fare qualsiasi cosa. Era alquanto improbabile che, per un colpo di testa, avesse deciso, all’improvviso, di darsi alla pazza gioia, di farsi un bel viaggio per i cavoli suoi, o con un’amica. Se ci fosse stata un’altra donna i suoi migliori amici lo avrebbero saputo, o quanto meno sospettato. A meno che non avesse conosciuto qualcuna in un autogrill, in un supermercato o in qualche distributore di benzina, durante il suo tragitto per andare al paese di sua madre.
Una di quelle donne imbranate che non sono capaci di cambiare una gomma o di rifornire il serbatoio della loro macchina con il self-service.
“Lui, magari, cortesemente, le ha inserito la pistola dell’erogatore nel bocchettone e lei gli ha sorriso, piena di gratitudine; poi… da cosa nasce cosa” dicevano i maligni. Ma la storia non stava in piedi. E poi, nell’ultimo periodo, stava lavorando a un progetto di cui, per scaramanzia, non aveva voluto svelare niente a nessuno, neppure ai suoi migliori amici. Da quando era andato in pensione era diventato sempre più misterioso. Era sempre davanti al computer, ma nessuno riusciva a capire a cosa stesse lavorando.
Quando gli amici gli proponevano di andare a cena in trattoria o in pizzeria, per i soliti incontri periodici tra amici di vecchia data, lui si tirava indietro. “Non posso ” era la sua solita risposta, senza accampare scuse e senza giustificazioni. Secco come un tronco di pino dopo decenni di siccità.
Gli amici pensavano che dovesse lavorare a quel misterioso progetto e lo perdonavano.
Prima o poi avrebbe svelato il suo segreto; forse sarebbe diventato ricco e li avrebbe snobbati per sempre; oppure avrebbe mantenuto la sua semplicità e non avrebbe mai dimenticato i vecchi amici, inseparabili sin dai tempi della scuola. Qualcuno azzardava ipotesi fantasiose: “Secondo me sta elaborando un sistema vincente per il SuperEnalotto. A furia di lavorare in banca il suo cervello ha sviluppato una capacità di calcolo fuori dal comune“.
“Macché – replicava un altro – Secondo me è andato al mare a fare surf.”
“Surf? ma se non sa neppure nuotare.”
” Può darsi che, da pensionato, abbia deciso di iniziare una vita nuova, con nuove esperienze, corsi, prove e apprendimenti vari.”
Sta di fatto che nessuno dei conoscenti, amici o parenti, riuscivano ad avere sue notizie per venti lunghi giorni. Infine i suoi famigliari presero la decisione di rivolgersi a Chi l’ha visto.
Lo staff del programma fu molto solerte. Federica Sciarelli mise subito in onda l’appello di sua moglie.
Trascorsero pochi giorni e, alla redazione, arrivarono le prime segnalazioni. Le informazioni furono subito verificate e confermate.
Lui stava bene: c’era stato uno dei soliti litigi con sua moglie. Normale routine di coppia, niente di grave. Lei non capiva e non apprezzava abbastanza quel suo talento spiccato che era diventato per lui una nuova opportunità di vita, senza numeri, senza calcoli, senza tassi di interesse e soprattutto senza stress. Gli dava modo di essere creativo, un inventore, un mago della leggerezza e del sorriso.
Era partito per andare al paese, per occuparsi dei lavori di ristrutturazione della vecchia casa, poi aveva cambiato idea. Aveva svoltato verso il mare. Un suo ex collega aveva un bungalow in un promontorio roccioso a picco sul mare. Il panorama era suggestivo: l’ideale per un artista in cerca di ispirazione.
L’uomo era lì, come un’eremita fuori dal mondo, intento a completare la lunga serie di episodi per un editore che aspettava l’epilogo della saga, per poterla pubblicare online. I suoi affezionati lettori reclamavano, scalpitavano e non capivano, anche loro, che fine avesse fatto il loro autore preferito.
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Capisco lo stato d’animo del tuo protagonista, a volte il desiderio di scappare in un luogo isolato per rimanere soli con se stessi è fortissimo. Non servono motivi eclatanti, magari solo la piccola goccia che fa traboccare il vaso o il bisogno di prendersi del tempo: è un desiderio che ti prende all’improvviso e ti fa provare l’impulso di prendere il primo treno senza sapere neppure dove va.
Sono d’ accordo. Prima o poi, a volte anche spesso, credo che possa capitare a chiunque di voler lasciare il caos o la routine di tutti i giorni, per dedicarsi a cio` che piace. Più difficile, o più raro, riuscire a concretizzare tale proposito.
Un racconto molto carino, ma no ncapisco come la moglie no nsi sia fatta le domande se avevano litigato appunto per questo nuovo “lavoro”, forse mi sono perso qualcosa
Lui e sua moglie avevano litigato come succedeva spesso, e come accade alla maggior parte di noi, nella convivenza di coppia. Lui di solito lavorava al computer quando lei era fuori, per lavoro, a far la spesa oppure a letto. Se c’ era e chiedeva spiegazioni lui bluffava. Tutto questo, per motivi di spazio è sottinteso. Gli amici soltanto sapevano che stava lavorando ad un progetto che richiedeva molto tempo. Ma forse sono stata poco chiara, in alcuni punti. Grazie ♡ “Sandro Ricciuto”.♡
Ciao M. Luisa, ero passato per ringraziare e salutare, ho letto il racconto e… beh, non sai quanto è vero! Perché io sono un pensionato che non si è ancora abituato all’idea e che, dopo una vita passata in mezzo ai libri, sta provando mettersi dall’altra parte della barricata e travestirsi da scrittore! … ok, va bene… non ho un bungalow sul mare, ma ho uno studiolo dove mi rintano a scrivere e sono diventato un po’ -un po’ tanto- orso. Speriamo che non chiamino “chi l’ha visto”… Ancora grazie per il tuo bel commento. Namaste
Il tuo commento mi ha dato la pelle d’ oca, pet tanti motivi che per ragioni di spazio non posso elencare. Ho sentito le tue parole come una sincera condivisione di un periodo che accomuna molti tra noi openiani. Grazie per aver letto e commentato. Se puoi, non lasciarci troppo tempo senza le belle parole delle tue narrazioni. Namaste
Molto originale, forte!
Grazie Kenji. È un racconto breve, scritto di getto; forse avrei dovuto meditarci su prima di pubblicarlo, o sviluppare meglio l’idea dello scrittore che si immerge completamente nella sua opera, come in una bolla, avulso da tutto e da tutti.
Manco a dir a chi potevo mancar sennò a M.Luisa Manca?
RinGRAZIO LI sardi tutti per le parole di stima e di affetto.
Trovar una battuta in ogni rigo, a lungo andar un po’ mi stanca.
Io l’impegno ce lo metto e tanto, ogni apprezzamento quindi è ben accetto.
Della pubblicità non ne avevo bisogno ma ti ringrazio lo stesso M.Luisa Manca,
La storia mi è piaciuta molto, è ironica, intrigante e senza alcun difetto.
“RinGrazio Li sardi tutti”, poi dimmi che abbiamo torto noi del cagliaritano a dire che sei unico nel tuo genere. Forse, però, ha ragione il mio conterraneo: non posso metterti fretta, non ne ho alcun diritto. Di questo mi scuso, umilmente, se in qualche modo, in buona fede, ho infierito.🙏
Si Carlo, esatto. Fabius mi ha ispirato e spero che qesto mio breve raccontino gli dia la scossa per decidersi a pubblicare. Va be´ che è preciso e meticoloso, ma mo’ basta limare e cesellare. Comunque sono contenta se ti ho fatto ridere, l’ intento era anche quello.😜
Errore mio : questo non qesto
Non mettergli troppa fretta! Pubblicherà quando sarà pronto, nel frattempo mi rileggo alcuni suoi vecchi scritti per dare alla giornata il giusto avvio 😉
AAA cercasi un certo Fabius!😂 come sempre, ben scritto con la tua solita eleganza. Divorata ogni parola in attesa della rivelazione, e sono scoppiato a ridere appena ho capito 😂