
EPILOGO (TANTO “META” QUANTO LETTERARIO)
Serie: COLOPHON - Script di una metasitcom
- Episodio 1: PROLOGO METALETTERARIO
- Episodio 2: SCREZI
- Episodio 3: EBBREZZA
- Episodio 4: CHIACCHIERE
- Episodio 5: INTERMEZZO METALETTERARIO
- Episodio 6: IDEE
- Episodio 7: INFEDELTÀ
- Episodio 8: VISITE
- Episodio 9: RIVALITÀ
- Episodio 10: MAGHEGGI
- Episodio 1: SECONDO INTERMEZZO METALETTERARIO
- Episodio 2: GELOSIA
- Episodio 3: LEGÀMI
- Episodio 4: CECITÀ
- Episodio 5: ADDII
- Episodio 6: TERZO INTERMEZZO METALETTERARIO
- Episodio 7: ACCORDI
- Episodio 8: SCELTE
- Episodio 9: UNA CANZONE CHE FACCIA PIANGERE
- Episodio 10: ULTIMO INTERMEZZO METALETTERARIO
- Episodio 1: LA VIA DI DAMASCO
- Episodio 2: EPILOGO (TANTO “META” QUANTO LETTERARIO)
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
Esattamente un anno dopo. Lunedì.
«Sai una cosa, Ricci? Tu sei un GENIO. No no: dico sul serio. Come scrittore fai cagare a spruzzo, ma come talent scout sei il numero uno.» Sergio solleva il boccale di birra, come a invitare l’intero bar a fare un brindisi.
«Un giorno mi spiegherai qual è il tuo segreto…»
Marco Ricci scuote la testa e sospira.
«Te lo spiego subito, Sergione: appena leggo un manoscritto mi domando “anche io lo scriverei così?”. Se la risposta è positiva, lo scarto».
«Sei proprio un cazzone, Ricci… comunque aspetto ancora il tuo brindisi. Con Colophon abbiamo sfondato! E tra due mesi esce il film! Dopo lo Strella voglio il Leone d’Oro!»
«Seee… l’Oscar! Quando tornerai sulla Terra, Sergione, ricòrdati che mi devi ancora metà della somma che ho sborsato per rilevare la Fiorani…»
«E tu ricòrdati che adesso il capo sono io! Come voleva il vecchio!»
«Sarai pure il capo, caro mio, ma non scordare che IO l’ho voluto! E sono sempre IO quello che ha “scoperto” il nipote di Max: se non avessi deciso di rischiare e puntare il tutto per tutto sul suo romanzo, a quest’ora io e te saremmo a Porta Garibaldi a chiedere l’elemosina…»
«E dai con questa storia del “nipote di Max”. Guarda che ha un nome!»
«Sssht! Per l’amor di Dio, Sergione, vuoi far saltare il contratto?!»
«Madò come sei fiscale, Ricci. Guarda che in privato possiamo nominarlo…»
«Ennò invece! Ha chiesto espressamente che il suo nome non venisse mai pronunciato… e soprattutto ora che siamo nel bar di Max!»
«Sì ma Max è in cucina! Non può sentirci!»
«È uguale! E piàntala di tenere quel bicchiere sollevato… mi sembri la Statua della Libertà! Il brindisi non lo faccio! Ho smesso anche di bere! Non lo conosci il detto? “Noi siamo quello che mangiamo”…»
«Vero, Ricci, ma nel tuo caso c’è l’eccezione: tu sei quello che espelli!» Sergio Giordano comincia a ridere e ad assestare forti pacche sulla schiena del collega.
Marco Ricci emette un risolino sarcastico poi riprende a mangiare la sua insalata mista. Riflesso nella vetrata, scorge un volto sconosciuto: il suo. Finalmente l’espressione sembra distesa, nonostante quegli occhi scuri e perennemente malinconici. Per un attimo – solo un attimo – il pensiero ritorna agli eventi di quella settimana decisiva di un anno prima.
«Di’, Ricci: ma tu credi che il nipote di Max ci abbia spiato? A me sembra tutto così… familiare…»
«Macché! Lui manco ci conosce! Sono stato io ad aggiungere qualche riferimento…».
«”Qualche riferimento”!? Cazzo, Ricci: ci sono i nostri nomi! E poi sembra tutto raccontato per filo e per segno!»
«Esagerato! In realtà è andata molto diversamente. Soprattutto la storia del Rinaldi e della Martini. Non ricordi?»
«In effetti… e poi quella balla assurda dei libri inventati. Per non parlare del tuo tumore! Ma di’ un po’: si sa già chi è che farà la parte del responsabile marketing?»
«Non so nulla, Sergione. Immagino che vorrai un attore attempato e dal fascino mascolino…»
«Un Clooney potrebbe andare benissimo… sai: eleganza, fascino…»
«Sergio: ma va a ciapà i ratt!»
«Che cacchio c’è di male, scusa? Sempre meglio che far la pubblicità delle cialde del caffè! E poi fattelo dire, Ricci: stai diventando un po’ arrogante con questa storia del film…»
«Arro… arrogante! Io?!»
«No: Padre Pio! Senti: lo so che ti devo un favore per… per tutto! Però non mi va di sentirmi in debito!»
«Sergio: tu non mi devi niente, chiaro? Prima ti stavo prendendo in giro. Siamo AMICI, capito? A-mi-ci! L’unica cosa che esigo, da te, è che tu ci sia ogni volta che Tati mi butterà fuori di casa… ci siamo spiegati?»
«Perfettamente! Basta che tu continuerai ad aiutarmi con Giuliana quando arriveranno “quei momenti”…»
«Begli amici del cazzo, che siamo!»
«E belle mogli del cazzo, che abbiamo!»
Un cameriere si avvicina di soppiatto al loro tavolo. È un signore alto e magro, brizzolato, il viso scavato, gli occhi bui, stretti ma profondi sotto alle folte sopracciglia nere, un’espressione corrucciata anche nel sorriso, come quella di Volonté, e un naso dritto e pronunciato che dà un tocco di dignità al suo volto.
«Oé, bei fioeu! Come andemm? A l’è da un po’ che no ve sento litigà, inscì m’hoo preoccupaa!»
«Io e il Ricci abbiamo deciso di diventare amici, Massimo, ed è tutta mattina che faccio un fioretto: non devo dargli della testa di cazzo per almeno ventiquattr’ore. Impresa ardua dopo che oggi ha pensato bene di rovinare un bellissimo manoscritto con uno dei suoi titoli agghiaccianti! Sai come lo voleva chiamare? Compendio di diritto fallimentare e pulizia del Karma…»
«Stavo scherzando, Sergione! Quei titoli orrendi erano tutte idee di Fiorani, lo sai!»
«See see… raccontalo a un altro, Ricci…»
«Dai, sü: bevum un cafè! Oggi offrii mi! Ti, come ‘l voeuv, Marco? Dolce? O amaro come la vita?»
«Io sempre dolce, Max!»
«E ti, Sergio? Amaro come la vita?»
«Fammelo come lo hai sempre fatto, Massimino: di merda. Proprio come la vita…»
FINE?
Serie: COLOPHON - Script di una metasitcom
- Episodio 1: LA VIA DI DAMASCO
- Episodio 2: EPILOGO (TANTO “META” QUANTO LETTERARIO)
Bello, Nicholas, bellissimo. Un racconto con solide basi, personaggi articolati, dialoghi esilaranti. Dalla trama traspare la tua intelligenza narrativa e la capacità che hai di contaminare la scrittura con le altre forme artistiche. L’epilogo funziona e soddisfa. Veramente molto bravo.
Ciao Cristiana! Grazie mille per la lettura, per i bellissimi commenti e per aver seguito tutta questa serie fino all’epilogo🙏🏻 L’esperimento “commedia” è terminato: finalmente potrò tornare alle mie vecchie storie morbose e aggrovigliate👹
Io ho sul comodino il tuo libro che mi avevi consigliato. In questi giorni mi butto☺️
Davvero!?😃 Grazie mille! Poi fammi sapere com’è andata🙏🏻
Certo! Ho seguito il tuo consiglio di precedenza 😏
Un finale assolutamente fantastico!
Non mi aspettavo che sarebbero riusciti a risollevare le sorti della casa editrice, per non parlare del film! Però, a conti fatti, è proprio il finale migliore che avrebbe potuto avere questa storia.
Standing ovation! 😊👍
Grazie mille, Giuseppe!🙏🏻 Ho cercato di far tornare tutti i conti e di donare (in via del tutto eccezionale) un lieto fine all’intero “cast”. Ora potrò finalmente tornare a martoriare i prossimi personaggi in atmosfere a me più congeniali 😂
Alla faccia! Se non è un meta-racconto questo cosa lo è? Un finale travolgente perun racconto leggero nella lettura e sofisticato nella trama.
Hai fatto un gran bel lavoro, Nicholas.
Ciao Francesco! Grazie infinite per la lettura e per esserci sempre stato lungo il percorso!😊🙏🏻
Molto “meta”, con un salto fuori dalla storia, i sei personaggi belli che sistemati e una spruzzatina di Ubik per tutti!
Bravo Nicholas, il tuo tocco non manca mai, anche quando decidi di cambiare completamente registro!
Grazie mille, Giancarlo, per aver seguito questa serie fino alla fine e per i preziosissimi commenti!🙏🏻 In effetti ho cercato comunque di mettere, in questo testo così diverso dal mio genere di riferimento, alcune tematiche a me care. Sono felice che tu abbi(a) notato questa cosa!😄
“FINE?”
NO! Dài!
“«Begli amici del cazzo, che siamo!»«E belle mogli del cazzo, che abbiamo!»”
Attento che se legge una moglie sono guai… 😂
😂
Devo essere sincero, a prescindere dai gusti personali. Scrivere una serie come questa, non solo richiede una grande tecnica e dedizione, bensì riesce a dimostrare le capacità dell’autore di plasmare la realtà a suo piacimento. In questi brani lo stile è unico, penso tu sia milanese e riconosco che sarebbe ancora più eclatante se non lo fossi. Complimenti, grazie per averci reso in qualche modo partecipi di questo casino di eventi colofonici 🤣 ! Grande
Ciao Loris! Grazie mille per la lettura!🙏🏻 In realtà sono di Parma😂 Il dialetto milanese non lo conosco per niente, ho improvvisato tantissimo🤣 Ora posso dire a cosa si ispira questa serie: l’idea mi è venuta dopo aver letto un romanzo di Tiziano Sclavi, Non è successo niente, il suo romanzo più personale, e la spinta a scrivere una serie tutta di dialoghi me l’ha data una bellissima serie scritta da Roberto Toso, qui su EO😊
Caro Nicholas ti faccio tanti complimenti! Una serie spigliata e divertente, un’umanità concreta con chiaroscuri simpatici in tutti i personaggi. Non sono convinto che riuscirai a farli stare zitti, ti stuzzicheranno fino a che li farai rivivere. Io ci spero! 👏👏👏👏
Ciao Giuseppe! Grazie mille per la lettura e per il bel commento🙏🏻 Sono felice di essere riuscito a trasmettere con leggerezza un po’ dell’umanità che ho tentato di infondere ai personaggi di questa serie😊
Ciao Nicholas, bellissimo ed emozionante questo finale, degno di una serie che ho adorato e mi mancherà tantissimo, con tutti i suoi personaggi strampalati eppure verissimi, il loro modo di parlare e tutti i sorrisi che mi hai fatto fare. Punto molto su quel “fine?”, sarei contentissima di ritrovare tutti i personaggi della Fiorani.
Davvero, davvero bravo Nicholas, grazie per questa storia!
Ciao Melania! Grazie a te per aver seguito fino alla fine questa serie🙏🏻 Era la prima volta che mi cimentavo in una storia lunga – e in un genere a me totalmente estraneo (la commedia) e non so se mi ricapiterà in futuro, ma un grande merito che attribuisco a questi episodi è quello di avermi spinto fuori dalla mia pigrizia cronica per farmi scoprire nuovi autori e autrici dalle penne fantastiche come la tua😊 Grazie ancora Melania!