DANTE!

“A noi ci ha rovinato Dante Alighieri” disse S. con tono greve “quello italiano, con il nasone…”

“Lo so chi è Dante” avrebbe voluto precisare Ivano, ma non gli uscì fuori nemmeno una parola. Si guardò intorno: si trovava in una enorme hall d’albergo, con pavimento di granito nero e lussuosi lampadari al soffitto, anch’esso nero. Alle pareti cupi e minacciosi quadri con ritratti e scene di battaglie. Uno strano e pesante odore di uova marce invadeva l’ambiente.

“Ma dove sono?” riuscì finalmente a balbettare.

“All’Inferno” rispose S. con orgoglio “la migliore Spa ultraterrena.”

“Inferno… e i dannati?”

“Ma quali dannati! Lei sente forse pianti, lamenti, grida, imprecazioni?”

“Veramente, no” ammise Ivano.

“Infatti! Lei ha creduto a quel fanfarone toscano! Invece i nostri ospiti sono accolti in vasche di rilassante acqua sulfurea, alcuni cosparsi di benefico fango termale.”

“La migliore Spa…” ripeté piano Ivano “ma allora il Purgatorio… e il Paradiso?”

“Personalmente mai visti” disse S. un poco seccato “altra gestione.”

Ivano si guardò intorno ancora una volta: la temperatura era fresca, ma non si vedeva nessun impianto di condizionamento.

“E quindi il contrappasso?” gli venne infine da chiedere.

“Un’altra baggianata del sommo poeta” rispose S. con tono sprezzante “del resto lo sanno tutti che anche l’altro Imprenditore” e qui voltò in giro lo sguardo, abbassando la voce “ha sempre detto di perdonare tutto a tutti!”

Ivano era frastornato, si reggeva in piedi con grande difficoltà. In lontananza, oltre un lunghissimo corridoio, riusciva a sentire musiche e canti festosi.

“Mi faccia l’ultima domanda” disse allora S. rimirandosi le unghie aguzze “che poi devo andare; abbiamo molti ingressi, oggi.”

Ivano si fece coraggio: “Ma io perché sono qui? Sono morto?”

“Ottimo interrogativo. No, lei doveva morire questa notte, nel sonno, per infarto; invece le diamo la possibilità di trascorrere altri anni di esistenza terrena, così si ritroverà tra poco nel suo letto, vivo. Lo facciamo di regola una volta al mese, con potenziali futuri clienti. Perciò lei saprà, d’ora in poi, che i diavoli compiono anche opere di bene, oltre che andare in giro a mollare puzzette, come ha scritto il contaballe fiorentino!”

Ivano si svegliò di soprassalto, tutto sudato, con addosso un rivoltante fetore di frittata bruciata. “Che sogno terribile” disse ad alta voce. Saltò giù dal letto e si avvicinò alla libreria; prese ‘La Divina Commedia’ dallo scaffale più alto, poi aprì la finestra che dava direttamente sul fiume, e gettò fuori con forza il libro. Appena lo vide scomparire, in un piccolo gorgo, mormorò: “Buon viaggio, Dante!”

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Discussioni

  1. Evviva! Ma sai quante volte mi sono vergognata di me stessa quando mi hanno chiesto un parere a riguardo? Ci vado ogni volta in punta di piedi perché c’è sempre qualcuno che si offende e si intavolano certe discussioni che non ti dico. Ora, senza che qualcuno la prenda sul personale, getto il sacro libro dalla finestra e mi sento finalmente libera:)

    1. È uno scherzo, vero? Dante, insieme a Omero e Shakespeare, forma la terna divina della Poesia..
      E poi buttare via un libro è quasi blasfemo.. finiresti all’inferno di sicuro..!