Da Skull Island con amore
Serie: Wiccats.
- Episodio 1: Lory
- Episodio 2: Mizu
- Episodio 3: Thanos
- Episodio 4: Ditteri
- Episodio 5: Order Received!
- Episodio 6: Velluto bordeaux
- Episodio 7: Il Libro della strega
- Episodio 8: Palla di pelo
- Episodio 9: Idropittura
- Episodio 10: Matilda
- Episodio 1: Argilla rossa
- Episodio 2: Diluvio
- Episodio 3: Clientela
- Episodio 4: I tuoi desideri
- Episodio 5: Hollandia
- Episodio 6: La crudeltà delle streghe
- Episodio 7: Mamma mia
- Episodio 8: Battaglia!
- Episodio 9: Caramello
- Episodio 10: Luci e Ombre
- Episodio 1: T-shirt
- Episodio 2: Nhtoi
- Episodio 3: Divorare l’anima
- Episodio 4: Prigionieri segreti
- Episodio 5: Il nero più nero
- Episodio 6: Lezioni di metafisica
- Episodio 7: Una faccia maledetta
- Episodio 8: Ricordi neri
- Episodio 9: Vibrisse
- Episodio 10: Nuovi colleghi
- Episodio 1: Francesismi
- Episodio 2: Fantasmini
- Episodio 3: Un grido d’aiuto
- Episodio 4: Spettacolo di luci
- Episodio 5: Rompere il legame
- Episodio 6: Pace
- Episodio 7: Proiezione
- Episodio 8: La fata delle tempeste
- Episodio 9: Alessandrite
- Episodio 10: Separazioni
- Episodio 1: Sigilli
- Episodio 2: Otto & Mele
- Episodio 3: Snack
- Episodio 4: Una nuova vita, una vecchia morte
- Episodio 5: Nome di battaglia
- Episodio 6: Umori variabili
- Episodio 7: La morte nel cuore
- Episodio 8: A testa bassa
- Episodio 9: Frullatore
- Episodio 10: Maelstrom
- Episodio 1: Da Skull Island con amore
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
STAGIONE 5
STAGIONE 6
Evitare centinaia di attacchi al minuto stava diventando davvero impegnativo. Inoltre le frane, gli alberi scagliati in aria come enormi dardi e le rocce usate come proiettili esagerati di colossali catapulte stavano modificando l’intero paesaggio indonesiano.
Nel suo serpeggiare, indietreggiare e sfuggire per evitare di essere divorato, lo stregone non si era accorto di stare andando verso il centro cittadino.
Solo quando a sparire, dentro uno di quei pozzi neri masticatori, furono quattro palazzine popolari da cinque piani comprensivi di un campetto di calcio in terra battuta, Davide fu pervaso da un’ondata di panico: di questo passo il numero delle vittime innocenti sarebbe stato esorbitante, intollerabile e imperdonabile.
«Pazu! Subentra tu e cerca di non farti inghiottire. Occhio alle orde di quelle cazzo di lame nere: arrivano da tutte le direzioni.»
Il silfo fece appena in tempo a prendere il controllo che un nugolo di quei rami contorti e mollicci s’avventarono sulla figura barbuta fluttuante.
Alla gamba sinistra venne a mancare gran parte del vasto laterale, sostituito da un cilindro d’assenza. Adesso le voragini si aprivano e chiudevano con una rapidità impressionante, squassando il terreno, facendo crollare abitazioni, spianando e rivoltando un’enorme quantitativo di alberi.
Una statale ampia a doppia corsia, probabilmente quella che Davide aveva adocchiato in lontananza al suo arrivo a Jayapura, illuminata da luci arancioni al sodio ad alta pressione, venne accartocciata come un foglietto di carta da fotocopie, le luci si spensero e un paio di macchine vennero masticate inesorabilmente.
Pazu riuscì a evitare ad un furgoncino la stessa sorte, sollevandolo con il suo potere sull’aria e spostandolo lontano in mezzo ad una foresta di eucalipti arcobaleno e di pini di Norfolk.
Una lama gli sfiorò il calcagno destro, facendo sparire parte della scarpa e del piede.
Pazu, fammi rientrare che provo a fare una cosa.
«È una rogna infinita. Troppi tentacoli, troppi. Vai, occhio alle bocche laterali.»
Davide rientrò e nell’istante in cui prese possesso dei suoi arti d’argilla, attivò un incantesimo mai usato prima. Una sfera di luce si accese attorno all’intero corpo, diventando un’enorme lampadina da faro per le navi in avvicinamento.
Le lame nere non appena sfioravano quel bulbo accecante, sparivano, annichilite. Davide si stava concentrando, accumulando mana, la magia che permeava ogni cosa e l’attirava a se come lo scarico di una vasca da bagno ingurgitava l’acqua svuotandola con un gorgo rotante e rumoroso.
Attorno alla sfera lucente i tentacoli continuavano ad accanirsi senza alcun risultato, venivano stracciati o si rompevano come lastre di delicato vetro soffiato nero.
Lo stregone stava cambiando forma, mentre arretrava lentamente: spalle e braccia si erano allargati ed ingrossati, scaglie puntute simili alla ceramica grezza avevano strappato la felpa e adesso sporgevano minacciose, conferendo una strana forma caricaturale all’aspetto dello stregone.
I suoi occhi avevano assunto una violenta colorazione arancione e il viso si era tramutato in un mostruoso gargoyle che rivaleggiava con le sculture di Notre-Dame de Paris…
La sua pelle continuava a mutare e le sue dimensioni aumentavano a vista d’occhio.
Un osservatore distante avrebbe visto un sole arancione e giallo lampeggiare in piena notte, splendere poco fuori al centro cittadino di Jayapura.
Le persone che ancora affollavano i locali e i pub cittadini notarono una forte luminosità in cielo e violente vibrazioni nel terreno sotto i loro piedi, alcuni pensarono ad una eruzione vulcanica in atto, altri temevano che quella luce fosse la prima invasione aliena in grande stile, molti invece affacciandosi pensarono all’avvento del Mahdi o peggio ancora del Dajjal.
Se esageri rischi di perdere il controllo e di agire solo per puro istinto animale. Ciò vuol dire che potresti essere tu la causa della morte di migliaia di persone e non il verme tentacolare che vuoi eliminare.
«Non mi distrarre Pazu. Già è complicato tenere attivato un incanto di luce e disegnarne uno completamente diverso, se ti ci metti pure tu rischio veramente di far esplodere l’intera Indonesia!» Ringhiò quella creatura mostruosa enorme e spigolosa che una volta era un addetto vendita di computer anonimo, ma quanto meno umano.
Un cerchio blu si stava allargando sul terreno sotto i piedi del mago Godzilla. Un cerchio che si ampliava velocemente e che sembrava una proiezione di uno di quei cerchi magici che disegnava con tanta padronanza Davide.
Il cerchio assunse delle dimensioni colossali, aveva incluso quasi l’intera cittadina e stava continuando fino alla casa distrutta della strega nera e oltre.
I tentacoli avevano smesso di muoversi e attaccare, in pratica anche la creatura vermiforme stava osservando curiosa quest’incantesimo gargantuesco e sconosciuto.
Quella sorta di proiezione luminosa arcana rallentò e appena raggiunse la dimensione immaginata dal Davide mostro, tutto si accese di un bellissimo azzurro, spettrale e con le movenze di un aurora boreale. Le luci cittadine, ogni fonte elettrica cessò di funzionare.
Il mago scese dolcemente sulla strada, aveva le dimensioni di un piccolo palazzo di tre o quattro piani, ansimava grosse nuvole di condensa bollente e spiraliforme.
«Cazzo!» Un ringhio baritonale camuffato da esclamazione. Girò la testa puntando una di quelle bocche aperte in un pozzo oscuro di meraviglia silenziosa, gli occhi del gigante gargolla brillavano di una luce inquisitrice colma di accuse arancioni.
«Ora non potrà più uccidere nessuno, signorina Ombra.» La voce cavernosa dello stregone King Kong fece vibrare i vetri dei palazzi vicini.
«Che cosa hai fatto?» Uno dei crateri dentati si mosse appena, la terra vibrava e franava al suo interno e la voce infernale proveniente da un cuore nero sotterraneo faceva tremare le gambe.
Davide allungò una mano senza guardare, era concentrato sui suoi pensieri che stavano cominciando a fluttuare e a muoversi in modo stravagante. Gli tornò in mente una strana sensazione di dormiveglia, cosa che non provava da quando era diventato un golem in grado di lanciare incantesimi.
Non perdere il controllo. Rimani concentrato e scarica tutto il mana. Non perdere…
Lo stregone strinse i denti, focalizzò il diagramma della pioggia di luce, che aveva letto poco prima nel suo Libro: gli incantesimi che Nhtoi aveva sbloccato appartenevano alla categoria dei disegni simmetrici e senza cuciture.
Il cielo si coprì di una cappa grigia di spettacolari nuvole mammatus che iniziarono a lampeggiare, preannunciando una iridescente tempesta elettrica.
Serie: Wiccats.
- Episodio 1: Sigilli
- Episodio 2: Otto & Mele
- Episodio 3: Snack
- Episodio 4: Una nuova vita, una vecchia morte
- Episodio 5: Nome di battaglia
- Episodio 6: Umori variabili
- Episodio 7: La morte nel cuore
- Episodio 8: A testa bassa
- Episodio 9: Frullatore
- Episodio 10: Maelstrom
Non è semplice descrivere delle scene d’azione senza che diventino lunghe ed estenuanti da leggere, o, al contrario, troppo brevi per essere gustate. Tu hai trovato il giusto compromesso e hai fatto volare l’immaginazione. ❤️
P.S. mi sono sempre chiesta chi paga i danni e la ricostruzione delle città dopo le battaglie! 😹
Ma guarda un po’ te, è la stessa cosa che mi domando anche io ogni volta che un mostro attacca il Giappone, o un robottone gigante o i semplici Mini-dishi volanti di UFO Robot Grendizer… La città viene praticamente distrutta un giorno sì e l’altro pure. A Tokyo l’intera economia sarà basata solo sulle imprese edili e sul calcestruzzo. In ogni caso, Davide viene anche rimproverato per questa cosa.
“Alla gamba sinistra venne a mancare gran parte del vasto laterale, sostituito da un cilindro d’assenza.”
Porca miseria Emi!! Questo passaggio è a dir poco perfetto: poetico, dinamico e veloce come l’azione che chi legge immagina, d’impatto… fantastico! 😻
Ma grazie mille Mary! Adoro cercare di descrivere delle scene d’azione provando a trasmettere le immagini che ho in testa: il fatto che a Davide fosse sparita mezza gamba, mi piaceva renderla in modo alquanto spietato e asciutto, visto che le lame nere, in realtà non affettano, ma cancellano dalla realtà le cose che toccano e scrivere “dell’assenza” di un pezzo del corpo del protagonista, per me riusciva a dare l’idea. ♥ Mi piace un sacco sapere che ha fatto effetto. ♥♥♥