Doppia resurrezione

Serie: Dramma in poesia #2stagione


La catene di ferro erano fredde. Gli pungevano la pelle generando intensi brividi dietro la schiena. Era nudo eppure non provava vergogna. I suoi padroni lo tenevano nella cantina. La routine si ripeteva da ormai qualche giorno, ogni sera scendevano e lo sfamavano costringendolo a rapporti sessuali. Lui tuttavia non provava niente, impassibile ad ogni emozione. Si mise in ginocchio. Sentì i muscoli distendersi mentre allungava le braccia all’indietro. Fece passare le mani sopra la testa stringendo i denti dal dolore. Portò le braccia da dietro la schiena a davanti subendo solo una leggera lussazione alla spalla sinistra. Si fermò dietro la porta, fremente di odio. Sentì la chiave girarsi nella fessura. Con un calcio abbatté la porta facendo cadere i due compratori. Si gettò sul primo, quello con la pistola. Gliela tolse sparando alla testa del secondo, poi gettò via l’arma. Aveva intenzione di scaricare l’odio e la rabbia. Utilizzando le catene strangolò lentamente l’uomo fino a sentirne il battito svanire.

Thomas si rialzò in piedi sorridente ed affamato di vendetta.

Pochi giorni dopo.

21 Agosto.

La ragazza scese dalla macchina. I vestiti sporchi di sangue davano nell’occhio causando la paralisi delle persone. Mise le chiavi sporche di sangue nella tasca destra dei jeans. Il sole le pungeva la pelle. Aveva gli occhi stanchi e le palpebre pronte a calare. Dinanzi a lei vi era il motel dove avrebbe finalmente trovato le risposte tanto cercate.

Dopo essere fuggita dalla prigionia aveva elemosinato per potersi pagare un hotel. Non sapeva dove iniziare le ricerche. Caso volle che la sera dopo la fuga, fu lo stesso Enrico a trovarla.

Enrico: Ho i miei contatti. I compratori hanno detto che non vi era alcuna ragazza ad attenderli bensì Thomas. È stato semplice trovarti. Adesso è giunto il momento di toglierti di mezzo facendoti morire con un ultima informazione. Ti sussurrerò alle orecchie dove nascondo la tua amata madre. Perché? Semplicemente per darti un ultima speranza e poi farti morire lentamente togliendotela. Vedila come l’ennesima violenza.

Così fece. Accoltellò la ragazza all’addome lasciandola sul pavimento sanguinante. L’errore di Enrico fu di andarsene senza controllare che fosse realmente morta.

La ragazza ricucì la ferita digrignando i denti dal dolore e poi si mise in marcia.

Così giunse con i vestiti colmi di sangue dinanzi la casa. Luogo dell’ultimo atto forse.

Dai vicoli adiacenti un auto della polizia le si fermò dinanzi sbarrandole la strada. Agata e Ted scesero.

Ragazza: Sei viva? – indietreggiò stupita.

Agata: Ti abbiamo vista per caso e ti abbiamo seguita per qualche quartiere. Sei sporca di sangue.

Dei rumori di spari attirarono l’attenzione dei tre. Ted mise la mano sulla pistola.

Ragazza: Tocca a me, me lo dovete. – sottrasse l’arma al ragazzo spingendolo a terra. – Agata prendi le manette e legatevi. – volse la pistola verso l’amica.

Vide la tanto amata amica d’infanzia amanettare Ted e poi se stessa. Aveva uno sguardo tetro.

Agata: Tu sei meglio di così. Ti ho cresciuta io come una sorella.

Ragazza: Sei una sorella per me, tuttavia devo darti torto sulla prima parte. Un tempo ero migliore di loro, adesso no.

Raggiunse la casa. La porta era aperta, spinse udendola scricchiolare. Un secondo sparo proveniente dall’interno le fece gelare il sangue. Prendendo coraggio entrò. Il corridoio era marrone tinto di sangue. La madre era seduta accanto alla parete sanguinante, aveva una ferita alla gamba destra. La donna sembrava essere incoscente, piena di lividi. In lontananza Enrico strisciava sanguinante verso la donna con un coltello in mano.

Un uomo emerse dall’oscurità dietro la porta sottraendo la pistola alla ragazza. Si sentì gettare a terra.

Thomas: Giochiamo. Mi sono stufato di tutti voi. Non voglio ucciderti, meriti molto peggio. Voglio renderti come me! D’altronde hai già fatto il primo passo lasciandomi in balia dei compratori. Avresti potuto bloccarmi e chiamare la polizia invece hai fatto di peggio! Ti darò una pistola con un solo colpo, ucciderai me impedendomi la fuga oppure Enrico salvando tua madre? In ogni caso sarà il secondo passo che compirai e sarai comunque in procinto di divenire un “mostro” come me!

Fine atto.

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