
Dal medico di base
“Dottore, io sto male”, sono nello studio del medico di base, faccia a faccia con l’icona della folle burocrazia italica.
Dopo essere sopravvissuto al purgatorio della “sala d’attesa” – con svariate ore a leggere riviste del secolo scorso, dibattere con gli altri prigionieri di diabete, colesterolo e affini, osservare gente malata attendere speranzosa il proprio turno – sono deciso a sfruttare la mia occasione, conscio che non avrò una seconda chance.
“Dottore, cosa devo fare? Ho cercato in Rete, mi consigliano il testamento. Ma ho mal di mento, mica un problema al cervello!” rigetto tutto d’un fiato, timoroso che il tempo della visita a mia disposizione, da un momento all’altro, scada e debba lasciare la preziosa postazione guadagnata con tanti sacrifici al prossimo paziente.
Il medico di base, come un Re seduto sul trono, da dietro la scrivania chiuso nel suo camice bianco, sorridente, ribatte tranquillo:
“Io sono il medico di base, deve andare dallo specialista per una visita dentistica e poi oculistica e torni con la lista così le stampo la ricetta”.
“Ma dottore, non mi sento bene, cosa posso bere?” replico sconfortato.
“Le ripeto, io sono il medico di base, «prima la salute è la mia frase» ma non sono mago Silvan e nemmeno lo stregone. Vada da un altro dottore per placare il dolore!” insiste il medico.
“Dottore, per l’oculista ci vuole un anno e il dentista pensa ai denti del giudizio” rispondo sempre meno sicuro della mia missione di paziente in cerca di cura.
“Allora prenda un integratore per una settimana e domani torni allo studio, sono il medico di base e la sua salute mi sta a cuore” rassicura il professionista delle ricette.
“Ma dottore domani lo studio è chiuso, è il giorno di riposo settimanale e lei non risponde nemmeno alle chiamate!” ricordo al dottore distratto.
“Capisco la situazione, si metta in malattia, le invio il numero di protocollo, tre giorni di riposo e guarisce pure il collo” sentenzia il medico di base mentre osserva sorridente l’orologio.
“Grazie dottore, seguirò il consiglio anche se l’integratore per il mento non farei un giuramento” replico dubbioso.
“Mi spiace, si è inceppata la stampante. Come medico di base non sono più operante, chiudo lo studio in attesa dell’intervento. Appena la stampante riparte, prenoti un nuovo appuntamento”.
Veloce come un’anguilla, il medico di base – sempre rassicurante e sorridente nel suo immacolato camice bianco – si alza dal trono, apre la porta dello studio, in un istante si dilegua tra il mormorio della folla di pazienti in attesa.
Mentre a noi pazienti, numeri di una Sanità impazzita, non resta che canticchiare «sono il medico di base, prima la salute è la mia frase!».
Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
Il tuo racconto mi ha fatto sorridere amaramente. Con uno stile leggero e ritmato riesci a raccontare, in modo quasi surreale, una realtà che purtroppo conosciamo fin troppo bene: l’assurdità di certe dinamiche sanitarie. Il tono è ironico ma non superficiale, e sotto la comicità c’è tutta la frustrazione di chi cerca cure e trova solo rimpalli, attese e stampanti inceppate.
Mi è piaciuto perché mi hai fatto ridere e pensare allo stesso tempo.
Cristiana, il racconto nasce da un’esperienza diretta e il ricordo del medico di famiglia che avevo da piccolo, quando il dottore veniva addirittura a casa e nel suo studio risolveva ogni tipo di problema.
Oggi, purtroppo, la medicina è (spesso) business e la politica taglia i fondi, chiude gli ospedali in nome del rigore economico.
Ma poi, se necessito dell’oculista e all’ASL mi dicono di attendere sei mesi per una visita, dove posso andare se non dal medico privato?
Vabbè, ora prendo un integratore per una settimana, poi si vedrà 🙁
Il mio medico, Beppe, ha più di 70 anni e il viso buono. Mi ricorda quello che avevo da piccola e veniva in casa a visitarti fumando una sigaretta. Ecco, Beppe me lo ricorda tanto e per questo io non ho rimpianti 🙂
Io da buona ipocondriaca ho letto con sospetto….ho tolto i denti del giudizio anni fa ma potrebbero rispuantarmi facendomi accusare i sintomi del protagonista 🤣
Scherzi a parte, è un’icona molto sottile, la tua, mi è molto piaciuta. Purtroppo ho intuito anche il retrogusto amaro, perché certe realtà ahimè non sono solo nei racconti ben riusciti.
Irene, negli ultimi anni ho cambiato tre medici di base e tutti mi sono sembrati più vicini ad un burocrate che ad un dottore che cura e risolve (almeno le problematiche principali).
Generalizzare non è mai una buona teoria … comunque sia, se hai problemi con i denti del giudizio prendi gli integratori per una settimana 🙂
Ecco, questa cosa degli integratori è geniale 🤣
avevo pensato il testo per un brano musicale, rileggendo il post credo funzioni meglio come canzone.
Chi vuole, può ascoltare il videoclip su YouTube:
https://youtu.be/EzYxsRWQcS0?si=c2eCxzBwam5G3cx5
Mi dispiace molto per la generalizzazione che spesso facciamo nei confronti della categoria, ma alcuni dei dott. ti guidano davvero a questa conclusione (ho scritto “alcuni”).
Il racconto dà l’idea di uno sfogo nato dopo una dis-avventura in uno studio medico (di base).
Immagine che mi è piaciuta molto: il “re” che si alza dal trono…
grazie Antonio.
Hai ragione, mai generalizzare: però i medici di base di una volta – operativi, capaci di risolvere invece di spedirti dallo specialista di turno o al pronto soccorso – sono divenute le eccezioni.
Spero di sbagliarmi e le vostre esperienze siano positive.