
Fratelli maggiori
Serie: I cani della Valle del Pastore
- Episodio 1: Una 500 su per la via
- Episodio 2: Chiamati per nome
- Episodio 3: Siamo a casa
- Episodio 4: Fratelli maggiori
- Episodio 5: Uno sguardo sulla Valle
- Episodio 6: Il gregge
- Episodio 7: Un ululato lontano
STAGIONE 1
Furono svegliati dal primo sole che filtrava dalle travi di legno. Aprirono gli occhi e si stiracchiarono le zampe.
«Buongiorno, Samuele» salutò con voce rauca Manuele strofinandosi il naso.
«Buongiorno, Manuele» salutò a sua volta Samuele grattandosi l’orecchia con la zampa posteriore.
«Buongiorno, miei cari» disse Mariù oltre una palla di fieno. «Spero abbiate fatto sogni stupendi.»
Improvvisamente la porta del fienile si spalancò e i due cuccioli sobbalzarono dallo spavento.
«Orsù, Gioele, mio caro. Così ci fai prendere un colpo. Quante volte ti ho detto di fare più adagio con la porta?» disse Mariù finché il cane bianco entrava.
«Perdonami, Mariù. Me ne dimentico sempre» disse facendole l’occhiolino. Saltellò fino a raggiungere i due cagnolini e si chinò fino quasi a toccare i loro musi. «Come state, piccoletti? Avete dormito bene, vero?»
Samuele stava per rispondere quando vide entrare un altro cane alto ed elegante con il muso lungo e stretto. Camminava con il portamento di un grande e nobile cane e il suo sguardo sembrava allo stesso tempo ingrugnito e distaccato. La sua pelliccia era bianca come una nuvola e rossa come il sole al tramonto. Sul suo collare erano disegnati alberi nel vento e fuochi luminosi. «Buona giornata a tutti» disse con tono distratto entrando nel fienile.
«Buongiorno a te, Eli» rispose affettuosamente Mariù. «Ti è passato il raffreddore?»
«Non accenna nemmeno a migliorare. Eccì!» starnutì fragorosamente. «Dannazione» esclamò irritato tirando su col naso.
«Salute» rispose un’altra voce alla porta.
Comparve un cane anziano con il muso baffuto. Il suo manto era grigio come grandi nubi cariche di pioggia. Camminava lentamente e con il capo un po’ chino. Il suo collare era molto consumato e Samuele non riuscì a vedere cosa vi era disegnato. Portava il segno di una grande cicatrice sul fianco e aveva occhi sorridenti in cui Manuele credette di scorgervi la memoria di molti anni.
«Buongiorno, Mariù» salutò cortesemente il vecchio cane.
«Buongiorno, Fido.»
«Allora, dove sono i nuovi arrivati?» chiese guardandosi in giro.
«Eccoli qui» disse Gioele lasciandogli spazio.
Il vecchio cane si avvicinò piano e si sedette di fronte a Samuele e Manuele. Li guardò per qualche istante con un grande sorriso e poi fece un leggero inchino con il muso. «Ben arrivati nella Valle. Io sono Fedele, ma qui tutti mi chiamano Fido.»
In quel momento videro entrare un cane più grande rispetto agli altri, scuro come la notte. Al contrario di Eli aveva un portamento più disordinato e una camminata più dondolante. Manuele notò che il suo pelo brillava alla luce del sole come un nero cristallo. Samuele guardò il suo collare e vi vide disegnati alberi spogli oltre i quali brillava una luce.
«Ehi, Mariù. Ciao» disse.
«Buongiorno, caro Guido.»
«Dunque vecchio Fido, stai già annoiando i nuovi arrivati con una delle tue storielle?» disse il cane nero sorridendo. Poi si rivolse ai cuccioli. «State attenti al vecchio Fido, piccoletti. Può raccontarvi le storie della Valle e del Pastore per tutto il giorno. Una noia mortale.»
«Sarò ben felice di raccontarle nuovamente anche a te, caro Guido. Dalla prima all’ultima.»
«Ma figurati. No no, io no. Ho ben altro da fare.»
«Non fateci caso» disse Mariù a Samuele e Manuele. «Si punzecchiano, ma in realtà si vogliono un gran bene.»
«Eccì!»
«Ehi, Eli. Non ti sei ancora ripreso da questo raffreddore?» chiese Guido avvicinandosi al bel cane bianco e rosso.
«Nooo, sto benissimo» rispose Eli in tono sarcastico. «Continuo a starnutire così, per divertimento.»
Guido e Gioele esplosero in una fragorosa risata, mentre Fido li guardava sorridendo.
«Un mattino ridente oggi» intervenne una voce all’entrata. Era il cane che avevano visto vicino al Pastore quando erano giunti alla Valle.
«Buongiorno Cleandro» salutò Eli. «Qui ci si diverte a sbeffeggiare il mio naso.»
«Ma se sei tu che ti prendi in giro da solo» disse ridendo Guido.
«Eccì» starnutì ancora. Gioele ormai era piegato a terra dal ridere.
«Poveri cuccioli. Penserete che siamo una compagnia di matti» disse sorridendo Cleandro. Era bello e alto, con il pelo oro e castano. Manuele lo fissò e vide il colore del miele scorrere nei suoi occhi. Samuele guardò il suo collare e vide disegni che sembravano rocce e pietre di un torrente con il suo nome inciso al centro.
«Io sono Cleandro e vi do il benvenuto.»
Mariù si chinò sui cuccioli che lo fissavano a bocca aperta. «Loro, piccoli miei, sono i cani pastore della Valle. Gioele, Eli, Fido e Guido. Loro aiutano il Pastore a prendersi cura del gregge. E Cleandro è il capo dei cani pastore. Con lui le presentazioni dei vostri fratelli maggiori è al completo.»
«Perché?» chiese Manuele. «Perché siamo fratelli?»
Ci fu un attimo di silenzio. Tutti i cani posarono lo sguardo su Cleandro, il quale sorrise e disse rivolto ai piccoli con voce solenne: «Qual è il vostro nome?»
«Samuele.»
«Manuele.»
«Chi vi ha donato il vostro nome?» chiese poi.
«il Pastore» risposero.
Cleandro sorrise. «Allora siete miei fratelli, perché anche il mio nome è dono del Pastore.»
Guido allora si sedette affianco a Cleandro e disse: «anche il mio nome è dono del Pastore.»
«Anche il mio» disse Gioele.
«E il mio» aggiunse Eli.
«E il mio» disse per ultimo Fido.
Mariù allora sorrise ed esclamò felice: «ah, quante cose si ricevono con un solo nome.»
Serie: I cani della Valle del Pastore
- Episodio 1: Una 500 su per la via
- Episodio 2: Chiamati per nome
- Episodio 3: Siamo a casa
- Episodio 4: Fratelli maggiori
- Episodio 5: Uno sguardo sulla Valle
- Episodio 6: Il gregge
- Episodio 7: Un ululato lontano
Adotterei uno dei cuccioli, non mi decido su quale! Dolcissimi!
Grazie Tiziana. Con il proseguire della storia forse inizieranno a farci un pò dannare. Grazie ancora
“Allora siete miei fratelli, perché anche il mio nome è dono del Pastore”
Una frase bellissima, densa di significato. Esattamente come fa un genitore con il nuovo nato.
Sempre grazie Cristiana per la tua gentilezza
Mariù mi piace tantissimo. Incarna la maternità così come dovrebbe essere sempre. Accoglienza, protezione e amore a qualsiasi cucciolo si presenti da lei. Questa piccola comunità di cani mi sta sollevando sempre più paragoni con le comunità di umani. Eppure loro, non so bene perchè, sembrano rendere ogni cosa migliore.
Un’altra cosa che spicca è l’importanza di avere un nome. Ha ragione Mariù, non si riceve soltanto un nome con il quale riconoscersi, ma un punto di partenza, un’indicazione, il primo passo verso l’esistenza stessa.
Il paragone in effetti è azzeccato. Pur usando animali come personaggi, le dinamiche relazionali che hanno ispirato la stesura di questa serie sono quelle che esistono tra le persone. Diciamo che questo gruppo di animali nella Valle sono un po’ una metafora di un reale comunità di persone nella realtà. Ho cercato solo di cambiare il vestito e renderlo più “magico”.