
Clara
Serie: Adiacentia
- Episodio 1: I passaggi
- Episodio 2: Ricordi
- Episodio 3: Ombre e Penitenti
- Episodio 4: Clara
- Episodio 5: Il mercato internazionale
- Episodio 6: Un bel guaio
- Episodio 7: In trappola
STAGIONE 1
Dopo aver girovagato a lungo, mi ritrovai in un luogo che non avevo ancora visto: c’erano due grosse caverne, una accanto all’altra. Decisi di iniziare a esplorarle, partendo da quella di sinistra. Quando mi avvicinai all’ingresso, toccai la parete: era morbida, anche se a vederla sembrava di pietra. In realtà, è difficile descrivere la consistenza dei materiali in questo posto: la materia qui è come composta da atomi impazziti e ogni volta che tocco qualcosa, ho come la sensazione di attraversarla. Eppure, allo stesso tempo, ne percepisco la densità e la temperatura.
La parete di quella caverna era morbida come il muschio e tiepida.
Mi addentrai, rallegrandomi di aver finalmente trovato un punto buio, in mezzo a tanta luce fastidiosa.
Ad un tratto, però, quelle pareti iniziarono a muoversi, come in preda a spasmi. Mi accorsi che le due caverne erano collegate tra loro quando fui gettata all’esterno attraverso la seconda caverna, come sputata fuori da un forte starnuto.
Incredula, rimasi lì per terra a osservare quell’enorme essere che si sollevò e si voltò, mostrando una lunga coda, simile a quella di un topo. Poi si allontanò, chiaramente infastidito dalla mia presenza.
Qualcuno iniziò a ridere alle mie spalle. Mi voltai: era una Beata.
«Tesoro, non ne avevi mai visto uno?»
«No. Era un mostro?»
«Lui potrebbe pensare la stessa cosa di te. Ma no, non c’è nessun mostro. Questo posto è per tutti, non solo per coloro che hanno abitato il nostro pianeta. Quelli come lui vengono da una galassia molto lontana dalla nostra.»
«Allora era un alieno!»
Rise ancora: «Siamo tutti un po’ alieni qui.»
Poi mi osservò con un’espressione amorevole.
«Ma tu che fai qui, tutta sola?»
«Cercavo un posto tranquillo.»
Si mise a sedere accanto a me.
«Permettimi di darti un consiglio: sarai Beata molto più in fretta se non opporrai resistenza. Potrebbe sembrare difficile all’inizio, ma fidati di me. Protestare, arrabbiarti e isolarti non servirà a niente. Credimi, so di cosa parlo: ero anch’io una Penitente. Ed ero molto arrabbiata.»
«Davvero? E cosa hai fatto?»
«Eh sapessi! Me la prendevo con chiunque, ero tremenda. Poi però qualcuno mi consigliò esattamente ciò che io adesso consiglio a te: lasciati andare e accetta il tuo nuovo stato. Permetti a questo luogo di guarirti e vedrai che all’improvviso ti accorgerai di stare bene.»
«Tu stai realmente bene qui?»
«Oh sì, non potrei desiderare altro.»
«Non ti disturba il fatto di non avere un nome? È come se, insieme ai ricordi, tu abbia perso anche la tua identità: questa cosa onestamente mi fa paura.»
«Tanto per cominciare, io ho un nome: ho scelto “Clara”, che significa luminosa. Quando si diventa Beati, si riceve anche un nuovo nome. Per quanto riguarda i ricordi, posso raccontarti la mia esperienza. Ho effettuato diversi prelievi (chiamiamo così l’atto di prelevare un nuovo membro e accompagnarlo qui) e sono stata assegnata alle persone con cui, in precedenza, avevo avuto dei contatti. Anche se il mio aspetto è cambiato, loro comunque possono riconoscermi, e questo li aiuta a fidarsi di me. Ebbene: aver dimenticato gli eventi o i gradi di parentela mi ha aiutato molto a svolgere questo compito. Le vicende terrene non mi toccano più, quindi posso concentrarmi solo sulla persona da accogliere e sul suo passaggio. L’unica cosa che provo in quei momenti è il desiderio sincero di vedere felice quella persona.»
«Mi piacerebbe partecipare a un prelievo.»
«Ti auguro di vivere presto questa incredibile esperienza.»
«È pazzesco: mentre medici e parenti fanno di tutto per trattenere nel corpo quella persona, voi siete già lì, pronti ad accoglierla.»
«Esatto. E quando finalmente la vediamo uscire, proprio come un bambino appena nato, la gioia che si prova è indescrivibile. Sai, hanno tutti la stessa aria smarrita, quando escono dal corpo: si guardano intorno con stupore, cercando di capire cosa fare o dove andare. Poi, il loro sguardo incontra il nostro e all’improvviso la loro espressione cambia e smettono di avere paura. È un privilegio poter partecipare al momento più importante della loro vita.»
Clara era diversa dagli altri Beati: era gentile, ma il suo sorriso sembrava sincero. Ascoltavo incantata i suoi racconti e, mentre lei parlava, la prospettiva di diventare Beata cominciava ad assumere aspetti positivi.
E poi ero impaziente di ricevere un nuovo nome: quale avrei scelto?
«Adesso scusami cara, devo proprio andare.»
Rapita da quei discorsi, non mi ero accorta di ciò che stava capitando attorno a noi: tutto era in fermento. Le Ombre, che adesso erano circa un centinaio, continuavano a girarci intorno come squali affamati e un numeroso gruppo di Beati, in tutta fretta, era venuto a chiamare Clara.
«Che sta succedendo?»
«I Beati hanno indetto una riunione di emergenza. Mi dispiace tesoro, continueremo a parlare un’altra volta.»
«Ma certo.»
Si allontanarono velocemente, portando Clara con loro. Sembravano preoccupati.
Le Ombre, invece, smisero di girarmi intorno e si avvicinarono (probabilmente stavano aspettando che rimanessi sola).
Si fermarono davanti a me e uno di loro, sempre il più basso, uscì dal gruppo e guardandomi dritto negli occhi (stavolta non avevo dubbi: mi vedeva, eccome), mi rivolse la parola: «Sappiamo cosa hai in mente, ragazzina. Noi ti stiamo aspettando.»
«Cosa? Come mai puoi vedermi e parlarmi?»
«Perché presto sarai una di noi.»
«Non è vero, non può essere!»
Mi guardai intorno: non c’era più niente. Tutto era diventato buio. Loro iniziarono a ridere di me.
«Guardatela, pensava già al nome che avrebbe scelto. Povera illusa, non sarà mai Beata.»
«Basta, smettetela! Andate via.»
Il piccoletto tornò serio, mi fissò con i due buchi neri che aveva per occhi e mi disse: «Certo, ce ne andiamo. Ma ci rivedremo presto.»
Serie: Adiacentia
- Episodio 1: I passaggi
- Episodio 2: Ricordi
- Episodio 3: Ombre e Penitenti
- Episodio 4: Clara
- Episodio 5: Il mercato internazionale
- Episodio 6: Un bel guaio
- Episodio 7: In trappola
“Esatto. E quando finalmente la vediamo uscire, proprio come un bambino appena nato, la gioia che si prova è indescrivibile.”
Bellissima visione!
❤️
La morte che diventa nascita. La speranza a cui da millenni si aggrappa l’umanità per sottrarsi alla pura dell’oblio. Molto interessante questa lettura, questa proposta di ciò che potrebbe essere.
❤️
Mentre leggevo dell’alieno nella mente mi sono rivista pari pari il tuo disegno, e mi son detta: è proprio lui! Bellissimo😊
Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui associ nascita e morte, ovvero il passaggio da una dimensione all’altra…quando veniamo al mondo non sappiamo nulla di ciò che ci aspetta, e morendo è come se Arja stesse anche nascendo di nuovo, ricominciando daccapo. Un po capisco la sua resistenza, il suo attaccamento ai ricordi, e forse per questo le Ombre la vedono e la vogliono con loro?
Son curiosa di sapere come continuerà…
Ah vero, tu hai visto il disegno dell’alieno giorni fa😅Grazie mille ❤
Ho letto tutti e quattro gli episodi in un colpo solo: sono rimasto molto impressionato dal tema e dal modo in cui lo hai riproposto cara Arianna. Complimenti vivissimi!! 👏👏
P.S: scusa se arrivo con un “leggerissimo” ritardo nel commentare ma non ho avuto proprio il tempo materiale per farlo.
Ti ringrazio tantissimo di aver letto tutti gli episodi e dei tuoi commenti, sempre molto graditi 🙂
Il tema é molto interessante. Tutti noi che crediamo o speriamo in una dimensione ultraterrena e forse anche i più dubbiosi, ci chiediamo spesso come potrebbe essere l’Aldilá. Tu, Arianna, riesci a descrivere bene questa dimensione tanto cara a illustri scrittori e soprattutto al sommo poeta Durante Alighieri. Sai farlo in modo nuovo, originale e coinvolgente. Brava!
Grazie M.Luisa ❤️
«Esatto. E quando finalmente la vediamo uscire, proprio come un bambino appena nato, la gioia che si prova è indescrivibile. Sai, hanno tutti la stessa aria smarrita, quando escono dal corpo: si guardano intorno con stupore, cercando di capire cosa fare o dove andare. Poi, il loro sguardo incontra il nostro e all’improvviso la loro espressione cambia e smettono di avere paura. È un privilegio poter partecipare al momento più importante della loro vita.» 👏 👏 👏
Questa parte mi ha colpito in modo particolare.
❤️
«Guardatela, pensava già al nome che avrebbe scelto. Povera illusa, non sarà mai Beata.»
Colpo di scena!👏 👏 👏
🙂
Bello immaginare un Aldilà comune a tutti gli esseri dell’universo. È capitato anche a me di pensare che,mentre sulla terra si piange un caro, in un altro posto si gioisce per il suo arrivo. Molto brava.
Grazie Concetta ❤️
Non so, continuo.a nutrire una certa simpatia per le Ombre penso che dipende dal fatto che non condivido la filosofia dei beati. Questa storia è sempre più interessante🧐
Grazie ❤️❤️❤️
Ora che Arya si stava convincendo a lasciarsi andare, si mettono in mezzo le Ombre e sale la tensione.
Bellissimo episodio, brava Arianna!
Grazie Melania ❤️
Funziona come parabola esistenziale, come racconto fantastico e come riflessione spirituale, ma senza essere dogmatico. Mi piace.
Grazie Rocco 🙂