Fiori nella neve

Serie: Trenta secondi alla mezzanotte


Nessun altro osava proferir parola ora che quell’uomo aveva fatto il suo ingresso: era evidente che si trattasse di un pezzo grosso dalla quantità di stemmi e medaglie che portava spillate a ridosso del taschino dell’uniforme e con tutta probabilità, tutti nella grande sala adibita a mensa – sulla quale era sceso il silenzio più nero, non volevano subire una punizione o meglio, un’umiliazione esemplare.

– Sergente Venner, a rapporto. – tuonò il capitano, guardando con le sue piccole pupille racchiuse tra palpebre incavate nel volto, l’uomo che fino a qualche minuto prima, stava umiliando duecentosettantacinque.

– È st-t-ato lui –  Venner puntò senza farsi troppi scrupoli il dito contro Aiden, il quale si stava ancora pulendo il sangue dal viso.

– Stavo aiutando l-la recluta seduta lì, vede?  balbettando, indicò il diciassettenne che intanto, si era alzato ed aveva guardato spaventato, tutto ciò che era accaduto nell’arco di una manciata di minuti, pallido in viso e con le spalle tremanti.

– Bugiardo – mormorò Fantasma, la quale ricevette un’occhiataccia dall’altro sergente che ancora braccava Aiden, come se avesse potuto saltare nuovamente addosso a Venner con il capitano lì presente.

– Continui, Venner – ordinò l’uomo col rango più alto, decisamente spazientito dalla situazione nella quale era dovuto intervenire.

– Aiutavo la recluta e quel cane rabbioso mi si è gettato addosso.

Il capitano si voltò verso il minore che ancora tremava di paura. Gli chiese la sua versione, ma restò completamente muto, cercando con lo sguardo Aiden, il quale emise un sospiro: stava per prendere parola quando gli occhi del capitano si posarono sulla mano sinistra di Aiden che aveva appena appoggiato il tovagliolo macchiato di sangue su un tavolo vuoto. Il giovane si accorse in quell’esatto momento di aver perso il laccio che Fantasma gli aveva avvolto attorno al tatuaggio nel viaggio d’andata.

– Abbiamo tra noi niente di meno che uno dei Bagliori, qui – egli si avvicinò al ragazzo con tutta la sua spaventosa stazza e lo guardò a fondo negli occhi scuri, con acceso scintillio di odio nelle iridi. Aiden sorreggeva il suo sguardo, accumulando in bocca dei rivoli di sangue che colavano da un dente spaccato, pronto a sputare addosso anche a lui, se la situazione lo avesse richiesto.

– Non vi eravate fatti cancellare il fiorellino rosso dal mignolo per paura di essere scoperti da noi?  – proseguì lui, andando a bloccare la sua mano sinistra sul tavolo, facendo una lieve pressione su di essa.

– Alcuni di noi vendono cara la pelle, non gli ideali.

Quella frase stese moralmente chiunque fosse andato da Aiden il giorno antecedente, a dirgli con orgoglio di aver preso parte alle grandi manifestazioni, meglio conosciute come “Bagliori d’Europa” per poi non riuscire sul momento, a prendere posizione ed a difendere il più giovane di loro che stava venendo umiliato fino a pochi minuti prima.

Il capitano gli mostrò il migliore dei suoi sorrisi: era ambiguo, sottile e sinistro, che avrebbe congelato la lava di un vulcano in eruzione. I suoi denti erano piccoli e fitti, ingialliti dalla nicotina e la lingua che s’intravedeva era verdognola e dava l’idea di essere velenosa.

– Vieni con me. Ti farò correre fino all’alba, piccolo bagliore.

E così fu.

Quella notte, Aiden fu attentamente monitorato dal capitano mentre correva nei boschi vicini alla base militare, nella neve, sul ghiaccio, a ridosso di crepacci e poi lungo il perimetro della struttura militare per una, due, cinque, dieci, cinquanta volte.

Aiden non era una persona che si faceva buttare giù da così poco: nonostante l’estremo sforzo fisico del dover essere costretti a correre per almeno sei ore di fila senza potersi mai fermare, anche se sul ghiaccio, sulla neve o sotto agli occhi di metà delle reclute ed uomini di gradi superiori che lo guardavano di nascosto dalle finestre, ci voleva ben altro per distruggere lo spirito combattivo di Aiden, assieme ai suoi ideali.

Il capitano questo lo aveva capito, come aveva anche intuito che certamente, il ragazzo non poteva essere semplicemente un normale ribelle dei bagliori.

Il giorno dopo, nonostante la cena saltata e l’aver corso fino alle tre del mattino, Aiden si presentò alla sala mensa poco prima dell’addestramento e si accomodò accanto a Fantasma che lo guardava esterrefatta, così come la maggior parte dei ragazzi presenti in sala. Aveva il viso pallido come un lenzuolo, graffiato in diversi punti da tutti i rami che aveva preso dritto nella faccia mentre correva nel bosco. Oltre a ciò, aveva delle occhiaie così profonde che incorniciavano di nero le sue palpebre, da far credere alle reclute più vicine a lui che sarebbe potuto svenire da un momento all’altro. Le sue labbra erano tutte spaccate per il freddo e faceva fatica a parlare per via del dolore che gli provocavano quando cercava di aprirle.

– Guarda che ti ha fatto quel sacco di merda – mormorò lei, versando un poco di acqua su un tovagliolo e andando a posarlo sul suo viso.

– Sei andato in infermeria per tutte queste ferite?

Aiden si ritrasse appena quando sentì il tovagliolo umido sul volto e scosse la testa per rispondere alla domanda della ragazza.

– Coglione ritardato – bofonchiò lei.

Lui fece per ridere, ma una smorfia di dolore si appropriò del suo volto, a causa del bruciore che sentiva sulle labbra, perciò mormoro: – non farmi ridere.

– Ti farei piangere, altro che ridere. Comunque, la buona notizia è che hai rotto il setto nasale di Venner in tre punti diversi. È probabile che non sarà lui ad addestrarci, oggi.

– Gli spacco anche la bocca se osa sfidarmi ancora – sussurrò lui tra i denti, per non innescare nuovamente il dolore alle labbra crepate.

Fantasma finì di passargli il tovagliolo sul viso, quindi andò a stringere alcune delle dita di lui che cacciò un acuto verso di dolore.

– Non ci pensare nemmeno. Cadi a pezzi se vieni solo sfiorato. Dovresti riposare.

Aiden scosse la testa in risposta e portò l’altra mano ad accarezzare l’altra che era stata presa di mira da Fantasma.

Serie: Trenta secondi alla mezzanotte


Ti piace0 apprezzamentiPubblicato in Sci-Fi

Discussioni