Drown in my thought
Come già alcuni di voi sanno, io non mi definisco una scrittrice, ma una libera professionista che tira fuori le parti più nascoste del mio subconscio, condividendo con voi le mie sensazioni e provando a trasmettere a voi altri emozioni; che esse siano negative, neutre o addirittura positive, tutto ciò narrando parti della mia vita.
Ci troviamo nel XI secolo, più precisamente ove non esiste più una totale libertà negli ultimi anni, le persone faticano, ma questa cosiddetta libertà è appunto solo parziale. I nostri corpi sono confinati in quattro mura casalinghe, la vita mondana e notturna sono quasi del tutto scomparse, ferme, e con loro, anche i frammenti delle nostre anime scompaiono lentamente seguendo l’ondata arcobaleno.
In questo momento ci troviamo al 16 maggio 2021, tra poco (9 giorni) compio gli anni, ma questo va in secondo piano. Nell’ultima settimana mi sono distrutta fisicamente e mentalmente. I disturbi alimentari che non tengo sotto controllo, prendendo peso, e di conseguenza piango, grido, e la depressione mi consiglia di tagliarmi, impasticcarmi fino a dormire o non svegliarsi più, la personalità borderline che mi rende le emozioni irregolari e impossibili da percepire. È un circolo di amara, triste, sofferenza. Una sofferenza tale da voler cessare la propria esistenza, anche quando pensi di avere qualcuno al tuo fianco.
Fiducia? Utopia.
Ieri, 15 maggio 2021, ho perso la fiducia, di nuovo, verso una persona: cos’è successo? Niente, nessuno mi capisce. Nessuno comprende pianti e la voglia di evadere dalla propria mente sanguinaria. Sono scappata, fisicamente inizialmente, e mentalmente di seguito: i farmaci, le overdose, sono le mie migliore amiche. I tagli, il sangue, essi sono i miei migliori amici.
Aggrapparsi a DCA, a DPB, ad autolesionismo, ai farmaci, le uniche mie salvezze dal dolore; il tutto per salvarsi dalla pungente lama in grado di traforare cuore e anima.
Sono sola.
Solitudine. Affranta. Distruzione. Persa.
Ce la farò?
SPAZIO AUTORE
Come sempre mi scuso per la confusione, solo piccolo sfogo, sto peggiorando, ma spero di avervi trasmesso qualcosa comunque!
Buona giornata a tutti.
-La vostra cara e piccola Elin
Ciao Elin, io credo ci sia una speranza. Proprio in queste righe. E’ paradossale, lo so, parlare di morte perchè c’è fame di vita. L’intelligenza a volte è una gabbia, costringe alcune persone a scavare in fondo e sempre più in fondo fino alle ossa. Respira a pieni polmoni, questi pensieri non sono vento ma vengono raccolti e hanno il potere di far meditare: emozionare, alcuni potrebbero riconoscersi e sentirsi meno soli nell’universo
“Come sempre mi scuso per la confusione, solo piccolo sfogo, sto peggiorando, ma spero di avervi trasmesso qualcosa comunque!”
Ciao Elin, le tue parole non lasciano indifferenti. Posso solo manifestarti la mia solidarietà e sperare che prima o poi le cose prendano un corso migliore
Grazie mille, il supporto di qualcuno vale comunque molto per me.
Apprezzo tantissimo!