Festa di compleanno
Serie: L'incubo di Aila
- Episodio 1: Festa di compleanno
STAGIONE 1
Era il 22 ottobre 1987. Quel pomeriggio Aila avrebbe festeggiato il suo trentesimo compleanno.
Aveva sempre amato le feste e ogni occasione era buona per trascorrere qualche ora in compagnia. Non le piaceva stare da sola.
Il giorno prima era andata dal parrucchiere per tagliare un po’ i capelli e, prima che i bambini uscissero da scuola, aveva fatto un giro per negozi. Non vedeva l’ora di sfoggiare il suo nuovo completo rosso.
Suo marito, Timo, aveva trentacinque anni e gestiva un ristorante a pochi chilometri dalla loro abitazione, un appartamento al secondo piano di un edificio nella zona centrale di Helsinki.
Avevano due figli: Kati, una bambina vivace di dieci anni e Valtteri che, molto più tranquillo e obbediente rispetto alla sorella maggiore, aveva compiuto sei anni da pochi giorni, il 16 ottobre.
Alle 17:30, puntuali come sempre, si presentarono Elina, la sorella di Aila, e suo marito Ville. I loro tre figli, ormai adulti, non li accompagnarono alla festa. Elina, prima di togliersi cappotto e scarpe, porse ad Aila una scatola avvolta in carta blu, con sopra un grosso fiocco giallo.
«Mi hai portato un regalo? Non era necessario.»
«Smettila. Si compiono trent’anni una volta sola. Dai, aprilo.»
«Non ci posso credere, è quello che penso?»
«Aprilo e lo scoprirai.»
Pochi mesi prima, in estate, le due sorelle si erano concesse una breve vacanza insieme: tre giorni in Svezia. Avevano salutato mariti e figli ed erano salite sulla nave, emozionate come due adolescenti in fuga.
A Stoccolma, attraverso la vetrina di un negozio, avevano ammirato gioielli di tutti i tipi, ma a catturare l’attenzione di Aila fu, in particolare, un braccialetto in argento con un ciondolo a forma di quadrifoglio. Lei e la sorella, da bambine, trascorrevano ore intere a cercare quadrifogli e quando ne trovavano uno, lo conservavano tra le pagine del loro diario.
Elina vide lo sguardo della sorella illuminarsi e decise che quello sarebbe stato il suo regalo di compleanno.
«Vai avanti, ti raggiungo al ristorante tra un attimo. Chiedo il prezzo di quella spilla e arrivo.»
Anche Aila, come la sorella, avrebbe potuto pensare di regalarle ciò che aveva appena catturato la sua attenzione; sarebbe potuta tornare in quel negozio, con una scusa qualsiasi, e comprare quella spilla. Ma lei era diversa, più impulsiva: avrebbe comprato un regalo per Elina il giorno prima del suo compleanno o magari il giorno stesso. Aila non faceva programmi a lungo termine, non ne era capace.
Quando aprì la scatola e vide il braccialetto, le tornarono subito in mente quei meravigliosi tre giorni di vacanza.
Rivolse alla sorella un sorriso commosso e la abbracciò: «Grazie, è bellissimo! Dobbiamo assolutamente tornare in Svezia appena possibile».
«Sei pazza? Te l’ho già detto: non salirò mai più su una nave.»
«Esagerata! Vedrai, prima o poi riuscirò a convincerti.»
Nel frattempo, Valtteri afferrò la mano dello zio e lo trascinò verso la sua cameretta.
«Vuoi vedere cosa ho costruito con i LEGO?»
«Ma certo. Posso togliere il cappotto prima?»
«No.»
«E va bene, vi raggiungo tra un attimo. Sono appena stato rapito», disse Ville prima di sparire dietro la porta.
Alle 22:00 Aila mise a letto i bambini, poi tornò in soggiorno. Elina e Ville erano seduti sul divano, entrambi tenevano in mano un bicchiere di vino rosso. Timo, con le gambe incrociate e la schiena contro il muro, guardava Elina, pallido in viso, come in attesa di una sua risposta.
Lei sorseggiò il vino, fissò un punto nel vuoto, sforzandosi di visualizzare i dettagli di un ricordo, e disse: «È accaduto tutto all’improvviso, non abbiamo fatto in tempo a renderci conto della situazione».
Quando Aila li raggiunse, capì subito di cosa stavano parlando.
«Basta con questa storia, non voglio più sentirla, mi sono stufata.»
«Vorresti farmi credere di averla superata così facilmente? Io non riesco ancora a dormire, continuo a rivivere quella notte.»
«Allora dovresti farti una bella camomilla e provare a pensare ad altro.»
In realtà, Aila non era così forte come voleva far credere agli altri: nemmeno lei riusciva più a dormire. Quando Timo si addormentava e lei rimaneva sola con i suoi pensieri, non faceva che rivivere quella terrificante esperienza, proprio come la sorella.
Il sangue sul ponte della nave, l’elicottero atterrato nel bel mezzo della notte per soccorrere le due vittime, le urla, il panico generale e, soprattutto, l’idea che l’aggressore fosse ancora lì tra loro. No, certe cose non possono essere cancellate dalla mente come se nulla fosse. Ma lei teneva tutto dentro, aveva sempre fatto così.
Alla fine, cambiarono argomento e continuarono a chiacchierare e bere vino fino alle due di notte quando, senza rendersene conto, si addormentarono tutti, chi sul divano, chi sul tappeto.
Alle prime luci dell’alba, Aila si svegliò.
Non ricordava come si fosse conclusa la serata precedente. Il corpo indolenzito lasciava supporre che avesse dormito per terra, eppure si trovava a letto, sotto le coperte. Pensò che Timo, senza svegliarla, l’avesse sollevata da terra e portata lì. Sorrise, si girò sul fianco destro e decise che avrebbe dormito ancora un po’, ma uno strano e inquietante presentimento la costrinse a riaprire gli occhi.
Serie: L'incubo di Aila
- Episodio 1: Festa di compleanno
Ciao Arianna, finalmente una nuova storia. Povera Aila, l’attende un risveglio su quella nave misteriosa? Sono curiosa di proseguire la lettura.
Ciao Melania, grazie❤️🤗
Cara Arianna, ritrovo in questa nuova serie, molte delle caratteristiche che contraddistinguono la tua bella scrittura, la caratterizzazione dei personaggi e lo stile asciutto e lineare, sopra tutte.
La storia ha già il suo fascino e aleggia una sorta di mistero che si aggroviglia ancora di più al pensiero che una persona si risvegli al mattino in un luogo diverso rispetto a dove credeva di essersi addormentata. Ecco, questa cosa mi fa da sempre impazzire e mi intriga moltissimo l’averla ritrovata fra gli elementi che mettono base al tuo racconto.
Ben riuscito il flash back del tragico accaduto sulla nave, il tuo ‘non rivelare’ troppo, aumenta la voglia di proseguire la lettura.
Complimenti e ben tornata 🙂
Grazie per queste bellissime parole ❤️
Bentrovata Arianna! 😊 Un incipit che promette bene. Aspetto con ansia il prossimo. Il tuo stile è inconfondibile, riesci sempre ad agganciare il lettore sin dalle prime battute 😘😘
Ciao carissima, grazie mille❤️❤️❤️
Ciao Arianna! La serie parte subito con un carico di mistero non indifferente. Hai tratteggiato alla perfezione un segmento di quotidianità della protagonista, con poche, efficaci pennellate, e sei riuscita a disseminare rapidamente domande e inquietudini nel lettore (già dal primo episodio!😱). Mi aspetto sviluppi imprevedibili👏🏻
Ciao Nicholas, grazie❤️ Non per rovinarti la sorpresa, ma tu già sai come andrà a finire😁 (è la storia di cui ti parlavo🤫😅).
Ottimo!🤐
Che bello, una tua nuova serie! Vedo che è un racconto, forse un giallo, che si tinge di soprannaturale, vista l’inquietudine delle protagoniste. Aspetto il prossimo capitolo. Brava, Arianna👏❤️
Ciao Concetta, grazie ❤️❤️❤️
La storia inizia con un’atmosfera così calda e familiare, che l’improvviso stacco sul trauma segreto è un colpo al cuore. Ti lascia una forte sensazione di ansia e il sospetto che qualcosa di terribile stia per riaccadere.
Ciao Mariano, piacere di conoscerti 🙂 Grazie mille per il tuo commento, speravo proprio di trasmettere certe sensazioni.
Ciao Arianna, una nuova serie da una delle autrici che seguo sempre volentieri mi rallegra, in questa mattina che qui da noi é grigia e piovigginosa. L’ incipit di questo episodio sembra festoso, ma si prospetta qualcosa di oscuro, soprattutto con il finale che non promette niente di buono. Hai iniziato a creare tensione e curiosità. Aspetto il prossimo episodio.
Buongiorno cara, la stima è reciproca ❤️ Grazie mille per aver letto questo primo episodio 🙂
Grazie a te, Arianna, per la stima corrisposta e per il piacere della lettura.💝